Capitolo 3

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I giorni passarono veloci e arrivò la fatidica Vigilia, io mi trovavo a casa da sola. Suonarono alla porta ed andai subito ad aprire: mi trovai davanti Chiara con una pacco regalo ed un sorriso stampato sulla faccia. "Buona Vigilia, Sofia! Questo è per te!" La ringraziai e la feci accomodare nel soggiorno, offrendole qualcosa da bere. Era da circa due settimane che non la vedevo dunque le parlai di Daniele e della bellissima persona che era; fu felice di vedermi così sorridente mentre parlavo di lui, e forse non mi resi conto della tanta enfasi nemmeno io, tanto che dovette interrompermi. "Hey, Sofi! Sembra che tu lo conosca da quando sei nata!" Diventai subito rossa in volto e mi scusai per tutto, ma lei mi disse che non avevo motivo di farlo. Allora mi ricordai che anche io le avevo preso qualcosa e le diedi un pacchetto, chiedendole di aprirlo subito. Lei insistette perché anche io aprissi il mio e lo facemmo insieme: il pacco che mi aveva dato però era vuoto. Me la ritrovai dietro..."Questo è il mio regalo!" mi sussurrò tenendomi stretta in un caloroso abbraccio, "mi sei mancata tantissimo" le dissi io e mi scese qualche lacrima, lei era davvero importante per me, "grazie per esserci sempre, ti voglio tanto bene." Dopo questo tenero momento lei aprì il mio regalo, dentro trovò un ciondolo con una S incisa sopra, era la mia iniziale, e subito tolsi dalla mia tasca un altro ciondolo, ma con su incisa una C, la sua lettera. Mi guardò con le lacrime agli occhi e mi strinse nuovamente tra le sue braccia, non potevamo stare per lungo tempo l'una senza l'altra. Dopo qualche istante i miei tornarono a casa e quando mia madre vide Chiara le chiese di rimanere a cena, lei accettò e passai una serata stupenda. Andò via verso le 22, io ringraziai i miei con un bacio sulla guancia e gli diedi la buonanotte, ritirandomi poi in camera mia. Mi distesi sul letto lasciando per qualche istante il cellulare in carica, e ripensai a quel pomeriggio, ma soprattutto al modo in cui le avevo parlato di lui. Era davvero così speciale per me? Mi stava vicino nei momenti bui ma anche in quelli più felici, mi aveva fatto capire che ogni momento della vita è importante e che nonostante fossi figlia unica non dovevo sentirmi triste, perché c'erano altre mille cose belle a cui pensare. Dopotutto, ogni notte ha la sua alba, e forse lui era stata la mia. Aveva invaso di luce la mia triste adolescenza e mi aveva fatto rialzare in piedi più forte di prima. Quindi forse sì, forse era davvero speciale per me.

Una casa lontano dalla miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora