Sentivo involontariamente le voci dei ragazzi che giocavano alla playstation. Parlavano tutti con un tono di voce abbastanza alto da permettermi di comprendere anche cosa stessero dicendo. In realtà, non mi interessava minimamente sapere quanto fossero grandi le tette di una certa Gloria. Volevo cercare di captare qualcosa che fosse stata sufficiente a poter capire qualcosa in più sul ragazzo di cui mi ero invaghita. O meglio, innamorata. Lo stesso ragazzo che aveva appena chiesto a mio fratello dove fosse il bagno, e lo stesso che poco tempo dopo aveva aperto la porta di camera mia.
«Hai sbagliato porta.. Il bagno è nella camera affianco.»
«Ti sbagli, non ho sbagliato proprio un bel niente.» Disse mentre man mano si avvicinava sempre di piú al mio letto, sul quale ero seduta con la schiena dritta per la tensione.
«Sono abbastanza sicura di conoscere la mia casa e ti dico che il bagno è di lá.» ribattei stizzita indicandogli con un dito la camera di fianco.
«Ma io non stavo cercando il bagno.»
«È quello che hai chiesto a mio fratello peró.»
Mi guardava dall'alto e non potei fare a meno di guardare di fronte a me, in un punto poco raccomandabile.
«Non potevo mica chiedere a tuo fratello dove fosse la tua stanza. Avrebbe capito quali fossero le mie intenzioni..»
«E sentiamo. Quali erano le tue intenzioni?»
Si abbassó su di me e mi diede la dimostrazione piú eccitante che avessi mai potuto desiderare. Fece combaciare le nostre labbra come dei pezzi di un puzzle complicato ma che alla fine ti lascia senza fiato facendoti sentire completo e al settimo cielo.
«Cosa mi fai e cosa vorrei farti..» mi disse tra un bacio e l'altro ansimando. Come risposta io gli tirai i capelli costringendolo ad avvicinarsi di più. Sentivo il bisogno di averlo più vicino e di nuovo ebbi quel pazzo desiderio di unirmi a lui. Ogni cellula del mio corpo mi implorava di accogliere il suo membro ed io a mio volta imploravo il ragazzo di fronte a me assecondandole.
«Ti prego.» ansimai sentendo le sue mani su di me. La supplica ebbe l'effetto contrario, infatti interruppe la sua dolce tortura e imprecò.
«Cazzo devo fermarmi. Tuo fratello si starà chiedendo che fine abbia fatto. E poi non voglio che la tua prima volta sia con altri ragazzi in casa..»
Annuí controvoglia ma aveva ragione. Non avrei voluto che altri, al di fuori di lui, sentissero i gemiti che con ogni probabilità sarebbero stati rumorosi. Sapevo che la prima volta era piuttosto dolorosa. Mi chiesi se saremmo davvero spinti fino a quel punto se lui non si fosse fermato e lo ammirai per il controllo che era riuscito ad esercitare su se stesso. Nonostante ci avessi provato con tutte le mie forze, io non ci ero riuscita. Stavo per rendere uno dei momenti più magici della mia vita di dominio pubblico.
«Grazie.» gli dissi riconoscente mentre abbassava la maniglia della porta. Era di spalle.
«A te.»
Non feci in tempo a chiedergli di cosa mi dovesse ringraziare che fu già uscito. Probabilmente aveva frainteso. Nonostante gli fossi molto grata per le emozioni che mi faceva provare, il mio era un ringraziamento per quello che era riuscito ad evitare. Ma lui? Di cosa doveva ringraziarmi? Decisi che ci avrei pensato l'indomani mattina e mi concessi di cadere tra le braccia di morfeo, con il sorriso stampato sul volto.
Spazio autrice
Capitolo cortissimo (forse dovrei inserire la mia storia tra il genere di quelle brevi haha) ma probabilmente uno dei miei preferiti.
Vorrei formare un cast, accetto con piacere tutti i vostri consigli🙈
Spero che la storia sia di vostro gradimento, al prossimo capitolo!💙
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The eyes never lie
Historia CortaViolante ha diciassette anni. Non ha amici e la sua vita è l'emblema della monotonia. Finchè non incontra lui. Giacomo ha diciott'anni, frequenta l'ultimo anno del liceo scientico ed è considerato il badboy della scuola. Non ha limiti ed è quello ch...