XIII

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Non c'era molto di cui parlare, in effetti, e neanche tanti pensieri. Semplicemente ognuno rifletteva su quello che sarebbe potuto accadere in caso non si fosse trovata l'auto; ma non erano i troppi pensieri ad aver fatto sentire a Fereni uno strano rumore. Non avevano attraversato più di tre paesi.

-Commissario, sento una strana vibrazione...

-Beh, il motore è a posto: l'abbiamo fatto sistemare la scorsa settimana

-Eppure io sono sicuro che c'è qualcosa che non va... mi creda

-Forse la signora che vede tutto può dirci qual è il problema...

-Se ha bisogno le posso dare una mano, ma la prossima volta che fa ironia sul mio ruolo giuro che le farò capitare qualcosa di brutto, quant'è vero che Martoni è tornato in vita!- urlò lei

-Va bene, si calmi, non ho detto nulla di strano... quindi ci può dire se c'è qualche malfunzionamento?

-E se mi rifiutassi?!

Mentre diceva quest'ultima frase, si sentì un leggero scoppiettio; de Robertis fece in tempo ad accostare l'auto in una piazzola di sosta che questa si spense. Eppure tutto sembrava a posto; tutto tranne il serbatoio.

-Commissario- fece Fereni- faccia scendere la donna e Martoni: perderemo almeno mezz'ora. Qui il galleggiante non va bene, non è stato segnalato quando siamo entrati in riserva: praticamente siamo a secco.

-E a piedi, aggiungerei.- disse il signor Martoni- La prego, mi dica che l'auto necessita di benzina e non di...

-Diesel, - continuò la frase il commissario- purtroppo... non abbiamo il tempo di chiamare un meccanico per riabilitare lo spurgo...

-Se ha un cric posso provarci: quando ero vivo mi è capitato un caso del genere...

-E per il carburante?

-Potrei andare io: - propose la donna- il paese dista solo dieci minuti da qui. In genere entrando nei centri abitati c'è un distributore: ha una tanica?

-Purtroppo no, ma credo ce ne abbiano di là quando andrete...

-Andrete?! Posso andare sola, sa?

-No, il signor Fereni verrà con lei, mentre io e Martoni solleveremo l'auto per sistemare il sistema di spurgo. Andate, possibilmente in fretta.

-Va bene- disse lei scocciata avviandosi verso il paese

-Aspettate, con cosa pagherete?

-Oh, non si preoccupi,- disse Fereni- non ho il portafogli vuoto!

Il sole era già alto, l'aria iniziava a diventare afosa. Dato che mezzogiorno si avvicinava, passavano poche auto. Il commissario posizionò il triangolo di segnalazione, mentre Martoni cercava il cric sul retro dell'auto. Aveva tante cose da chiedergli, ora che erano soli.

-Mi dica, davvero lei è convinto che quella zingara possa aiutarci?

-Si, -fece lui guardandolo di traverso- lei ci porterà da coloro che mi hanno fatto soffrire fino a ieri. Ne sono più che sicuro!

-Mi può spiegare cos'è che le da questa certezza? Io davvero non riesco a capire come faccia a crederle...

-Certe cose non possono essere concepite con la mente... Ma che ne sa lei, che non è morto...

-Adesso anche lei si mette a parlare in modo strano? Ma cosa le prede?!

-Si sbaglia, io dico le cose che penso, e le dico in modo che lei le capisca: si sta solo rifiutando di andare a fondo, questo è il problema di voi vivi. Eppure io le dico che quando morirà, anche lei scoprirà quanto importante sia stato nella vita proprio quello che non ha mai voluto capire. Le faccio un esempio: mia moglie, quando ha scoperto di stare male, mi ha chiesto di sorridere davanti a lei. Questo mi sembrava strano quando lei era viva, ancora di più dopo la sua morte: l'ho fatto solo perché lo voleva lei, non per altro.- i due si erano seduti sul guard rail- Poi, quando sono morto, ho capito: il sentimento è più grande della mente. Ma io, che non sarei dovuto morire con lei in giovane età, non lo potevo concepire. Lei si.

-Quindi lei mi vuole dire che si è fidato?

-Si. La fiducia non è virtù propria dei vivi, però, signor commissario, lo tenga bene a mente: va conquistata con il sudore della fronte. E lei si è fidato di me: ben per lei. Ora si fidi della donna che ci sta portando nel posto dove potremo risolvere i miei problemi.

-Le sembra facile, vero? Beh, le dico subito che non lo è affatto. Eppure, come diceva prima, qualcosa mi ha spinto a darle una mano. Sarà anche come dice lei: ho creduto senza capire quello che diceva. Ma ora una donna dice di essere stata incaricata dalla morte in persona di darci una mano: le sembra credibile?

-Tanto quanto è credibile che io sia tornato in vita- disse Martoni sorridendo

A quel punto il commissario comprese, e decise in sé che si sarebbe fidato di quella strana donna. Lentamente, la verità custodita dai morti, normalmente muti nelle loro tombe, si stava schiudendo davanti ai suoi occhi.

-Solleviamo quest'auto, allora- disse.

PRIMO ED ULTIMO GIORNO DI VITA  DI UN MORTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora