6. Nessuna scelta

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Draco chiuse a chiave e con un incantesimo creò una barriera tra l'interno e l'esterno della camera in modo tale che nessuno sentisse qualcosa della nostra discussione.
"Con chi stai qui?" domandai sedendomi su un letto.
"Blaise, a proposito, ho visto che avete legato, o sbaglio?" disse, appoggiando il suo mantello Serpeverde su una sedia.
"Si, anche se è da stamattina che non mi parla"
"Ma per la discussione in Sala Grande?" mi chiese.
"Si, mi ha lasciata da sola anche alle lezioni"
"Lascialo stare fa sempre così" disse.
"Vieni, siediti qui perché quello non è il mio letto" affermò toccando la parte accanto a lui; mi sedetti mantenendo un po' di distanza.
Si portò le affusolate mani sulle tempie e iniziò a parlare, sollevando lo sguardo verso di me.
"Allora... il Ministero della Magia sta continuando a negare la notizia del Suo ritorno, e ha iniziato a screditare Silente e.. Potter" iniziò, pronunciando quell'ultimo cognome con un odio abbastanza visibile.
"Draco questo lo so già"
"Tu devi sapere ogni minimo dettaglio" disse scandendo ogni singola parola, per un attimo mi sembrò la professoressa McGranitt.
"Ascolterò" mormorai a bassa voce.
"Ho saputo che il Ministero collocherà qui ad Hogwarts qualcuno da un momento all'altro, per tenere sotto controllo cosa succede nella scuola. Stanno iniziando ad avere la puzza sotto al naso e la cosa non mi piace"
"Chi pensi metteranno in guardia?"
"Secondo mio padre qualche Sottosegretario" disse passandomi la Gazzetta del Profeta.
"Sono i Sottosegretari del Ministero?" gli chiesi tenendo lo sguardo su quei nomi.
"Esattamente, mio padre mi ha detto che metteranno qualcuno dell'ufficio di Applicazione della Legge sulla Magia, forse Dolores Umbridge" disse avvicinandosi a me per indicarmi il volto della donna appena nominata nel giornale.
Ci guardammo per qualche secondo ma mi voltai subito. Draco aveva gli occhi più belli che avessi mai osservato.
Erano di un bel grigio con qualche tonalità dell'azzurro, colori che attorno alla sua pelle chiara creavano un contrasto che avrei guardato per ore.
"Chiunque sia sappi che spierà qualunque nostro movimento" riprese.
"L'ho già sentita ma non ricordo dove"
"Tra poco ricorderai"
"Più che altro come faremo a reggere questa situazione con una del Ministero alle calcagna.."
"Pensa che non è finita qui Aby, se arriverà veramente la Umbridge so già che saremo tra gli studenti più controllati"
"Perché mi dici questo?"
"L'hai già sentita perché è stata lei a condannare, tuoi nonni e tua zia. E ha fatto lo stesso con mio padre"
In un attimo ricordai tutto.
L'odio di mio padre e mio zio nei confronti di quella donna dopo quello che fece alla maggior parte della mia famiglia, la tristezza di mia madre e la fortissima mancanza per mia zia che provai i primi mesi.
"Ma certo.." collegai.
"Riconoscerà che siamo noi, e questo porterà le cose ancora più in salita di così"
"Potremmo aiutarla ad ottenere delle informazioni, e convincerla su di noi..non so" proposi timidamente.
"Si, o qualcosa del genere"
"Va bene allora, il giorno che arriverà cerchiamo di far capire agli altri di non creare risse in Sala Comune o cose così" dissi.
"Non penseremo alle risse tra Tiger e Goyle, avremo ben altro da fare fidati" mi rispose Draco, anticipando finalmente il vero problema della faccenda.
"Lui radunerà prima i vecchi per poi cercarne dei nuovi, e temo che tutto ciò inizierà da qui a qualche mese, non di più"
Fece una breve pausa per poi continuare.
"Ascoltami bene Dafne. Devi promettermi che cercherai di stare il più assieme possibile con me, e chiaramente io farò lo stesso."
"Ma se stiamo troppo tempo vicini la Umbridge sospetterebbe qualcosa"
"Potrebbe succedere, ma io non so cosa farà Lui per reclutarci, e non voglio che ti prenda da sola"
Spalancai gli occhi.
Draco si stava preoccupando per me, per ciò che mi avrebbe potuto fare il Signore Oscuro e alla sola idea di questa sua voglia di proteggermi mi venne d'istinto avvicinarmi un po' di più a lui.
"Io non ho paura di lui, anche io sono come te e ho una famiglia come la tua, ricorda" gli dissi in modo nervoso, guardandolo negli occhi.
"Lo so che tu hai la famiglia che hai, ma non penso che tuo zio o qualcun'altro ti abbia detto che cosa farà lui con te o come difenderti. O sbaglio?"
"Non mi hanno mai detto niente in realtà"
Sentii una lacrima scorrere sulla mia pelle, ma cercai immediatamente di riprendermi; non avevo motivo di piangere, erano momenti della mia vita che sapevo già sarebbero arrivati.
Draco tuttavia vide la mia lacrima e l'asciugò delicatamente con il pollice.
"Non devi preoccuparti"
"Io non sono preoccupata e non ho bisogno della tua protezione Malfoy" sbottai.
Ecco, come al solito dovevo trattare male le persone che volevano aiutarmi.
Mi maledii immediatamente per aver risposto in quel modo a Draco, considerando che era l'unica persona che si stava interessando di me, l'unica in tutti questi anni.
L'avevo persino chiamato Malfoy.
"Scusa" sussurai.
"Tranquilla, non ti avrei lasciato andare in giro da sola anche se non avessi voluto" disse anche lui a bassa voce, guardandomi preoccupato.
Non so cosa mi venne in quel momento ma lo abbracciai, mi strinsi a lui come se fosse l'unica cosa che avevo in tutto quello che stava accadendo.
E in realtà lo era.
E forse lo ero anche per lui, considerando che non ci mise molto a stringermi a se.
Non riuscivo a capire perché lo feci, considerando che non ero mai stata una ragazza affettuosa, sin da bambina.
"Io non avrò scelta nemmeno stavolta, e penso che purtroppo sarà così anche per te" disse tenendo le labbra appoggiate sui miei capelli corvini, tra i quali era presente una sua mano.
"Ma ti prometto che non ti lascerò da sola come hanno fatto gli altri" continuó.
"Si, e io lo farò per te perché anche tu sei stato abbandonato da chi doveva aiutarti"
"È diverso" disse.
"Sappiamo benissimo che non è diverso" gli risposi, sollevando lo sguardo.
"Siamo stati entrambi costretti Draco, quindi ciò che faremo è darci forza e protezione a vicenda" gli dissi con tutta la sincerità che potevo provare.
"Sai troppo poco per proteggerti da sola, Macnair" ribattè.
"Non hai avuto nessuno che ti spiegasse in modo accurato i meccanismi del suo Ordine, non sapevi neanche del Ministero. Non puoi stare da sola"
"Malfoy io so quello che mi serve, ma se vuoi fare così a me va bene"
"La Umbridge arriverà da un giorno all'altro" cambiò argomento.
"Tu pensi?"
"Me lo sento"
Un improvviso bussare bloccó la nostra discussione. Draco, si alzò dal letto, prese la bacchetta e dopo aver rotto l'incantesimo aprí, ritrovandosi davanti a lui Zabini arrabbiato.
"Draco sono qui dietro da circa.. Ah ecco" si interruppe Blaise dopo avermi notata.
"Non volevo disturbarvi.." ammise abbassando decisamente il tono.
"Blaise non hai nulla da dire a Aby?" gli chiese Draco sapendo tutto del suo comportamento, quasi come
una madre tra due bambini arrabbiati.
Zabini rimase sulla porta e guardandomi mi chiese scusa, davanti allo sguardo fiero di Draco.
Dato che il tono mi sembrava abbastanza sincero lo perdonai.
Io e Malfoy ci spostammo nel corridoio, dato che Blaise aveva bisogno di dormire.
"Draco è tardi, io vado a dormire" lo avvisai.
Il ragazzo mi guardò e annuii.
Stavo per andarmene quando mi prese per il polso:
"Io ti ho parlato perché so che le cose stanno andando così e non voglio che tu scopra tutto all'ultimo come è successo mille volte a me.
So che non volevi che arrivasse questo momento e neanche io, ma non possiamo ignorarlo Aby" sussurrò a voce bassa.
Non sapevo cosa rispondere, infondo aveva perfettamente ragione.
Era arrivato il mio momento, quello che avevo sempre aspettato ma che in quel momento avrei solamente voluto eliminare.
"La Coppa del Mondo di Quidditch, Diggory, il Ministero che nega qualsiasi cosa, mio padre che mi spedisce costantemente lettere tutte uguali dove non fa che dirmi di tenermi pronto, i Dissennatori sul treno, il Sottosegretario a scuola e anche altro. Tutto questo cosa ti dice?"
"Anche se odio dirlo mi dice che Potter ha ragione"
"Siamo in due"
"Intendo ad odiarlo e a pensare che abbia ragione"
continuò sorridendo
"Già.." dissi ridendo.
In qualsiasi situazione possibile trovava sempre il modo per rimarcare il suo odio verso Harry.
Eppure se il Sopravvissuto fosse riuscito ad uccidere il Signore Oscuro probabilmente io e Draco non avremmo più avuto i problemi che ci complicavano quell'anno ad Hogwarts, ma che allo stesso tempo ci avevano fatto avvicinare l'uno all'altra.
"Buonanotte Dafne, se senti qualcosa vieni qui"
mi avvisò.
"Lo farò, buonanotte Draco"
Mi diressi verso la mia stanza.

"Dove eri tutto questo tempo!!!" mi urlò in faccia Pansy.
"Calmati, ero in Biblioteca a leggere" le mentii.
Non volevo ancora dirle niente sulla mia situazione, meno che mai sul fatto che la stessi "condividendo" con Draco, considerando che non le avevo ancora detto che eravamo diventati amici.
Anche se questo non lo sapevo neanche io.
Volevo tenermelo per me, quasi come un segreto, quel grandissimo aiuto che mi stava dando.
"Secchiona" mi prese in giro, per poi spegnere le luci con un tocco di bacchetta.
"Notte Macnair"
"Notte Parkinson"

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