5. Un dolce pensiero

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Lungo tutto il tragitto nessuno dei due proferisce parola.

<<Puoi fermarti qui>> indico.

Scendo dall'auto e sto per avviarmi verso l'entrata.
Così, faccio due passi indietro.

Mi volto.

<<Grazie>> dico accennando mezzo sorriso.

Mette in prima e va via sorridendo.

Le lancette dell'orologio segnano le undici in punto e un giovane ragazzo fa ingresso in ufficio.

<<La signora Pisani ?>> domanda ad un mio collega che indica me.

Viene verso la mia direzione con passi decisi.

<<Signora Pisani?>>

Annuisco.

<<Questi sono per lei!>>

Posa un Mazzo di rose rosse e un pacco sulla mia scrivania.

Rimango senza parole.

Scarto il regalo e all'interno vi trovo un paio di jeans nuovi.

Chi aveva deciso di farmi una sorpresa così bella in un giorno così noioso?
Lorenzo, ne dubito.
Perché mai avrebbe dovuto regalarmi dei jeans?

Apro il biglietto attaccato alle rose.

"Siamo partiti male ti andrebbe di finire bene? A."

Sorrido.

Lo schermo del mio cellulare si illumina.

Un nuovo Messaggio.

Numero sconosciuto.

" spero che la sorpresa ti sia piaciuta. Ti aspetto a cena. A. "

Un altro sorriso mi spunta in viso.

" A. Chi? Invito respinto. " invio pur sapendo benissimo chi fosse.

"Stamattina abbiamo avuto un incidente ricordi? Non accetto rifiuti"

"Mi spiace. Ritenta sarai più fortunato ;) " premo invio.

Saluto Elena, la mia collega e mi avvio a piedi verso la fermata del tram.

Un'auto rallenta la sua corsa.

Sento che si fa sempre più vicino.

Aumento il passo.

<<Camilla>> sento pronunciare il mio nome da una voce maschile non sconosciuta.

Mi volto verso il finestrino dell' auto e all'interno intravedo Andrea.

<<Sei matto? Mi hai fatto prendere uno spavento!>> pronuncio con un tono di voce duro.

<<non volevo spaventarti. Ho pensato che avresti avuto bisogno di un passaggio. Salta su. Ti do uno strappo>> .

Mi sorride.

Sembra quasi mi voglia supplicare.

Ha ragione non è il massimo prendere il tram alle nove di sera.

<<Solo se mi porti subito a casa>> faccio ancora un pò la dura prima di mollare la presa.

Mi convince di fare due passi lungo il Ponte Milvio.

Dopo una lunga passeggiata Decido di sedermi sul muretto del ponte.

Poco più in là, c'è un ambulante che vende oggetti vari. Andrea lo raggiunge. Poi, ritorna.

<<Questo è per te. Per ricordarti sempre di me.>> mi porge un braccialetto di cuoio marroncino con la dicitura "Camilla".

Riesco a malapena a pronunciare la parola Grazie.

<<solitamente non sono così silenzioso>> annuncia posizionandosi di fronte a me.

Abbassa lo sguardo.

<<Solo quando sono imbarazzato.>> confessa.

Sorrido.

Sento le mie guance colorarsi e infiammarsi di rosso acceso.

<<Sei bella quando ti imbarazzi>>.

Abbasso lo sguardo e sorrido.

La bambina di un tempo si sta impadronendo di me.

Devo riprendere il controllo di me stessa.

<<Grazie per la bella serata. Adesso devo rientrare.>> dico fuggendo via.










My mess is you.  ( IN PAUSA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora