Clarisse accavallò le gambe, guardando la sua compagna di stanza che era intenta a mettere in ordine la matassa di capelli rossi. C'era qualcosa di affascinante in quel rito quotidiano, appartenente al mondo femminile. E qualsiasi cosa che fosse ordinaria intrigava la ragazza.
Amber Blake, sentendosi osservata, sorrise compiaciuta allo specchio. Il click fastidioso del flash le fece alzare gli occhi al cielo, così mollò la spazzola sul comodino e si girò verso l'amica, incrociando le braccia.
"In questo momento dovresti fotografare quel figone di Mark. L'hai chiamato?" domandò, sedendosi sul letto e infilando un paio di stivali dal tacco vertiginoso.
Clarisse aggrottò la fronte, chiedendosi come fosse possibile indossare quelle scarpe senza rompersi la caviglia.
"No" si lasciò sfuggire, sospirando.
"E cosa aspetti?"
Amber si alzò, facendo un giro su se stessa. Un abito color cobalto fasciava il suo fisico minuto, mettendo in risalto le sue delicate forme. Clarisse distolse lo sguardo, rivolgendolo verso il disordine che regnava sul suo tavolo da lavoro.
"Clary, chiamalo. Subito" ordinò Amber con quel tono che non permetteva nessuna replica.
Clarisse si morse il labbro, prese il cellulare e cercò il suo contatto.
"E se non risponde? Ho letto da qualche parte che e' un uomo molto impegnato" cercò di temporeggiare.
"Clarisse Mitchell, a volte mi chiedo come sia possibile che noi due siamo amiche".
Le due ragazze si guardarono negli occhi per poi scoppiare in una fragorosa risata. La loro amicizia era una forzatura del destino, un errore della natura che aveva portato due anime così distinte ad incrociarsi e a condividere, non solo una stanza, ma un bagno. Ed era proprio il minuscolo water ad averle legate in quel modo.
Clarisse premette il tasto di chiamata sotto lo sguardo attento di Amber, sapeva che la sua amica non sarebbe uscita dalla stanza senza che lei lo chiamasse.
Al sesto squillo una voce possente fece palpitare più forte il cuore agitato della ragazza.
"Mark Price, cosa desidera?"
Clary ringraziò che lui non potesse notare il rossore che le tingeva le guance.
"Signor Price, sono Clarisse Mitchell. Alcuni giorni fa ho chiamato la sua segretaria per una sessione fotografica. Avrei bisogno di scattarle delle fotografie per..." fu interrotta da una risata profonda.
"Lei respira quando parla?"
La ragazza sbatté le ciglia, lanciando un'occhiata all'amica.
"Sì, mi scusi. Stavo dicendo..." tentò nuovamente.
"Quanti anni ha, Clarisse?"
Aveva calcato appositamente il suo nome, provocandole un lieve brivido.
"Ventidue".
"Dilettante".
Clarisse scoppiò a ridere incredula, non poteva crederci che lui l'avesse detto sul serio. La conversazione non stava andando come lei aveva previsto.
"Senta Clarisse, apprezzo il suo impegno, ma non sono interessato ad essere fotografato. Almeno che..." si fermò un attimo come se stesse soppesando le parole.
"Lei è carina?" le chiese, lasciandola completamente di stucco.
"Mi sta davvero chiedendo se sono carina?" boccheggiò, cercando soccorso nello sguardo dell'amica. Questa le fece cenno di dire di sì.
Clarisse scosse la testa, c'era qualcosa di surreale in quella conversazione.
"Suppongo di sì, ma non capisco...".
"La aspetto a casa dei miei genitori, stasera alle nove, la mia segretaria le invierò l'invito con tutte le indicazioni. Ah Clarisse, vestiti elegantemente" disse, prima di buttare giù la cornetta.
La ragazza non poté fare a meno di notare come Mark fosse passato al "tu". Si buttò sul letto, scoppiando in una risata isterica che, ben presto, fu seguita da amare lacrime.
"Clary" mormorò Amber, avvicinandosi all'amica e buttandosi accanto a lei.
"E' così arrogante" disse.
Amber la cinse in un abbraccio. Sapeva che quella fotografia era di vitale importanza per Clary per avere un colloquio presso qualsiasi editoria. Non capiva però perché si fosse messa in testa di riuscire a fotografare Mark Price, il figlio del famoso banchiere George Price, nonché il ragazzo più presuntuoso che ci fosse sulla terra.
Il suono di un messaggio fece sobbalzare le due ragazze. Clarisse sollevò il cellulare e iniziò a leggere la mail ad alta voce.
"A quanto pare per ottenere una sua foto, dovrò recarmi a un galà di beneficienza, organizzato da sua madre" concluse, facendo una lieve smorfia.
"Dobbiamo pensare a cosa farti mettere".
Clary si staccò dall'amica e la fulminò con la sua occhiata gelida, il vestito era l'ultimo dei suoi pensieri.
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L'inferno degli innamorati
RomanceMark è l'affascinante figlio di un banchiere. Noto per essere un donnaiolo, passa le sue serata nei migliori locali di Londra finché una notte, dopo l'ennesima sbronza, non si ritrova a dormire in una stazione di treni. Una ragazza, scambiandolo pe...