Una vita tra Albania e Italia

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-Prego entri pure- disse Ermal rivolta alla ragazza immobile.
Chloe pur avendo colto la nota di sarcasmo, rimase in silenzio aprendo lo soprtello.

-Dove andiamo?- chiese lei una volta dentro la vettura

-In un supermercato niente male-rispose il riccio mettendo in moto

-Un superare "niente male" che significa?-

-Ma fai sempre così tante domande?-

-Senti chi...-stava per dire Chloe quando il riccio intervenne

-Ti piace Vasco Rossi?-

-Ma no che palle-rise lei

-Porta rispetto signorina-

-...mh contaci-sbuffò lei poggiando il mento sul pugno destro

- Signorina, ti ricordo che oggi hai obiettato per "mh"-

-Ma cavolo i nervi che mi fai salire-

Quando Chloe si arrabbiava, aveva un espressione così esausta ma così, così dolce, già dolce.
Era come se si arrabbiasse un bambino, alla fin fine il sorriso che ti spunta è naturale.
Ermal quindi si lasciò andare ad una risata bellissima (E SAPPIAMO TUTTI QUANTO SIA BELLERRIMA LA RISATA DI ERMAL)

-Che te ridi?- rispose ancora irritata Chloe

-Sei bellissima quando t'arrabbi-

-...tanto guarda-sussurò lei assumendo lo stesso colore del suo grembiule di lavoro.

-Ora si è imbarazzata-sorrise lui socchiudendo gli occhi

-Ma cavolo, la chiuderai mai sta bocca?-
Ermal si lasciò andare ad un ultimo sorriso e poi riprese a guidare.

Ci furono alcuni minuti di silenzio  tra i due, finchè Chloe non li spezzò.

In quei minuti si divagò nell'estremità del finestrino della macchina dove il riflesso della sua mano fasciata la convinse a dare le meritate giustificazioni ad Ermal

-comunque riguardo alla questione di ieri...-sospirò lei ingurgitando un nodo in gola

Ermal notò l'evidente sforzo di parlare della ragazza e le poggiò un mano sul ginocchio

-Hey, se non te la senti tran...-

-No!Lo devi sapere- interuppe Chole.

Ermal annuì levando la mano e accostando.

Chloe non ci credeva, lo stava facendo davvero, stava per dire al suo sconosciuto del suo peggior incubo...e pensare che ci mise all'incirca un anno prima di dirlo a Stacy.

-Okey...- disse Chloe chiudendo i pugni sulle giocchia e chinando il capo per evitare che vi si intravedesse la lacrima, ma Ermal non se la lasció scappare e prima che continuasse il suo percorso sulla guancia la prese quasi ad acchiapparla e le alzò il volto fino a far incrociare i loro occhi.

Ermal aveva capito l'imbarazzo e la paura della ragazza e senza pensarci due volte, le prese la mano bendata, se la mise sulla sua spalla e la strinse forte.
La circondò le sue forti braccia accarezzandole la testa poggiandola sul suo petto...sì Chloe era ancora più imbarazzata ma aveva bisogno di sentirsi ancora protetta...protetta da lui.

-Sono nato l'81 in Albania-iniziò a parlare il cantante

-Vecchietto eh?-sorrise lui allentando la presa in modo che o due si potessero sciogliere da quell'abbraccio

-Eravamo in 5 in famiglia, sono il più grande di 3 figli, mia madre era una famosa violinista lì, oggi suona ancora ma cavolo se è difficile suonarlo-sorrise lui spiegando

-Pensa una volta che le ho chiesto di insegnarmi a suonarlo e lei ha fatto così-
Ermal prese le mani della ragazza voltando il palmo verso l'altro

-Tu hai le mani di legno-disse lui initando la voce della madre

-Ma cosa?-sorrise lei

-Ma io la guardai così, a 10 anni le mani di legno?-continuò assumendo l'espressione  a cui si stava riferendo

-Beh ho avuto però il mio amato pianoforte...aveva 4 anni quando l'ho suonato la prima volta...quei tasti, ogniuno produceva un suono diverso, e se li suonavi nel giusto verso creavano magia, ma il punto è questo, non esiste un verso sbagliato, comunque tu lo suoni è pura magia-

Chloe non credeva di aver sentito quella parola...il pianoforte, il suo sogno cancellato...

