7. Justin Noir dal Canada

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Pensavo di essere pazza.
Invece no.
Io e Justin stiamo avendo le stesse visioni.
Ma perché?
Guardo la sigaretta della Black Devil al cioccolato consumarsi.
Ricordo benissimo il giorno in cui ho fumato la mia prima sigaretta.
Ero in terza media.
<Sei un putanna come tua madre. Escile se non vuoi essere picchiata e castrata> disse Lucas Golubev, un russo presuntuoso e così "dolce".
<Si escile> dissero i suoi amici.
Ero bloccata, appoggiata al muro della palestra. C'eravamo solo noi. Le lezioni erano finite da mezz'ora.
Mi tolse la maglietta e poi il reggiseno.
Le ammirò.
<Sono stupende. Che taglia porti?> domandò.
<La... T-terza>
<Mhm> le toccò. Una lacrima mi bagnò il viso.
"Non sono come mia madre" pensaì.
Cominciò a baciarmi il collo.
Golubev e i suoi amici sono un anno più grandi di me e purtroppo frequentano la mia stessa scuola.
Lo scansaì e cercaì di scappare ma ero accerchiata. Tutti mi palparono i seni.
Quando se ne andarono via non so per quanto tempo rimasi in palestra.
Ricordo che quella sera tornai a casa e mia madre non c'era. Trovai una Marlboro sopra al tavolo e me la fumaì. Fù in quel momento che decisi di diventare scontrosa con tutti.

<Stai fumando ma la sigaretta non puzza. Sa di cioccolato. Dove le prendi?> domanda la voce di Annabeth.
Mi giro.
<Annabeth... Tu fumi?>
<Si... Che vuoi farci? Viviamo in un mondo di merda e siamo circondate da infami... Posso provarne una?>
Apro il pacchetto e lei ne prende una per poi accenderla.
<Ricordo molto bene come ho incominciato. È successo due anni fa... Dopo la morte di mia madre... Ero in discoteca>
<Tu in discoteca?>
<Si...> ride <Queste treccine e l'aria da sfigata è solo una copertura per la scuola... Però sfigata ci rimango sempre>
<Ma perché usi questa copertura?>
<Per i ragazzi. Almeno non hanno il desiderio di scopare con una sfigata... Tu sei scontrosa io sono una sfigata. Queste sono le nostre armi>
<Certo>
<Quella sera in discoteca mi ero pure drogata... Moltissimo... Continuo a farlo quando non vado a scuola>
<Che vita di Merda>
<Sembriamo due disperate>
<Hahaha già>
<Bene io vado. La sfigata deve studiare>
<A domani>
<A domani> sorride.
Esce dalla Camera di Justin.
Devo andare pure io.
Prendo lo zaino ed esco dalla villa senza farmi vedere da nessuno.
Devo tornare a casa.
Cammino fino alla fermata dell'autobus.
Devo arrivare nel Bronx, dove vivo.
Il problema è che fa freddo.

<Vostra altezza reale fa troppo freddo per camminare nell'acqua> dice il ragazzo.
<Sapete, ancora non so il vostro nome>
<Mi chiamo Justin Noir>
<Justin Noir siete francese?>
<Canadese Signorina>
<Dammi del tu> osservo l'acqua del fiume scorrere. È ottobre. Ha appena piovuto.
<Si... Fa troppo freddo vi... Ti prenderai un bel raffreddore>
<Vale la pena rischiare, no?>
<Siete... Sei la futura regina d'Inghilterra, secondo me non vale la pena rischiare>
Mi avvicino a Justin.
<Sei un ragazzo affascinante. Che lavoro fanno i tuoi?>
<Mio padre è la guardia del corpo di vos... Tua madre la Regina>
<E tua madre?>
<Morta... Un incidente in crociera...>
<Il famoso Titanic?>
<Si Sign... Elisa>
<Hai sorelle o fratelli?>
<Una sorella minore, vive a Palazzo con mio padre. Si chiama Anna>
<Quanti anni ha?>
<16 >
<Mhm... Non mi sento più i piedi... È quello che volevo. Non sarò costretta a partecipare al gala di sta sera>
<Va bene Elisa>

Perché? Perché questa allucinazione?
Cado a terra.
Ciò che vedo è il nero totale.

JB ~I'm not a Princess (storia Daddy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora