(T/N) POV
Apro lentamente gli occhi.
Senso qualcosa sul mio bacino.
Ora ricordo: ieri ho fatto un incubo e sono andata da Armin a dormire.
Mi sento protetta con lui.
Mi ha abbraccia.
Anzi, mi sta abbracciando.
Che dolce che è.
"Che figo che e..."
Non ora, coscienza.Sposto piano piano il suo braccio dal mio bacino.
Fortuna che non si è svegliato.
Mi alzo dal letto.
Gli stampo un bacio sulla guancia e piano piano, esco dalla camera di Armin per andare nella mia.
Devo prepararmi.Armin POV
Senso qualcosa muoversi.
È (T/N) che era venuta da me a dormire.
Sento che mi sposta il braccio.
Si alza e poi...
Un bacio?
Mi ha dato davvero un bacio sulla guancia?
Oddio, che imbarazzo...
Sento la porta aprirsi e poi chiudersi.
Apro gli occhi.
Sorrido toccandomi la guancia.Mi alzo e vado verso la scrivania con sopra la mia divisa ben piegata come sempre.
La indosso e vado verso la mensa.
C'è già (T/N).
C'è anche... Jean.
Sembra il mio incubo.
Ci siamo solo noi tre.
Non voglio che accada ciò che è successo nel mio incubo, quindi mi avvicino.
"Giorno" dice (T/N) notandomi.
"C-ciao (T/N)" risposi.
Non devo dimenticare il suo bacio.
"Ciao Armin" mi saluta Jean disinteressato come al solito.
"Ciao Jean" gli sorrido.
Non voglio che pensi che io sia antipatico.
Non voglio farmi odiare.
E poi non so neanche io perché sto facendo questi strani pensieri.Vado a prendere la solita tazza di the verde.
Prendo anche i miei adorati biscotti.
Mi siedo vicino (T/N) che sorseggiava il suo the freddo alla pesca mentre rideva e scherzava con Jean.
Iniziai a divorare la mia colazione mentre ero completamente escluso dalla loro conversazione, fino a quando...
"Ahahahah! Me lo hanno detto! Comunque, chi ti piace?" Chiese Jean a (T/N) mettendola in imbarazzo.
"E-emh... Nessuno." Rispose infine.
"Ah,capisco... A me, invece, piace Mikasa" poi si avvicina al suo orecchio sussurrandole "e, chissà, magari tu." E poi si allontana con un ghigno in faccia.
Intanto (T/N) faceva invidia ai peperoni per quanto era rossa.
Povera, è in imbarazzo.
"D-davvero?" Chiese lei balbettando.
Nel frattempo, io mi trattenni dal non sputare il the o dal non soffocarmici.
Jean fece un ghigno in tutta risposta.
"Armin, puoi andare via? E se vedi qualcuno che vuole entrare, vietalo." Mi chiese Jean.
Più che una domanda, sembrava un ordine.
Mi sembra di star vivendo il mio sogno.
Ho paura.
Ho paura che si avveri anche la parte del bacio.
Ma soprattutto, ho paura che sia vero che lei mi abbandoni per lui.
Siamo solo amici, ma se lei andasse da Jean...
Io morirei dentro.
Ho paura.
"N-no... Devo f-finire la c-colazione." Dissi a sguardo basso mentre continuavo a consumare i biscotti.
Jean fece una faccia incazzata nera.
"J-jean, calmati.." gli disse la (C/C).
"Fuori. ORA." Disse Jean infuriato abbassando lo sguardo.
"Ok..." Dissi a bassa voce.
Non volevo farmi picchiare da lui.Esco dalla mensa, ma Origlio.
"Stavo dicendo" iniziò Jean guardandola.
"Sai, io ti amo già dalla prima volta che ti ho vista...quando ti ho urtata."
(T/N) divenne tutta rossa.(T/N) POV.
Nonostante io sappia che Jean mi sta mentendo, io arrossisco.
Non ne posso fare a meno.
Ma non voglio che Jean si illuda.
Ho deciso, lo respingo.
"J-jean, io-"
Non feci in tempo a finire la frase, che lui azzerò la distanza fra le nostre labbra.
Baciava da far schifo...
Io non sapendo che fare, rimasi impalata.
Poi sentii la porta aprirsi.
Era Armin.
Merda...
E adesso come glielo spiego?
Era completamente sommerso dalle lacrime.
I suoi occhi azzurro-cielo erano PIENE di lacrime e io non potei fare a meno di spingere Jean e interrompere il bacio non voluto da me.
Mi alzai e inseguii Armin che scappava via piangendo.
Che ho combinato...
Sicuramente stava origliando.
Non so come, ma devo risolvere la situazione...
"ARMIN! ASPETTA!"
Gridai sull'orlo delle lacrime.
Lui si fermò.
Eravamo arrivati persino fuori dall'edificio.
Lui si girò piano piano, mentre si asciugava le lacrime che continuavano a scendere.
Aveva un'espressione disperata.
È colpa mia...
Sento qualcosa di bagnato rifarmi una guancia.
Era una lacrima.
Poi ne scese un'altra.
E un altra ancora.
E tante altre.
"Armin, scusa." Dissi sussurrando l'ultima parola.
"I-io non volevo baciarlo... È stato lui contro la mia volontà..."
Continuavo a piangere.
Lui si avvicinava a me.
Io alzai la testa.
Io piangevo.
Lui piangeva.
(Egli piangeva)
Lui sorrise.
"Ti credo, perché io mi fido di te, "
Lui sorrise.
Io anche.
Ci abbracciamo.
"M-ma perché l'hai presa così male?"
Era sbiancato.
"E-ecco... N-non lo s-so..."
Ah, bello...
"Uffa, che palle... Spero solo che sia perché ti ama, altrimenti vado da lui e lo prendo a calci nel sedere quella testa di melone." (Raga, la fatica a scrivere questa frase...)
Ma stai zitta, coscienza...
Lui non può essere innamorato di me.
Io non sono innamorata di lui.
Noi siamo solo migliori amici.
Ci conosciamo da poco.
Io lo vedo solo come un amico.