- Che figata, vorrei anch'io gli occhi blu! Anzi verdi.- Katja si mise a gambe incrociate sul mega tappeto di camera mia. - Kate, tu hai già gli occhi verdi.- sbuffai io distesa sul letto. Li aveva di una tonalità chiarissima quasi verde-acqua. - Io non intendo il mio verde scialbo, ma la tonalità 'acque caraibiche'. Come le lenti a contatto- precisò la mia migliore amica. - Mi sa che sarò io a mettermi le lenti a contatto...- sospirai guardando il soffitto. - Non posso andare in giro con occhi che cambiano colore da soli.- Le iridi erano tornate ad essere scure, ma a seconda delle emozioni diventavano di nuovo blu notte. - Non si nota, almeno che qualcuno non ti apra le palpebre e ti venga sul viso. Potrebbe essere l'effetto della luce su dei normali occhi neri o blu. Poi gli umani hanno la vista meno acuta.- concluse Katja schioccando le dita. Il suo solito gesto per indicare che la discussione per lei era finita. Purtroppo per me, no. Certo i miei sensi erano sviluppati, ma non erano così efficienti fino alla sera del mio scontro con la chimera. Il problema era che non me ero accorta subito. In sostanza, i miei poteri stavano raggiungendo l'apice massimo del loro sviluppo e l'apparenza di essere uscita da un centro estetico o il colore degli occhi erano una delle TANTE conseguenze. Che bel modo di festeggiare gli anni! Sommandoci l'ostilità di mia madre e la preoccupazione dell'aumento di individui non normali intorno a casa nostra, c'era da diventare matti - Allora Ice-cream quanti anni compi? 20,21, 22?- Katja sorrideva. Purtroppo bastò udire il nomignolo con il quale mi avevano preso in giro alle elementari, per farmi saltare i nervi. Di solito ero tranquilla e più riflessiva, ma il caos di casa mia mi aveva reso nervosa. O almeno credo.
- Cosa hai detto?- sibilai mettendomi a sedere. - Ehi, mi sembra che oggi qualcuno si sia svegliato dalla parte sbagliata del letto!- commentò Kate con aria indifferente. - Mi hai chiamata Ice-cream?- domandai minacciosa. - No, certo che no Ice- cream... oh, scusa ti ho chiamata di nuovo così.- Ricambiai il suo sguardo di sfida. Afferrai un cuscino e glielo lanciai contro con foga. La trovata di Eris, qualche giorno prima, mi aveva... ispirata. Katja lo prese in pieno e osservando la sua espressione sbigottita, scoppiai a ridere. Arrossì e mi scaraventò in faccia uno dei miei peluche preferiti su una mensola. Il pupazzo mi colpì lo zigomo. Iniziammo una battaglia di cuscini senza precedenti. Nessuna di noi era abbastanza forte da prendere l'altra due volte di seguito e a velocità sovrumana. Alla fine, quando Katja ripetè il mio odiatissimo nomignolo, le saltai praticamente addosso. Finimmo a terra con un tonfo sonoro. Il suono della risata di Katja si unì alla mia, quando l'aiutai ad alzarsi. - Siamo delle pazze scatenate. Mi stupisco che non ci abbiano ancora ricoverato.- Katja si spostò un ciuffo di capelli dagli occhi. - Comunque, non siamo lo stesso normali.- dissi abbassando lo sguardo. Per quanto potessimo scappare o nasconderci, non eravamo umane. - Scusa, se ti ho chiamata Ice-cream. Scherzavo e poi so quanti anni compi.- Katja si mosse imbarazzata. - Naaaa! Non ti preoccupare, cara Kitty.- - Ice Fairwales, vuoi ricominciare?- la mia amica era terribilmente accigliata.
- Certo che no, signorina Thorne!- - Insomma,... AUGURI!- Katja con uno slancio immane mi abbracciò così forte, da rischiare di strozzarmi. La lasciai fare e ricambiai quello slancio. Menomale, che c'era ancora una persona su cui poter contare. Eravamo inseparabili e pensare che una volta non era così...
- A proposito, se qualche volta avessi bisogno di una partner io ci sono.- Katja era radiosa. Anche lei faceva delle LUNGHE scorribande notturne. Solo che sua madre si arrabbiava fino a un certo punto. La mia, no. Inoltre aveva un fratello maggiore come lei, me ed Eris. Insomma non eravamo le uniche anormali della zona. , - Purtroppo mi hanno beccata e alla mamma non va giù.- dissi d'impulso.
- Già, mi sembrava... ecco... più... ehm...su di giri.- - Ora, però, ho 18 anni.- Ero nata per il 21 dicembre, il giorno più buio e freddo dell'anno. Non pensate che stia a pennello con il mio nome? Che strana coincidenza...Ok, non é una coincidenza. Oggi, ero finalmente maggiorenne. Ero libera, una giovane donna. Peccato che qualcuno, senza dire nomi, non la pensasse così. Non mi importava cosa sarebbe accaduto. Io avrei continuato a lottare per il bene della nostra famiglia. Anche se la mia vita era in costante pericolo.
- Insomma, io ci sono per qualunque cosa. La mamma e il mio fratellone non approvano, ma io me ne infischio. Se non ci fossimo noi a fare le cacciatrici, chi ci sarebbe? Sai quante creature avrebbero fatto strage? Non solo di noi, ma anche dei cittadini.
- E tuo padre?- chiesi atona.
- Mio padre non dice niente. Non lo vedo da quasi due anni. So solo che mi tiene d'occhio, ma come sempre non c'é.- ammise lei cauta. Sapeva quanto mi pesava il fatto essere cresciuta senza un papà. Sapeva quanto odiavo mio padre non solo per avermi lasciato da sola, ma per averlo fatto anche con mia sorella. Questo non gliel'avrei mai perdonato. MAI. La verità? Io, Eris, Katja...eravamo semidee. Figlie di un dio e un mortale. Precisamente eravamo valchirie, ma non tutti le semidee erano valchirie. Dovevano avere certi poteri, un'indole combattiva, sensi sviluppati,... Forse é ora che vi racconti un po' di me. O almeno sembra.
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Valkyr
FantasyLORO HANNO DISTRUTTO LA MIA VITA. MA IO ME LA RIPRENDERÒ LOTTANDO. Ice Fairwales ha 18 anni ed é una semidea. Figlia di Thor, ha dovuto imparare a difendersi dalle creature che cercano di ucciderla. Ma la sua vita é destinata a cambiare: sua madre...
