POV JAKECorrevo. Correvo più veloce del vento, sarei potuto sembrare una macchia giallastra nel verde cupo della foresta.
Le mie zampe da leone sfioravano appena il terreno, mentre la criniera ondeggiava insieme allo spostamento d'aria da me provocato. Avevo dovuto farlo: avevo dovuto trasformarmi nel mio spirito animale, altrimenti non avrei corso abbastanza da seminare i Morsi Notturni al mio seguito, che non aspettavano altro che pungermi.
Chiunque avesse rotto il loro nido l'avrebbe pagata cara. Mi ero fatto una mezza idea su chi potesse essere stato...
Ero riuscito a tenere il coniglio che avevo cacciato saldamente tra le zanne.Per mia sfortuna non c'erano corsi d'acqua abbastanza grandi per tuffarmi e nascondermi dai mortali insetti.
L'unica cosa che potevo fare era correre. Mancava poco al rifugio e, sapevo che i Morsi Notturni non sarebbero mai usciti dal loro territorio. Mi bastava attraversare il tronco ed arrivare dall'altra parte.
Stavo perdendo velocità, il mio respiro si era fatto irregolare ed ero sicuro che non avrei resistito ancora per molto.
Con la coda dell'occhio intravidi Dave che, correva ad un centinaio di metri da me, schivando gli alberi. Lui era più avanti: non aveva certo degli insetti mortali che lo inseguivano!Avrebbe vinto? Quel pensiero bastò a farmi accelerare, raggiungendo il mio rivale, che in tutta tranquillità stava procedendo verso il rifugio.
Quando mi vide sorpassarlo, emise uno strano strillo, forse per la mia forma o forse per i Morsi Notturni che mi inseguivano...o più probabilmente solo perché aveva paura di perdere.
Sperai ardentemente che gli insetti perdessero attenzione per me e si dirigessero verso Dave, più indifeso e lento, ma non lo fecero: sembrava che se la fossero presa solo chi con gli aveva distrutto il nido che, ai loro piccoli occhi ero io.
Quando vidi il tronco feci un balzo e, in quel brevissimo istante in cui il mio corpo si trovò sospeso in aria, mi ritrasformai in umano. Non avevo più le fauci grandi del leone, perciò la preda mi scivolò, ma riuscii ad afferrarla con una mano.Atterrai pesantemente sul tronco, rischiando di perdere l'equilibrio e cadere nella profondissima buca sottostante, cosa che fortunatamente non accadde.
Pensai di avere la vittoria in pugno, dato che i Morsi Notturni -come mi aspettavo- si erano fermati al limitare della foresta, smettendo di darmi la caccia.
Ma fu in quel frattempo che Dave barcollò dietro di me sul tronco, spuntato da chissà dove. Mi voltai verso di lui scioccato: era molto più indietro di me un attimo prima, come aveva fatto a raggiungermi in un batter d'occhio?
Aveva un pesce piuttosto grande stretto in pugno.Quando i nostri sguardi si incrociarono, mi sventolò il suo dito medio davanti alla faccia, come a dire: "Non mi batterai mai! È inutile! Sono migliore di te...in tutto!"
Mi accorsi però che io mi trovavo comunque più avanti di lui, perciò, con passo sicuro iniziai a camminare sul tronco, cercando di non guardare giù. Il mio rivale si accorse che mi mancava poco a raggiungere il rifugio, quindi fu certamente quello che gli fece perdere le staffe: mi afferrò con uno scatto la caviglia.
Sentii la terra mancarmi sotto i piedi ed in attimo ero appeso solo con le mani al tronco, mentre il resto del mio corpo penzolava nel vuoto, sospeso ad una trentina di metri da terra.
Il panico mi fece bagnare le mani di sudore, mentre Dave passava nel preciso punto in cui le mie dita erano saldamente attaccate alla corteccia.
<< Aiuto! Ti prego!>> urlai, in preda al terrore. Pur sapendo che era stato proprio lui a farmi scivolare, avevo bisogno di una speranza a cui aggrapparmi, di qualcuno, chiunque che mi aiutasse.Dave rise, guardando dall'alto del tronco e disse: << Karima è mia. Ecco cosa succede a chi si mette contro di me!>>. Detto ciò, iniziò a schiacciare le mie dita sotto la suola delle scarpe. Urlai di dolore e di paura. Ma proprio in quel momento udii una voce proveniente dal rifugio.
POV KARIMA
<< Dave! Cosa succede?>> urlai, vedendo la scena che mi si prospettava davanti. Vidi il mio ragazzo girarsi di scatto verso di me, con gli occhi sgranati e traboccanti di terrore.
Potevo quasi intravedere le rotelle del suo cervello che giravano vorticosamente in cerca di qualcosa da dire.
<< Niente, piccola! È scivolato e lo sto aiutando a rialzarsi!>> rispose lui, mentre si chinava verso il mio amico in pericolo. Gli tese la mano, ma perse l'equilibrio.
Come in un film dell'orrore, vidi tutto al rallentatore: le braccia di Dave che si dimenavano nell'aria, mentre cadeva verso il basso, le sue dita che fortunatamente riuscirono ad afferrare la corteccia, il suo corpo che si contorceva nel vuoto.
In quel momento terribile, entrambi erano appesi ad un semplice tronco. Se avessero perso le energie e si fossero lasciati andare, avrebbero incontrato una orribile morte.Avrei voluto chiedere rinforzi, ma i secondi scorrevano troppo velocemente e mi resi conto che dovevo agire per salvare almeno uno dei due.
Mentre correvo verso il "ponte", urlai i nomi dei miei amici, senza neanche sapere se mi avessero sentita. Nessuno uscì dalla casa.
Ormai i miei piedi erano sul tronco, mentre, come un equilibrista del circo, cercavo di non guardare in basso.
Fortunatamente non avevo mai sofferto di vertigini, perciò proseguii, con la paura come unico intralcio.
<< Sto arrivando!>> urlai, mentre l'eco della mia voce mi copiava, quasi come se mi volesse prendere in giro.
Giunse nel punto preciso in cui i due erano sospesi, stavo per fare qualcosa, ma un dubbio alla quale non avevo dato peso affiorò nella mia mente: quale dei due dovevo aiutare prima? Entrambi stavano per mollare la presa, entrambi si sarebbero offesi in base a chi avrei scelto di soccorrere per primo.Lessi nei loro occhi la conferma ai miei pensieri: per loro era come una dimostrazione d'amore.
Dave...o Jake?
Solo quando sentii un gemito di terrore da parte di uno dei due che non identificai, mi riscossi.
Vidi in lontananza gli altri cercare di raggiungerci. Dovevo fare la mia scelta, o sarebbero morti entrambi.
Afferrai la sua mano, mentre con difficoltà Dave si tirava in salvo sul tronco. Mentre il ragazzo riprendeva fiato, vidi lo sguardo di Jake: sembrava...
Non feci in tempo a prestargli aiuto, che il mio amico ancora appeso alla corteccia, mollò la presa.
Il mio urlo risuonò in lontananza.Spazio autrice:
Rieccomi di nuovo! Sorry per la lunga attesa, ma la scuola mi sta già stuprando il tempo libero!😅
OK, so che il capitolo è dannatamente corto, ma volevo lasciarvi con il fiato sospeso...quindi, spero solo di esserci riuscita!
Please, lasciate una stellina ed un commento (se vi va)!
Bye bye!
ILTSASID7🌹
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Changeling
FantasyCi sono leggende che risalgono all'antichità più nascosta e profonda. Alcune sono state reputate solo falsi miti, altre si sono rivelate realtà. A volte, però, è meglio lasciare il passato nel passato, perché non sai mai cosa ci potrai trovare. ~~~~...