Chapter 6.
Mi dirigo in teatro e ho un'ansia assurda.
Apro la porta facendo quanto meno rumore è possibile per poi chiuderla alle mie spalle.
Spero che nessuno mi abbia visto.
C'è un silenzio assordante, e un odore di poltrone nuove.
Non ci sono mai stato da quando ho messo piede in questa scuola, e sapere che sono qui per la prima volta grazie ad Ethan la cosa mi rende nervoso quanto emozionato.
Mi volto e noto che la platea è immensa.
Davanti a me c'è un palco gigantesco e al centro è posizionato un bellissimo pianoforte con un piccolo microfono poco più sopra della tastiera, il tutto illuminato da una luce bianca quasi accecante.
Arrivo sotto al palco e mi chiedo dove sarà Ethan.
<<Hey, che puntualità>>.
Mi volto e lo vedo arrivare nella mia stessa direzione, con lo zaino e il giubbino poi legato in vita.
<<Hey>>.
<<Sei qui da molto?>>.-mi chiede.
<<No , anzi sono arrivato due minuti fa>>.
Sale sul palco e poggia le sue cose a terra, io continuo a fissarlo.
Viene verso di me e si accovaccia sull'orlo del palco.
<<Che aspetti a salire?>>.-Mi chiede porgendomi la mano.
<<Si, scusa>>.-Dico per poi afferrargli la mano.
Che imbarazzo.
<<È da molto che suoni il piano?>>
<<Si, ho imparato a suonarlo all'età di 7 anni, mio nonno era un musicista così mi dava spesso lezioni, poi si sa, come tutte le cose, ho iniziato gli studi e quindi ho dovuto accantonarlo>>.-Dice mentre accarezza i tasti del piano.
<<Però è un bene che tu trovi sempre del tempo per suonare, poi credo che non sia mai troppo tardi per dedicarsi a qualcosa>>.
<<Sicuramente, ma ora ho mille impegni, però vedi, quando mi capita l'occasione ne approfitto>>.
<<Lo sai, piacerebbe anche a me imparare a suonare il piano, è una cosa che ho sempre adorato>>.-Mi fissa.
<<A chi non piace>>. Dice prendendo i fogli, e sedendosi sullo sgabello.
<<Cosa sono quei fogli? Se posso>>.-Domando curioso.
<<Sono le note del brano che ho suonato prima, è un po' difficile impararle a memoria>>.
<<E allora, quanto ancora mi vuoi far aspettare?>>.
Sembro un bimbo che pretende subito un pezzo di cioccolata.
<<Ai suoi ordini>>. Sorride abbassando lo sguardo.
Comincia a suonare di nuovo quel brano e sento i brividi lungo tutta la spina dorsale.
Il suono forte e lento dei tasti fa eco in tutto il teatro, mi sembra davvero di stare ad un concerto, e il fatto che lui stia suonando solo davanti a me, la cosa mi fa sentire speciale.
Il suono della sua voce è così soave, riesce quasi a farmi dimenticare che esisto, come se fossi qualcosa di astratto che non ha bisogno di essere visto per crederci, perciò sento il bisogno di chiudere gli occhi.Quando improvvisamente smette di suonare.
Aspetta che io gli dica qualcosa.
<<Ethan è favolosa cavolo, ma cosa aspetti a finirla? E poi hai una voce meravigliosa, è stato come essere ad un concerto sai? Mi veniva voglia di urlare, e non lo dico tanto per dire>>.
Ride. <<Adoro il tuo entusiasmo sai>>.
<<Come mai hai scelto queste parole?>>.
Dico cambiando discorso.
<<In realtà, volevo suonarla alla mia ragazza la sera della vigilia>>.
<<Credo che sia una fantastica idea>>.
Non sa quanto è fortunata questa ragazza.
<<Lo so, perciò dovrei anche muovermi>>.
Ti prego dí qualcosa.
<<So che magari potrà sembrarti un'idea stupida, ma...um, se vuoi, posso darti una mano con la canzone>>.-Dico toccandomi le mani.
<<Non preoccuparti, ma grazie comunque, è stato davvero dolce>>.
Mi alzo.
<<Ethan, ti prego, fatti aiutare, sono bravo coi testi>>.-Mi impongo.
Calcolami ti prego.
Sarebbe un'occasione in più per poter passare altro tempo insieme te.
<<E va bene, mi hai convinto, vediamo cosa sei capace di fare>>.
<<Oddio si, grazie>>.
Mi piace l'idea che lui sia meno introverso nei miei confronti.
Vorrei davvero imparare a conoscerlo se lui mi desse la possibilità di farlo.
<<Già che ci sono, adesso ti faccio ascoltare anche quest'altro brano, l'ho scritto diverso tempo fa, quando ero in vacanza, si intitola "All we got", tieni questo è il testo>>.- Avverto l'euforia nella sua voce, mi passa il foglio e sono davvero la persona più felice del mondo in questo momento.
Do un'occhiata e rimango a bocca aperta. Mi piace il suo modo di scrivere. Va a risedersi e noto che ha lo sguardo rivolto verso la tastiera del pianoforte, si bagna le labbra con la lingua e vorrei tanto mordergliele.
Oh Ethan, io proprio non ti resisto.
<<Posso cominciare>>.-Mi chiede.
<<Ai suoi ordini>>.-sorride.
Sistema la stecca del microfono poi comincia.
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I put a spell on you.
RomanceTrailer ⬇️⬇️⬇️ https://youtu.be/DN0beIDOgaA ♡ Trama: Non pensava che trasferirsi in un'altra città fosse così impegnativo, sopratutto non pensava che potesse essere ancora più difficil...