Incubi

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Le fauci che ormai vedo ogni notte dinnanzi a me sono puntuali come un orologio svizzero, si presentano dopo lo stesso cigolio delle altre sere, dopo la stessa voce sussurrante che riproduce suoni simili al lamento di un animale. Ormai dovrei saper controllare le sensazioni ma non ho neanche la forza di farlo. Ho un macigno sullo stomaco che so non si sposterà fino a che le fauci abbiano raggiunto l'altezza del mio capo. Formano un ghigno nel buio e si avvicinano con occhi sanguinolenti, le ombre aldilà del mio letto e poi...

*Driiiiin* *Driiiin*

Suona la sveglia, finalmente è finito tutto, ma domani si ripeterà così come è sempre stato da quando ne ho memoria. La sveglia riproduce le *7:15*, ho esattamente 4 minuti per lavarmi i denti e togliermi il pigiama, 5 minuti per indossare i vestiti e 10 minuti per uscire di casa ed arrivare alla macchina. Da qui ho mezz'ora di tempo per arrivare allo studio del Dr.Steen. In tutto impiego circa 50 minuti per andare al mio appuntamento tassativo con lui, ma a a me non importa, non ho idea di quanto siano 50 minuti, sono sempre in anticipo poichè l'appuntamento è alle 9:30 ma non importa, per me il tempo non è un problema.

-"Wynston! In anticipo come sempre!"- La voce del Dr.Steen rimbomba nella sala di attesa.

-"Prego, accomodati"- Mi fa entrare in stanza e accomodare sulla solita poltrona rossa accanto al tavolino. Lui si siede dinnanzi a me sulla sua sedia di legno scuro come la pece, i capelli bianchi creano uno strano contrasto con la sua pelle olivastra, quasi abbronzata, e i suoi occhiali piccoli e tondi nascondono quasi i suoi occhi, piccoli anch'essi. Ogni giorno noto nuovi dettagli, oggi ha il colletto della polo leggermente rialzato rispetto agli altri giorni, e noto che i suoi soliti pantaloni color beige chiaro ora hanno una lieve sfumatura di rosa. Margaret, sua moglie, deve aver messo una maglietta rossa in lavatrice con essi.

-"Allora com'è andata stanot..." inizia a parlare ma io lo interrompo bruscamente -"Margaret ha fatto la sua torta di mele vero? Ha delle briciole sui pantaloni, che l'altro ieri non avevano questa sfumatura rosastra quindi deduco che lei abbia mangiato quella torta stamani, non era buona eh? Ha già bevuto 3 bicchieri d'acqua da quando è entrato, le mele non erano di prima qualità e...."- questa volta mi interrompe lui -"Tutto esatto Wynston, stai migliorando"- dice. -"ho tutto il  tempo del mondo da perdere"-.

-"Dov'eravamo rimasti? ah si, come è andata stanotte? si sono aggiunti nuovi antagonisti?"-

-"Non stanotte, ma le voci che sussurrano sembrano incaute"-

Si toglie lentamente gli occhiali e inizia a parlare -"Wyn, per me e Margaret sei come un figlio lo sai, sono ormai 5 anni che ti ho in cura, siamo stati la tua famiglia, quindi ora non te lo chiedo da medico ma da 'padre', cosa vedi realmente durante la notte?"-

-"Io..non lo so..."- 

-"non vuoi parlarne ma così complichi solo il lavoro, posso farti una domanda?"-

-"ma certo"- 

-"quando hai rifiutato la proposta di Margaret di viver con noi...beh...perchè hai rifiutato?"-

-"perchè casa vostra è piena di specchi."- Rispondo con tono deciso e me ne vado lasciando Steen con una domanda in sospeso, "cosa intende dire?".

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