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POV DAVE

La neve ci ghiacciava la pelle, sempre più pallida e fredda. Entrambi ci fissavamo, pronti ad agire.
<< Come hai potuto farlo? Ci hai traditi!>> sibilò Jake, guardandomi con un odio che non avevo mai visto negli occhi di nessuno prima d'ora.
<< Oh, be', è bastato imbambolare la stupida Karima e trovare le vostre debolezze tramite lei e...il gioco è fatto!>> risi di gusto.
C'eravamo solo noi, silenzio intorno. A quel punto, il ragazzo davanti a me iniziò lentamente a trasformarsi. Io feci lo stesso, mentre percepivo il dolore scorrermi nelle vene, mischiato ad una strana adrenalina.
I miei artigli affondarono nel ghiaccio bianco. Jake intanto, finita la mutazione, mi ruggì contro, come ad incutermi timore: probabilmente non aveva ancora visto qual'era il mio spirito animale.

Quando realizzò che tipo di bestia ero diventato, vidi i suoi occhi felini spalancarsi per la paura e la sorpresa. Fece qualche passo indietro, con cautela. Ma anch'io volevo giocare al suo stesso gioco: ruggii contro di lui, mentre una nuvoletta di vapore fuoriusciva dalle mie fauci irte di denti.
Il leone era davvero molto spaventato. Con la coda tra le zampe, se ne stava lì, come se l'immobilità l'avrebbe reso meno vulnerabile.
Mi alzai sulle zampe posteriori e lo fissai con odio. Ero pronto a combattere.

POV JAKE

In quel momento fui tentato di andarmene e basta, ma Dave aveva fatto del male a Karima, quindi l'avrei affrontato, nonostante fosse diventato un orso polare talmente alto da sfiorare la cima di un piccolo albero vicino.
Mi scagliai a testa bassa su di lui. Evidentemente non se lo aspettava, perché lessi nei suoi occhi azzurri dello smarrimento.
Le mie zampe da leone si staccarono dalla fredda neve; con un balzo mi ritrovai sul dorso bianco di Dave che, nel frattempo si era messo a quattro zampe, ritenendo questa posizione un modo migliore per combattere.

Lo sentii emettere un lamento quando i miei artigli si conficcarono nella sua pelle robusta. Subito, la sua pelliccia immacolata si sporco' di rosso.
Cercò di scuotersi per liberarsi di me, ma io approfittai di quel suo momento di debolezza per affondare le zanne nel suo collo. Sapevo dove dovevo colpire per metterlo fuori gioco velocemente.
L'orso tentò di muoversi lentamente: non era stupido ed anche lui era stato nell'Arena, quindi era a conoscenza del fatto che, se fai mosse troppo avventate mentre qualcuno gioca con le vene del tuo collo rischi di morire dissanguato.
Rincarai la dose, stringendo la presa e facendo penetrare maggiormente nella carne le zanne. Lo avevo in pugno.

POV KARIMA

Il bosco era un labirinto per me. Mi ero persa. Non riuscivo più a trovare la strada per la baracca! Il pennacchio di fumo rilasciato dal falò si era fuso con le nubi grigio scuro cariche di neve, perciò era praticamente invisibile.
Eppure, un paio di minuti prima mi era parso di sapere dove stavo andando. Mi ero messa a correre come una matta, di tanto in tanto guardandomi indietro per capire se Jake avesse avuto bisogno di me.
Per la disperazione caddi a terra, in mezzo alla neve alta. Delle lacrime calde caddero sulle mie guance infreddolite: non riuscivo più a ritrovare i miei amici, Dave mi aveva tradita...
Era quello ciò che mi straziava di più. Io mi fidavo di lui! Avevo fatto delle scelte, l'avevo preferito ad altri, mi ero sacrificata! Tutto perché lo amavo!
Volevo piangere tutta l'acqua che avevo in corpo, ma mi rialzai, decisa a cercare aiuto.
Riflettei. Di sicuro, avevo lasciato una pista, delle orme da qualche parte o dei ramoscelli spezzati. Ma certo!
Puntai lo sguardo a terra ed iniziai a rintracciare la strada. Avrei aiutato Jake, avrei chiesto i soccorsi. Non sarei mai più tornata all'Arena, ma soprattutto non mi sarei mai più fidata di nessuno, se non di persone che conoscevo da ben dodici anni.

POV DAVE

Il dolore era forte, ma non così atroce come avrei invece pensato. Fortunatamente, essendo un orso polare, la mia pelle nascondeva degli strati di grasso notevoli che, con tutta probabilità avevano attutito l'impatto delle zanne sul mio collo.
Ciò voleva dire che anche se mi fossi mosso velocemente o di scatto, non avrei rischiato di recidermi automaticamente qualche vena o peggio.
Fu proprio quando lo capii che mi scossi con violenza. Con disgusto e terrore notevole sentii i denti del leone estrarsi dalla mia carne, come il coltello del macellaio dalle coste del maiale sventrato.

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