Capitolo 5

244 10 6
                                    



Quella sera tutto era perfetto. Presentazione in PowerPoint su notebook pronto. Lisa già arrivata e indaffarata a farlo giocare nel suo box. I miei capelli in piega perfetta, smalto messo con cura e un vestito blu notte corto avanti e lungo dietro mi calzò alla perfezione. Tacco rigorosamente dodici e trucco curato alla minima perfezione. Quello era il giorno della mia vita. Poteva cambiarmela del tutto.
Salutai Lisa abbracciandola e baciando forte Daniele e presi il taxi per andare al ristorante visto che con quei tacchi avrei potuto provocare un incidente incastrandoli nei tappetini al primo cambio di marcia.
Il ristorante "il marinaio " era il più chic della zona, vantando cuochi stellati e davvero rinomati nel settore a tal punto che solo pochi eletti potevano permettersi una simile spesa.
Anche se l'appuntamento era alle 20:30, arrivai alle 20 non avevo mai amato il ritardo ma stavolta avevo veramente esagerato con le mie tempistiche.
Il taxi mi portò davanti all'ingresso, pagai e titubante entrai.
Mi guardai in giro e vidi poche persone sedute ai tavoli a cenare mentre il maître del ristorante mi venne incontro.
«sono Paola Dovico, avevo un appuntamento..» non feci in tempo a finire la frase che annuì e mi disse « il Signore non è ancora arrivato. Se intanto vuole accomodarsi e prendere un drink al bar..» e indicandomi il bancone con una mano, con l'altra come un vigile in mezzo al traffico gesticolava facendo segno di accomodarmi sullo sgabello.
«grazie» non feci in tempo a dirlo che già si era dileguato verso la porta d'ingresso che si era appena aperta.
un analcolico per favore» dissi al barman, " non vorrei essere ubriaca il giorno della mia presentazione" pensai tra me e me. Mi guardai nello specchio dietro al bancone e vidi una donna paradossalmente tranquilla: in fondo in questo ultimo periodo mi ero buttata a capofitto sul lavoro e non avevo avuto grosse distrazioni a parte Fabio.
Non sei al parchetto stasera?» mi voltai e dietro di me c'era proprio lui in completo blu scuro e camicia bianca: Fabio nel tutto suo splendore.
Ciao» dissi sorpresa.
Che ci fai qui?»
Sto aspettando un cliente per una cena di lavoro. Niente parchetto stasera»
A che ora avevi l'appuntamento?»
Alle 20:30. Sono un po' in anticipo» il cuore iniziò a battermi forte e sentii un nodo in gola.
Sei bellissima stasera»
G-grazie» balbettai.
Non ci vediamo da quel giorno in albergo. Come stai? Daniele?»
Hai ragione. Stiamo bene, mi sono dedicata a questo lavoro e mi sono persa un po' via»
Posso unirmi a te intanto che non è ancora arrivato il tuo cliente? Un Martini bianco con ghiaccio grazie» ordinò « faccio un attimo una telefonata e arrivo» e si allontanò dalla mia vista. Quando tornò si sedette vicino a me sfiorando il mio braccio. Sentii il suo profumo inebriante che tanto mi piaceva.
Tu come stai?» chiesi istintivamente per evitare mi facesse domande su quel giorno e su come fossi scappata via senza spiegazioni.
Tutto bene. Sempre indaffarato. Questo weekend starò con mia figlia e non vedo l'ora. A proposito: cosa mi consiglieresti di farle fare? Non sono pratico del posto»
Beh.. Giostre, spiaggia, giochi con la sabbia sotto al sole.. Da piccola amavo fare creazioni di sabbia come un delfino, una sirena.. I castelli li ho sempre trovati banali»
Caspita mi serve manovalanza allora? Sei libera? Ti pago anche l'extra per la giornata festiva. Nessun lavoro in nero: in busta paga promesso» e mi sorrise.
Io.. Veramente..»
Non accetto un no come risposta»
D'un tratto il maitre comparì alle mie spalle con faccia seria:
«mi scusi signorina, il presidente della Comodor si scusa ma non riesce a venire questa sera causa impegni inderogabili. Le chiede cortesemente di prendere un nuovo appuntamento lunedì con l'amministratore delegato e le offre la cena per farsi scusare dell'inconveniente»
Mi sentii sollevata. Non avevo più voglia di pensare al lavoro e volevo godermi la compagnia di Fabio.
simpatico il pinguino. Ti va di cenare insieme a me? »
Ma non saprei.. Io.. »
Mettiamo in conto a sto tizio che non può permettersi di lasciarti qui da sola. Non esistono i cavalieri di una volta. Io per te avrei affrontato draghi e stregoni..» sorrise.
Ma mica sono Raperonzolo!e questa non mi sembra affatto una torre»
Ma il maitre mi sembra lo stesso un pinguino! Non ci sono favole dove il cavaliere deve affrontare animali in smoking?  Dai vieni. Andiamo a sederci a quel tavolo. Al massimo lo sconfiggo a suon di grissini»
Ci alzammo e mi porse il braccio a cui girai intorno il mio e attraversammo il salone. Gli ospiti ai tavoli ci guardavano incantati: facevamo proprio una bella coppia e senza farlo apposta eravamo anche vestiti in pendant.
Ci accomodammo nel tavolo più bello vicino a una grande vetrata dove si vedeva il mare e il tramonto rosa si irradiava all'orizzonte ma la mia vista era focalizzata sul viso celestiale di Fabio che mi guardava intensamente con i suoi occhi azzurri.
cosa prendiamo? » chiese porgendomi il menù. Iniziai a leggere, ma lo stomaco mi si era chiuso, non avrei mangiato nulla in quel momento.
Partiamo da un antipasto di mare, ti va?»
Volentieri.» lasciai decidere a lui sia il vino che il cibo, fidandomi dei suoi gusti.
Sono contento di averti rivista e sono contento di essere qui con te stasera. Credi nel destino ?»
Si. Credo che ognuno di noi abbia una storia già scritta»
Io credo che il caso ci abbia già fatto incontrare parecchie volte. Ora voglio capire perché io e te siamo destinati ad incontrarci»
La serata trascorse piacevole. Ridemmo. Scherzammo. Parlammo di calcio e rimase sorpreso sapere che mi appassionava e me ne intendevo veramente.
allora dimmi la regola del fuorigioco »
Se la cultura del calcio si basasse semplicemente sul fuorigioco allora tu giochi proprio oltre la riga »
Touché» sorrise.
In quel preciso momento, quando tutto sembrava perfetto e proprio mentre lui stava per appoggiare la sua mano sulla mia, lui trasalì e si compose sulla sedia.
Guardò fisso alle mie spalle e mi voltai: la biondina con cui parlava fuori dell'albergo si stava dirigendo verso di noi con passo deciso. Lui si alzò scusandosi con me e si diresse verso di lei parlandole a bassa voce. Poi si girò e ritornarono insieme al tavolo.
«Paola vorrei presentarti Samantha.» 
piacere » porgendole la mano.
Ciao» e mi guardò da capo a piedi come se mi stesse facendo una radiografia con il sopracciglio destro alzato.
Samantha è la mia più cara amica nonché spalla destra, senza di lei sarei persa.»
Era una ragazza giovane, o perlomeno si  portava bene gli anni. Fisico palestrato, abito all'ultima moda e capelli perfetti e  freschi di parrucchiera.
Ora devo andare. Ci sentiamo dopo Fabio» e lo baciò sulla guancia senza distogliere gli occhi su di me.
Ok. A dopo»
Piacere di averti conosciuto Sofia.»
Paola! Mi chiamo Paola!» sottolineai cadendo nel suo tranello perché sapevo benissimo avesse capito come mi chiamavo, sbagliando volontariamente per farmi arrabbiare.
Continuammo la cena, anche se ormai l'apparizione di quella donna misteriosa mi aveva turbato e fatto rintanare nella mia corazza. Fabio credo se ne accorse e per questo motivo mi propose di fare due passi.
Annuii semplicemente.
La notte era ormai scesa con i lampioni accesi che rendevano il paesaggio molto più romantico: la brezza marina iniziò a farsi sentire.
Senza che dicessi niente Fabio si tolse la giacca e me la appoggiò sulle spalle: inspirai e respirai il suo buonissimo profumo che tanto mi piaceva.
secondo me tu a lei piaci.» non potei fare a meno di dirlo.
A chi scusa?» mi chiese stupefatto.
A Samantha. Per questo mi guardava male»
Ma non è vero. Ci conosciamo da una vita e mi aiuta con mia figlia. Quando devo lavorare le fa da babysitter.»
Perché fai quella faccia?» mi chiese «non ci credi?»
Non so. Sensazioni»
Tu esageri. E poi se anche fosse, io sono affezionato a lei come un fratello maggiore. Io sono attratto, anzi no.. Non la definirei semplicemente attrazione.. A me intriga un'altra persona. Una persona taciturna, ma divertente, sensibile e interessante. »  e mi guardò cercando di intuire cosa stessi pensando in quel momento.
Mi squillò il cellulare: era Lisa. Alzai il dito in segno di attesa e risposi preoccupata « ohi Lisa, tutto bene? Daniele?»
tranquilla, ti chiamavo solo per rasserenarti. Abbiamo giocato e ora dorme. Volevo sapere come stava andando con quel tizio. Se non puoi parlare dimmi qualcosa in codice. Panza? Immaginato nudo? Ippopotamo o fenicottero?» e rise.
Tartaruga con cappello» sorrisi.
Camminammo fino sotto casa mia. Fu la passeggiata più dolce e emozionante della mia vita. Mi tolsi la giacca e gliela ridiedi. Lui la prese e si avvicinò al mio viso guardandomi intensamente. Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò inghiottito dalla notte.

Salii le scale due a due, dopo essermi tolta i tacchi e volai fino casa. Lisa era sul divano davanti la televisione mezza addormentata.
«Allora come è andata?» si svegliò di colpo incuriosita dal mio messaggio in codice di "tartaruga".
Non c'era il presidente. Mi ha dato buca un'altra volta. Sono stata però fino adesso con una persona.. Ti ricordi quel bel pezzo di ragazzo che avevamo incontrato qualche giorno fa in ascensore andando a lavoro?»
Lisa spalancò gli occhi « certo che me lo ricordo! Mai visto un bronzo di Riace dal vivo! Era perfetto» continuò « ma lo conoscevi? Non lo sapevo!» ormai pendeva dalle mie labbra, volendo sapere ogni cosa.
«No no! Non lo conoscevo e comunque tuttora posso dire di non conoscerlo affatto. Ci siamo incontrati per caso .. Dunque una volta in ascensore, una volta alla panchina, una volta sotto casa, una volta in spiaggia e ora..»
«senti Paola non vorrei essere brutale in quello che sto per dirti ma: il caso può farti incontrare una volta, ma cinque volte non è più "il caso" tesoro!»
«e allora che cos'è?»
«mmm.. Non lo so.. Tu come stai in sua compagnia?»
«la verità?.. Sto proprio bene con lui anche se questo mi spaventa»
«Capisco il timore.. Dopo quello che hai passato credo avrei paura pure io di tutti, anche del postino! Ma tralasciando questo, secondo me sulla base dei fatti si chiama "cotta" non "caso"»
Sorrisi imbarazzata.
«vado va! Prima che svegliamo Daniele.. È stato un angelo! Ci vediamo domani in ufficio. Mi racconterai tutto con calma»
«Grazie Lisa! Sei un tesoro» e l'abbracciai.
Chiusi la porta alle sue spalle, mi misi il pigiama e andai sul balcone a fumare.
Vibrò il cellulare. Un messaggio da un numero che non conoscevo.
' ho resistito fino ad oggi a usare il tuo numero. Ma questa sera non ho resistito. È stata una bella serata e vorrei che il tempo si fermasse quando sto insieme a te. Fabio'
Incredulità, imbarazzo, contentezza, timore.. Tutto avevo in quel momento.
Non sapevo cosa rispondere.. Se da una parte ero felice, dall'altra avevo paura mi si spezzasse di nuovo il cuore e soprattutto non ero sicura di riuscire a lasciarmi andare dopo tutto quello che mi era successo con Claudio.
Quella sera lasciai che la parte più irrazionale di me prevaricasse su quella posata e corazzata.
'non so come tu abbia fatto ad avere il mio numero, ma sono contenta tu lo abbia. In questo modo diamo una mano al Fato a farci incontrare più spesso, visto che lui da solo sta lavorando per tre! Anche io sono stata bene..'
'il numero me lo avevi dato tu in albergo. L'avevo trovato perché anche in questo caso il Destino ha voluto darci una mano. Eri bellissima stasera..'
'Grazie. Anche tu non scherzavi. Grazie sig.Destino allora....'
'buonanotte!'

Ricomincio da me #completoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora