78. ~Nono mese

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Era la millesima volta che mi giravo quell'anello tra le mani, le piccole pietre incastonate luccicavano ad ogni ora attirando quasi sempre la mia attenzione, e ricordandomi il perché quell'oggetto così bello era proprio lì.

Zayn, era sempre lui la ragione. Da anni ormai, da quando l'avevo visto per la prima volta a quella dannata festa di compleanno di Harry, da quando avevo incrociato il suo sguardo freddo in giro per casa, da quando mi rivolse quelle poche acide parole a scuola.

Non sapevo il motivo per cui ci eravamo incontrati, ma ogni giorno ringraziavo il destino per avermi dato l'opportunità di conoscerlo.

Lui era l'eccezione, il classico libro giudicato dalla copertina, il classico caso perso, persa ero io senza di lui.

E nonostante le mille imprese, i mille ostacoli passati in quegli anni, avevo imparato tanto e la prima cosa era che non potevo stare senza di lui.

Non sono frasi fatte, banali. Non credevo all'amore, prima di incontrarlo. Non credevo di cadere così tante volte e trovarlo lì ogni volta pronto a rialzarmi. Non credevo di poter dare così tanto ad una persona, così tanto che se avessi dovuto perderla, avrei perso una parte di me.

Vivere insieme, passare così tanto tempo con una persona, diventando la tua routine, amate così, amate forte.

Alzai lo sguardo sul moro che era seduto alla scrivania, proprio davanti al letto mentre era intento a scrivere qualcosa. Mi guardai intorno, in quella stanza così familiare e ricca di ricordi. Avevamo deciso di vendere la casa in Irlanda e tornare a Bradford. Zayn aveva ripreso a lavorare in Inghilterra. Fu una scelta difficile, ma quel posto mi aveva cresciuta.

"Ti sei svegliata", interruppe i miei pensieri Zayn, feci un lieve sorriso seguito da un fugace sguardo, poi tornai a guardarmi intorno. "Non ti piace qui? Se vuoi-"

"L'unica ragione per cui ho accettato di tornare era per quelle fastidiosissime scale", enunciai sorridendo.

"Qui c'è tutto quello di cui hai bisogno, Abbie. Ci sono i ragazzi, la tua famiglia e..e.."

"Tu", continuai giocherellando con l'anello tra le dita.

"Io ci sarei stato a prescindere, ovunque avessi voluto andare", si alzò e lentamente si accomodò accanto a me.

"Lo so", annuii. "Per questo ti amo."

Sorrise, poi mi accarezzò il volto leggermente ed io chiusi gli occhi, per poi riaprirli ed osservarlo, quel piercing al naso gli donava molto.

"Come ti senti?", aspettavo quella domanda.


Zayn's POV

"Come ti senti?", non riuscivo più a tenerlo dentro.

"Meglio", annuì mettendosi seduta, l'aiutai ad alzarsi con la schiena scorgendo il suo viso leggermente sofferente.

"Mi hai fatto prendere uno spavento", la guardai più preoccupato che mai, mancava davvero poco, non riuscivo più a vederla soffrire.

Ultimamente era stanca, tanto da camminare a fatica, e le contrazioni non mancavano mai. Un giorno la sentii persino urlare nel sonno, era stato orribile.

"Sono i nove mesi più lunghi della mia vita", sospirò. Era strano, non avevo mai visto una gravidanza così sofferente.

"Non credo sia normale tutto questo, penso che dovremmo andare in ospedale, lì ti terranno sotto osservazione." Proposi.

"L'hai sentito anche tu il medico, no? E' ancora presto e poi le contrazioni e tutto il resto sono tipici sintomi della gravidanza. E anche..." si fermò fissando il vuoto.

Abbie Allison Styles 2 -Love me again-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora