•5• Apostolo Mike.

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Ci sono due cose traumatizzanti nella vita.

La prima, è scoprire che nella dispensa è finita la Nutella. Insomma, una ragazza si lascia dal ragazzo ed é logico che abbia bisogno di Nutella. Si mette sul divano, con un pigiama anti-sesso, la coperta, serie tv e Nutella. La classica idea di ragazza depressa post-separazione dal ragazzo.

La seconda, invece, è tornare a scuola dopo tre mesi di vacanze. Peggio ancora se si deve iniziare una nuova scuola.

Io, Alexia Clifford, sono la classica ragazza che non ha sbatti di andare a scuola ogni mattina, sentire per 5 ore di fila i racconti dei professori zitelli per poi tornare a casa e studiare cose di cui non frega nulla.

Ma, nonostante il voler restare nel mio letto con il condizionatore acceso, momentaneamente mi trovo davanti ai cancelli del College. Immobile. Fissando la scritta enorme "ASA College-Miami Campus" in attesa che qualcuno mi venga a prendere per scappare e portarmi in Messico. Andiamo, dove sei principe con il giubbino di pelle nera e una moto strafiga?

Guarda alle tue spalle.

Diedi ascolto a Trumpa e mi girai, trovando Calum dietro di me sfilarsi il casco.

《Stai fottutamente scherzando?》urlai.

Lui mi fissò perplesso, si guardò dietro e poi si rigirò.

《Parli con me?》domandò indicandosi.

《No, parlo con il cane che ti sta pisciando sulla moto》dissi ironica. Lo vidi spalancare gli occhi e urlare per far allontanare il cane.

《Sì che parlo con te, genio. Dimmi che sei qui per farmi scappare e portarmi in Messico》lo implorai.

《Mi dispiace, ma posso portarti solo in classe》alzò le spalle ridacchiando.

Sbuffai guardandolo male.
《Non servi a un cazzo Hood!》dissi girandomi ed entrando nell'edificio.

Mi diressi in segreteria ed attesi l'arrivo della segretaria.

Una donna con i capelli biondi legati in un tuppo, una gonna nera a tubino corta fino al ginocchio e una camicia che aveva infilato dentro alla graziosa gonnellina,si sedette dietro il bancone e mi guardò.

Io la guardai.

Lei continuava a guardarmi.

Io ricambiavo il suo sguardo gelido.

Alzò un sopracciglio.

Alzai un sopracciglio.

《Tesorino, non ho tutta la giornata, potresti parlare e dirmi cosa vuoi?》disse abbassando gli occhialini sulla punta del naso e fissandomi.

《Oh, ehm, mi chiamo Alexia Clifford. Ho bisogno degli orari dei corsi da seguire》tossicchiai imbarazzata.

《E ti ci voleva tanto?》domandò. Non risposi e mi sedetti su una delle sedie davanti la scrivania.

Una ragazza si sedette accanto a me spaventandomi a morte. Ero troppo impegnata a guardare le mie unghie bisognose di una manicure. Non che io sia quel tipo di ragazza che per un'unghia spezzata ha bisogno di un intervento chirurgico.

《Lucy mi hai fatto prendere un colpo》 dissi notando i suoi capelli colorati e posando la mano sul petto.

《Tanto per cambiare》disse divertita.

《Stasera ci sei?》sussurrò avvicinandosi al mio orecchio.

《Per fare cosa?》sussurrai di rimando.

《Come "per fare cosa"?》sbuffò alzando gli occhi al cielo per poi appoggiare la schiena sullo schienale.

《Ogni primo giorno dell'anno scolastico si fa la giornata dello "scherzo" qui al College. Ci riuniamo tutti in palestra alle 11:00 di questa sera. Devi esserci》disse congiungendo le mani a mo' di preghiera.

Reasons//Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora