POV KARIMA
Aprii gli occhi lentamente. La prima cosa che notai fu che un sole pallido stava filtrando attraverso il vetro sporco della finestra, evidenziando ancor di più la presenza di polvere nell'aria. Stava ancora nevicando.
Il viso mi faceva malissimo, come se qualcuno si fosse divertito a strapparmi la pelle del volto, torturarla e poi ricucirla al suo posto alla bell'e meglio. Mi massaggiai una guancia che pizzicava particolarmente e sui polpastrelli sentii passare uno squarcio nella carne. Ritrassi subito la mano, cercando di non mettermi a piangere.Passato lo shock iniziale capii di trovarmi sdraiata in una branda. Alzando la testa, riconobbi la buia stanza in cui dormivamo tutte le notti. Mi sentivo sola, come se percepissi che non c'era nessuno oltre me, anche senza il bisogno di controllare.
Cercai nuovamente di alzarmi, ma una fitta allo stomaco mi fece gemere. Curiosa, mi alzai la maglietta fino a metà addome. Sulla pancia, vicino all'ombelico c'erano dei lividi di un viola molto scuro, tendente al nero. Improvvisamente, ricordai il calcio di Dave nel punto in cui in quel momento vedevo gli ematomi.
Quel terribile ricordo mi dette una strana carica che mi permise di sedermi del tutto.
Mi guardai le mani. Erano rosse, gonfie e coperte di piccoli taglietti: colpa della neve e delle troppe cadute.
Per il resto non stavo poi così male. Qualcuno mi aveva suturato le ferite più gravi con cura. Kelly, molto probabilmente.
Notai che indossavo gli stessi vestiti della sera prima, soltanto lavati e puliti.Fu come un fulmine a ciel sereno: Jake! Che fine aveva fatto? Stava bene? Era...sopravvissuto? No, ricacciai indietro le lacrime e mi convinsi che lui era ancora vivo, che avrei sentito ancora la sua voce, che lo avrei stretto a me di nuovo, che avremmo fatte altre di quelle indimenticabili chiacchierate senza senso che solo due ottimi amici sanno far nascere.
Mi liberai delle sporche coperte che mi facevano sudare terribilmente. Le scalciai via, mentre loro cadevano a terra senza far rumore.
Quando misi i piedi sulle assi di legno fredde un ricordo mi attraversò la mente: Dave che mi sbatteva al suolo, in mezzo al ghiaccio candido ma perfido. Mi imposi di non pensare mai più a lui. Credevo che mi amasse, che fossi speciale ai suoi occhi... Ma mi sbagliavo.
Dave mi aveva lasciato un vuoto dentro che nessun altro avrebbe mai saputo colmare.
Il dolore che provavo era terribile: sentivo tutto il peso del tradimento addosso, che mi schiacciava come la formica sotto la scuola della scarpa.Ma era il momento di andare avanti, di ricominciare a vivere, senza una parte del mio cuore che se ne era andata con Dave, certo, ma più forte di quanto non lo fossi prima.
Oltrepassai la soglia della porta del dormitorio e, barcollando per la sofferenza mi diressi fuori in corridoio, verso le scale che conducevano al piano terra: ero sicura che se Jake non era nella stanza con i letti a castello si trovava nell'infermeria approssimativa al piano di sotto.Stranamente c'era un silenzio fastidioso e ronzante, nessuna voce amica giunse al mio orecchio mentre mi dirigevo al piano inferiore. La cosa era strana.
Quando finii di scendere la rampa di scale -che mi parve interminabile- mi accorsi che anche nel salotto non c'era anima viva. Ero sola per davvero...
Mi liberai di quei pensieri superficiali e trassi un profondo respiro prima di entrare nello stanzino-infermeria in cui sicuramente avrei visto Jake. Anzi, era meglio essere positiva. Magari stava meglio di me ed era già nel bosco con gli altri a raccogliere bacche o roba del genere!Ma quando feci il mio ingresso nella stanzetta buia e polverosa, non riuscii a non emettere un gemito di sorpresa, incredulità e puro stupore.
Tutto ciò perché nell'infermeria c'erano due persone: Thunder e Jake. Il primo era stato adagiato su un materasso steso a terra, probabilmente preso dal dormitorio del piano di sopra; il secondo si trovava sulla brandina che da sempre stazionava in quello stanzino dall'aria viziata, lo stesso su cui poco tempo addietro giaceva anche Dalilah.
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Changeling
FantasiaCi sono leggende che risalgono all'antichità più nascosta e profonda. Alcune sono state reputate solo falsi miti, altre si sono rivelate realtà. A volte, però, è meglio lasciare il passato nel passato, perché non sai mai cosa ci potrai trovare. ~~~~...