Capitolo 18

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Erano passate circa due ore da quando avevo chiuso la porta della mia casa e avevo incominciato a vagare sola per le vie della città. Il solo ricordo del contatto tra la Barbie e il mio ormai ex ragazzo mi mandava in bestia e mi spingeva ad allontanarmi sempre di più.

Mille domande vorticavano nella testa. Da quanto tempo andava avanti quella storia? Perché presentarsi a casa mia come se niente fosse, rendendo il tutto ancora più difficile se possibile? Una sorpresa, aveva detto mio madre. Sperai che non fosse quella la sorpresa, altrimenti era pacifico che il concetto di quel termine non le era ben chiaro.

Le strade erano ormai deserte e i pochi lampioni che le illuminava o sembravano spegnersi al mio passaggio seguendo il copione di un horror. Iniziavo seriamente ad avere paura. Non sapevo dove fossi, quella zona della città mi era completamente sconosciuta e non avevo idea di come avessi fatto ad arrivarci. Fortunatamente avevo il telefono con me, così cercai di orientarmi seguendo le sue indicazioni. Sia lodata la tecnologia.

D'un tratto ciò che avevo davanti vennero illuminati dai fari di una macchina che procedeva seguendo il mio passo, che io cercai invano di aumentare. Iniziai a correre quando la macchina si fermò e il rumore dello sportello aperto è poi richiuso mi fece capire che il guidatore era sceso dal veicolo.

Non persi tempo a guardarlo. Pensavo solo alla mia sopravvivenza e a muovere le mie gambe. Sperai che, a differenza di un film horror, non sarei inciampata.

«Viola cazzo aspettami! Sono io!»

La sua voce fu musica per le mie orecchie in quel momento e presa dalla felicità di poter continuare a vivere, ripresi la mia corsa cambiando direzione e gli salti addosso.

«Grazie grazie grazie - gli ripetevo all'infinito - ho avuto tanta paura..»

«Questo non sarebbe successo se tu non mi avessi fatto parlare..» Improvvisamente ricordai e feci per staccarmi dal suo abbraccio confortevole, ma lui me lo impedì tenendomi più stretta e ricominciando a parlare. «Quella ragazza è mia cugina. Abbiamo scoperto di andare alla stessa università e parlandole di te e della nostra relazione a distanza ha avuto l'idea di prenotare un volo low cost per farti una piccola sorpresa.»

Mi sentivo così stupida e ingenua. Avrei voluto nascondermi nel cespuglio vicino a noi.

«Tu sei sparito. Non ti facevi più sentire.» provai a far valere le mie ragioni, senza successo.

«Non è facile trovare un volo low cost all'ultimo minuto quando nel frattempo devi preparare il tuo ultimo esame..»

Oddio. Avevo assunto il comportamento di una bimba di cinque anni, anzi probabilmente lei sarebbe stata più matura di me.

Due parole però contribuirono al repentino cambiamento del mio stato d'animo.«Ultimo esame?»

Mi sorrise facendo sorridere anche il mio cuore, che si era rigenerato ed era più forte di prima.

«Per questo mese si..»

«È questo significa che..?»

«Che questo mese sarai tutta mia. Anzi, mi correggo. Sarai mia per tutta la vita, ma questo mese mai come prima.»

Spazio autrice
Ciao ragazze come va? Siamo al diciottesimo capitolo e la storia è quasi giunta al termine. So che c'è tanto da migliorare ma per ora sono felice così. A mio parere questo è uno dei capitoli più belli e vorrei sapere se siete della stessa idea. Fatevi sentire nei commenti e vi prego, stellinate! 💛💛💛
#perdonatemisesonodipocheparole😂

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