-Quindi te suoni il pianoforte?- domandò la ragazza formando quasi due cuori con gli occhi

-Già...ho sempre amato la musica, i miei fratelli invece si dedicavano ad altro.
Rinald è un maestro del disegno e ogni volta che lo vedo mi perdo nelle sfumature della sua penna, sì, se te lo stai chiedendo disegna a penna ed è bravissimo-

Chloe amava disegnare e tutto questo le sembrava quasi assurdo

-io...non ci credo...-

-Ti piace disegnare?-la guardò Ermal

-Se mi piace?Io vivo per il disegno- enfatuizzò lei

-Beh vorrà dire che uno di questi giorni te lo presenterò- sorrise lui notando la luce che aveva assunto il suo viso

-Guarda che ci conto-

Ermal ricambiò il sorriso per poi ritornare ad avere un'espressione  seria

-Mio padre...lui ogni sera alzava le mani su mia madre, quante volte mi sono messa tra loro per eviare che quel bastardo la toccasse.
Lei sorrideva, nonostante tutto e mentre chissà cosa gli passava per la testa lei prese la decisione di andar via...tutti insieme-spiegò lui passandosi una mano tra i capelli

-Nel 1994 arrivammo a Bari...la mia vita cambiò- continuò luier

-Oddio mi dispiace-
sospirò lei stringedogli la mano

-Un nuovo paese, facce nuove, alcune che cambiavano come il vento, una nuova lingua, le canzoni, grazie a queste ho imparato a parlare italiano.
Ho fatto parte di varie band e ho conosciuto la musica...un suo volto nuovo, ho conosciuto la chitarra-

Ermal si era accorto che Chloe era tornata ad essere cupa.
Doveva cambaire argomento!

-Beh senti qua.
Uscivo con una tipa, quel giorno mi disse di essere sola a casa...ma non me poteva fregar de meno e andaia giocare a basket-

La ragazza alzò gli occhi al cielo.
Missione compiuta, Chloe aveva di nuovo un volto sereno.

-Cos'è qualla faccia? Guarda che detto fra noi-si fermò il riccio

-...non mi piaceva-sussurò all'orecchio della ragazza

-Non l'avessi mai fatto mi slogai la caviglia e dovetti stare con la gamba ingessata per chi sa quanto, non potevo nemmeno sedermi al pianoforte e allora chiamai Marco-

-Quel Marco?-chiese lei sorridendo

-Esattamente; e mi portò una chitarra e lì iniziai a suonarla-concluse Ermal

Chloe gli sorrise prendendo parola

-Però quel che conta  è che sei qui insomma, guarda che luce hai negli occhi e dopo tutto, guardati sorridi e quando sorridi quei ricci ti stanno meglio-

Ermal rimase di sasso, per una voltala ragazzina gli aveva detto qualcosa di carino, e non era qualcosa da poco era un masso che lei sembrava potesse alleggerire.

-Vedi che quando sorridi sei più bella anche te-

Chloe come faceva ad ogni complimento arrosì senza però smettere di sorridere.

-Voglio sentirti cantare-
lo sfidò Chloe, insomma se era così bravo a suonare perchè non dovrebbe saper cantare

Ermal si fermò un attimo a pensare...stava parlando della sua vita, avrebbe dovuto continuare e dirgli chi fosse o finirla lì?E se stesse sbagliando ancora a fidarsi?
Però...un momento...doveva fidarsi pur rischiando?

EHEHEH LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO
la lupetta che ieri mi ha lasciato il commento mi ha spinto ad aggiornare ora❤
spero vi piaccia lupetti
un ululato❤
~balckwolf_194

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 24, 2018 ⏰

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•E quando sulla schiena hai cicatrici è lì che ci attacchi le ali• "ERMAL META"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora