Il vesito ROSSO

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Le mani di Chloe si irrigidirono per poi sringersi in due pugni lasciando cadere le scarpe a terra.
Ingogliò un ultimo nodo in gola prima che lui iniziasse a parlare

-E così credevi di sfuggirmi-

Amedeo seduto sulla sedia a dondolo vicino alla finestea che appartenva alla nonna di Stacy, si dondolava tenendo la testa all'indietro ma gli occhi rivolti alla ragazza

-C-che cc-ci fai q-qui- Chloe stava tremando, Amedeo gliel'avrebbe fatta pagare...ma non si interssava di lei...ma quello che avrebbe potuto fare a Stacy.

-Sono andata al cimitero...ma non c'eri- rispose Amedeo...per Chole era un luogo di silenzio, dove poteva essere sola, ma con la sua famiglia.

-Quindi...solo Stacy poteva ospitarti...-spiegò l'uomo alzandosi dalla sedia e in direzione di Chloe

-Il Cimitero non lo devi nominare-urlò la ragazza indietreggiando di qualche passo finendo con la schiena sulla porta

-È lì dove andrai se vai avanti di questo passo- rispose Amedeo sospirando sul collo della ragazza, metendosi poi una mano in tasca in cerca di qualcosa

-Amedeo che vuoi fare?-domandò Chloe con lo sguardo fisso alla sua mano intento alla ricerca

-Togliti stronzo-disse la ragazza spingendolo con le braccia

Amedeo fu cosi costretto a levare le mani dalla tasca, finito poi a terra

Chloe prese una scarpa che poco prima aveva lasciato a terra e con un colpo preciso lo diresse vero il ragazzo

-Puttana- rispose lui torcendosi la pancia che abilmente il tacco aveva centrato

-Le puttane sono le tue care sorelle- disse Chloe con un'altra scarpa pronta ad essere lanciata

-Va via-urlò

Fu così veloce. Amedeo si alzò. Le prese un braccio, lo tirò a sè e le diede un cazzotto nello stomaco

Chole soffocò un urlo di dolore...non voleva dargli quella soddisfazione, si mise una mano allo stomaco raccogliendo la scarpa che nel mentre le era caduta

-Tu non hai capito che sei MIA- disse riprendendola per lo stesso braccio

-Io non sono di nessuno stronzo- disse Chloe dandogli un calcio nella speranza di abbatterlo

Amedeo allentò la stretta avvolgendo la sua gamba intorno a quella della ragazza, avvicinò il suo mento al suo naso

-Ah piccola questo non dovevi-sussurò stringendole il braccio

-Bastardo-urlò ancora Chloe

-La devi finire-sospirò Amedeo stringendo sempre più

-Togliti stronzo-Supplicò Chloe

-Mi fai male- placò un urlo

-E questo é solo l'inizio-

Amedeo ritornò a scavare nella tasca estraendo quello che per la prima volta le aveva bloccato il respiro

Il color metallo era sostituito da un sbrillucichio rame sul manico

-Amedeo No-

Chole si lasciò andare da quella presa e corse in cucina

-Amore mio...sai che non hai via d'uscita-

Chole scavò nei cassetti fino a trovare un coltello...che a poco avrebbe serivito dal memento che non uccideva nemmeno le formiche sul marciapiede, ma sarebbe potuto essere il suo scudo

•E quando sulla schiena hai cicatrici è lì che ci attacchi le ali• "ERMAL META"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora