8. Sei consapevole...

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Justin pov

Credo che ogni persona abbia i suoi incubi, ma Selena è una di quelle che non riesce a liberarsene e per questo motivo diventa scontrosa e difficile da gestire. L'ho capito quando l'ho vista uscire dalla villa.
L'ho seguita finché non si è fermata vicino ad un palo della luce. Ho fatto bene a seguirla perché poco dopo è svenuta.
Ora è sopra al mio letto.
<Mancanza di zuccheri> dice il Dottore <Appena si sveglia fattele bere una spremuta di mele o arance>
<Grazie Dottore>
<Non c'è di che> esce dalla stanza.
Probabilmente ha avuto un'altra visione sotto quel palo... proprio come me.
<Come sta?> domanda Annabeth entrando nella stanza.
<Ancora non si è svegliata>
<Lei è diversa>
<Si>
<È uguale alla... mamma>
Sposto lo sguardo da Annabeth a Selena.
Lunghi capelli biondi con boccoli. Occhi da cerbiatto color nocciola. Labbra carnose...
Un fisico perfetto... Annabeth ha... ragione. Selena è come la mamma.
<Ma non può essere> Mi avvicino alla ragazza stesa nel mio letto.
<Ma non te ne sei mai accorto? Io me ne sono accorta in quella fermata dell'autobus... ecco perché mi sono avvicinata a lei>
<Mi manca...> sospiro  <... la mamma era stupenda>
<Manca anche a me... ma dobbiamo farci forza > la vedo stringersi le braccia.

<Come è andata oggi?> domanda mio padre.
È la prima volta da quando è morta nostra madre che lui si preoccupa per noi.
<La scuola privata è per ricchi viziati. Non mi ritengo viziata> dice mia sorella Anna.
<E tu con la Principessa?> sposta lo sguardo verso di me.
<La Principessa...> è come le persone umili <... è regale >
<Solo questo?>
Annuisco.
La Principessa questa sera si è finta malata solo per non partecipare al gala. Chi sa per quale motivo.

Apro gli occhi.
Mi sono addormentato vicino a Selena che dorme ancora.
Le tocco il viso.
Perché continuo a fare questi sogni?
Guardo l'ora nell'orologio appeso al muro.
È mezzanotte.

È mezzanotte e sono l'unico sveglio.
Lo studio di mio padre è pieno di libri e mi piace molto vedere di cosa trattano.
Mia madre faceva la stessa cosa.
Parlava per ore di libri con la nonna, e lei l'ascoltava con molto piacere. Diceva che avere una figlia a cui piace leggere è come essere una famiglia di notevole importanza. Ti rende orgoglioso.
Aveva ragione.
Un rumore improvviso mi fa girare.

Pov Elisa
Spalanco quella che dovrebbe essere lo studio del Dottor Noir, nonché la guardia del corpo ufficiale della regina e dottore della famiglia reale.
Al suo posto però non trovo lui, ma il figlio, Justin Noir, mio protettore.
<V.. vostra altezza come posso servirla?> domanda.
<Mi servono delle chiavi>
<Delle chiavi?>
<Le chiavi del cancello ovest del palazzo>
<Ma per quale motivo vostra altezza? >
<Per andare a trovare delle persone... per favore Justin è urgente>
Il ragazzo sospira, poi con la sua solita eleganza ereditata dal padre si muove verso la grande scrivania davanti alla finestra del balcone. Apre un cassetto e prende una scatola fatta di legno e di vetro.
<Mio padre dice che l'uscita ovest è quella d'emergenza quindi queste chiavi sono di vitale importanza... per favore... appena hai finito riportale qui>
<Perfetto tu vieni con me>
<Cosa? Ma dove>
<Andiamo a trovare delle persone>

Pov Selena

Una luce accecante si posiziona come per dispetto davanti ai miei occhi e mi costringe ad aprirli.
<Sole di merda> sussurro mettendomi il cuscino sopra la faccia.
Mi giro,
Mi irrigidisco,
E i ricordi riaffiorano.
Tolgo piano piano il cuscino dal viso e proprio in quel momento salto fuori dal letto come se avessi preso la scossa.
Ho dormito nel letto di Justin insieme a lui.
<Cazzo> impreco sotto voce <ieri sera... > vado verso lo zaino <ora capisco tutto...> lo apro < visioni di merda> prendo il cellulare.
Digito il numero di mia madre che come previsto non mi ha chiamata per niente.
<Pronto?> domanda una voce assonnata.
<Nicoletta sono io Selena>
<Ah tesoro> "tesoro?" Penso <scusa se non sono a casa> "ah ecco perché non è preoccupata per me" <Ho avuto piccoli problemi di lavoro... ora sto alla polizia>
<ASPETTA COME ALLA POLIZIA?>
<Hanno ucciso una ragazza al lavoro e io sono qui per testimoniare>
<Ah...>
<Ho preparato la torta al cioccolato ieri pomeriggio. È dentro al forno se non l'hai vista... mangiati quella per colazione, se vuoi>
Vado verso la porta la apro e la chiudo.
<Eh non l'ho vista e ormai sono uscita di casa... perdo l'autobus se mi metto a fare colazione in questo momento >
<Ok... capisco... a dopo?>
<si ciao>
Metto il cellulare nella tasca della felpa.
"Mi dovrei anche cambiare! Perfetto "
<GIUSTINA CAZZO SVEGLIATI!> Urlo lanciandoli un cuscino.
<Giustina...> apre gli occhi <... sei consapevole del fatto che sono un uomo e che mi chiamo Justin? Comunque ero già sveglio>
<Sei consapevole che non me ne frega un Cazzo? Mi dovrei lavare e cambiare>
<Guarda dietro di te>
Mi giro
<Ma... sono i miei vestiti!!!>
<Si quando sei svenuta ieri mia sorella ha preso le tue chiavi e non si è disturbata nell'andare a casa tua a prenderti i vestiti e un pezzo di torta al cioccolato che sta in cucina>
<Così a caso?>
<Lei si chiama Annabeth Bieber. Lei può>
<Credo sia una cosa di famiglia>
<Ti aspetto sotto>

15 minuti dopo...

Scendo le scale e vado nella cucina dei Bieber.
Justin è lì.
È completamente sexy. Solo una stupida non farebbe dei pensieri su di lui...
Mi schiaffeggio mentalmente per ciò che ho appena pensato e mi dirigo verso un pezzo di torta al cioccolato.
Pronta ad adentarlo, Justin si avvicina pericolosamente a me, andando a sfiorare la mia schiena con il suo petto.
<Sei consapevole...> mi sposta i capelli da una parte <che mi fai impazzire? >
Le sue labbra a contato con la pelle del mio collo mi fanno impazzire.
Tutto di lui mi fa impazzire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 27, 2017 ⏰

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JB ~I'm not a Princess (storia Daddy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora