A new beginning

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Chapter 1.
Canzone per il capitolo: I put a spell on you Annie Lennox.

Giovedì, 14 settembre 2017.
La sveglia suona, mi giro nel letto e faccio fatica ad aprire gli occhi, noto che la sveglia segna le 6:30 quindi capisco che è arrivato il primo giorno di scuola e che devo assolutamente lasciare il letto se non voglio che si faccia tardi.
Ammetto di essere abbastanza in ansia, non che ormai mi faccia qualcosa cambiare continuamente scuola ma ho davvero problemi a relazionare con gli altri, e poi perchè in tutta la mia esistenza non sono mai riuscito a pensare che tre mesi di vacanze estive potessero essere davvero pochi, dovevo avere più tempo per pensare, e invece non abbiamo fatto altro che traslocare, da Berlino a Ladbergen, da Ladbergen a lengerich, cristo santo, spero sia finita qui!
Sento la voce di mia madre al piano di sotto che interrompe i miei pensieri, così, capisco che è l'ora di darsi una mossa.
Apro il mio armadio e opto per qualcosa di comodo, felpa nera con jeans stretto e converse.
Corro in bagno e dopo mezz'ora sono pronto per l'inferno.
Al piano di sotto sono tutti a fare colazione, non capisco davvero come facciano a mangiare il mattino presto, io a stento riesco a bere un bicchiere d'acqua, così prendo una mela, da poter mangiare più tardi a scuola e mi dirigo alla mia fermata ad aspettare il bus.
Noto che è una splendida giornata nonostante tiri vento, così mi accomodo sulla panchina e decido di ascoltare un po' di musica, "I put a spell on you" di Annie Lennox è l'ideale per tenermi lontano dai miei soliti pensieri negativi.
Dopo 5 minuti ecco che arriva il bus, mi siedo al posto accanto al finestrino e ammetto che l'ansia aumenta.
Datemi un pizzicotto, ditemi che sto facendo un brutto sogno, che si riparte da giugno e ho ancora del tempo a disposizione per cambiare la mia estate.
Ma mi rendo conto che la vita non è una favola e che devo imparare a prenderla con più leggerezza.
Dopo esser sceso dal bus impiego 3 minuti esatti per trovare la scuola.
La struttura è enorme, abbastanza da ospitare una marea di studenti, niente graffiti niente scritte indecenti sui muri, solo bianco su bianco e finestre che pare abbiano dei nuovi infissi, in cortile c'è un mucchio di gente e sembra che si conoscano già tutti.
Io invece sempre il solito asociale.
Guardo l'ora e noto che mancano 5 minuti prima del suono della campanella, i pensieri sono aumentati e il cuore sembra fuoriuscirmi dal petto, dovrei essere abituato ai continui cambiamenti e invece non mi ci abituo mai, quanto avrei voluto nascere diverso, con un carattere meno problematico di questo, e invece mi tocca essere uno stupido.
La campanella suona riportandomi sulla terra ferma.
I corridoi sono già tutti affollati, chiedo al bidello di darmi una mano a trovare il mio armadietto per poter posare i libri che non mi sarebbero serviti.
Spero davvero di non dimenticarmi il codice, sono una frana a ricordare.
Metto due quaderni in cartella e mi dirigo in quella che sarebbe dovuta essere la mia nuova classe, qui i ragazzi sono davvero tutti diversi, ma l'ho già detto, ad ogni modo eccola:
"2B SCIENTIFICO".
Io adoro la matematica.
La classe è abbastanza grande, odora ancora di pittura fresca e noto che i miei pensieri al riguardo erano esatti.
Ci sono davvero tanti studenti, alcuni mi notano, altri non fanno caso alla mia presenza.
Mi siedo all'ultimo banco, prendo la mia cartella e inizio a tirar fuori penna e quaderno per prendere appunti in caso dovessero già spiegare.
L'insegnante entra chiudendosi la porta alle spalle.
"Buongiorno e benvenuti a tutti ragazzi, come avete trascorso le vostre vacanze? Per chi non lo sapesse io sono la professoressa smith e vi insegnerò italiano"
Sembra socievole e severa allo stesso tempo, mi guarda ed è come se in lei si fosse acceso qualcosa.
Fa l'appello e nota che io sono il "tipo nuovo"
Spero davvero che non mi chiami per present.
"Francesco, tu devi essere il nuovo arrivato ti dispiace alzarti in piedi e presentarti?"
Come non detto.
Ecco la prima figura di merda il mio primo giorno di scuola.
Mi nascondo le mani nelle maniche della felpa e comincio.
Salve a tutti, mi chiamo Francesco fiore ho 17 anni e ho origini italiane..
Mi sento gli occhi di tutti addosso, alcuni invece li sento perfino ridere.
Ringrazio la Smith per aver interrotto questo silenzio assordante.
"Piacere nostro Francesco, da quale scuola vieni?"
Ecco il terzo grado.
Vengo dalla gutenrberg schule di Berlino sempre da un indirizzo scientifico.
"A quanto pare noto che nutri un certo interesse per la matematica"
Direi di sì.
"Perfetto! Allora benvenuto Francesco, spero ti troverai bene e che tu possa sentirti a tuo agio, potrai sempre rivolgerti a noi,  per qualsiasi cosa sempre a disposizione, per il resto in bocca al lupo"
Conclude il discorso con sorriso a trentadue denti.
Finalmente la tensione è passata e posso tornare a sedermi.
L'ora di italiano passa in fretta, i promessi sposi saranno all'ordine del giorno con lei, ne sono già certo.
Ne approfitto di quei pochi minuti liberi tra un cambio d'ora e un altro per chiedere in segreteria il nuovo orario scolastico.
Italiano
Filosofia
Matematica
Arte
I primi 15 giorni sono composti soltanto da 4 ore il che mi consola.
Così, ripiego il foglietto e lo metto in tasca, per poi ritornarmene in classe.

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