POV KELLY
Quella sera, prima di andare a letto dovevo fare un ultimo controllo a Jake e Thunder: avrebbero potuto morire da un momento all'altro, senza il minimo rumore.
Appena ero entrata nello stanzino c'era mancato poco che cacciassi fuori un urlo. Tesa com'ero anche la figura esile di Karima mi aveva spaventata. Era raggomitolata sul letto di Jake, accanto a lui, con un braccio che cingeva dolcemente il petto del ragazzo. Dormiva profondamente, ignara della mia presenza. Aveva un sorriso sincero sulle labbra; chissà, magari stava sognando che Jake potesse sentire il calore del suo abbraccio.
Ero arrabbiatissima con lei, ma non riuscivo a non considerarla ancora la mia migliore amica.
Senza pensarci mi diressi verso la branda di Thunder. Non seppi il perché, ma quando lo vidi lì, immobile con quella fascia che gli avvolgeva il lato destro del volto, una fitta lancinante si propagò nel mio stomaco. Mi dispiaceva molto per entrambi i feriti, ma provavo qualcosa in più per Thunder. Non amore, ovvio, quello mai. Più che altro, un'attrazione particolare, verso i misteri che il suo sguardo cupo celava, verso quel lato buono e vulnerabile che possedeva ma che cercava di nascondere con quell'aria da duro.Capii solo in quel momento che non potevo perderlo. Silenziosamente mi avvicinai al suo letto e mi sedetti sulla sponda morbida. Osservai i lineamenti rilassati di Thunder: era la prima volta che lo vedevo senza il broncio o uno sguardo strafottente e derisorio.
Con un sorriso gli accarezzai la guancia e solo allora notai i suoi occhi che si muovevano sotto le palpebre. Sembrava stesse sognando...o avendo un incubo.
Mi chiesi cosa avesse passato per diventare così, un guscio umano impaurito da se stesso.POV THUNDER
12 anni prima...
Le tempeste non iniziano tutte con tuoni e fulmini...alcune semplicemente con un cielo sereno e un bel sole splendente...
Eravamo una delle famiglie più agiate di tutta Krehia, la piccola cittadina di Normali e Changeling a nord della Germania. I miei genitori avevano fatto i soldi con la vecchia fabbrica dello zio defunto, rendendoci privilegiati e felici come non mai.
Eravamo una famiglia unita, talmente unita da riuscire a comunicare ciò che non andava con uno sguardo.
Ma suppongo che tutto iniziò quel fatidico giorno, il 13 febbraio.
Pensavamo che la nostra piccola cittadina fosse al sicuro dai Carcerieri. I pochi Changeling che stazionavano a Krehia riuscivano ad amalgamarsi con i Normali, apparendo come persone semplici e senza poteri. Un esempio perfetto ne era la mia famiglia. Tutti mi avevano sempre detto che puoi diventare un Changeling se anche tua madre e tuo padre lo sono, ma i miei non avevano niente di speciale. Si erano accorti che ero un Mutaforma dopo una semplice visita dal medico locale. Chissà, forse anche mia sorella lo era, ma era troppo piccola per essserne certi.
Comunque, il mio potere non si era ancora manifestato, perciò la vita scorreva tranquilla.
Ma invece, il 13 febbraio, durante un'escursione scolastica di un gruppo esteso di bambini sulle montagne ai confini della città, accadde ciò che tutti temevano in silenzio.
Gli alunni sparirono misteriosamente e il corpo dell'insegnante non fu mai più ritrovato.
La cosa fece maggiormente scalpore quando si scoprirono le identità dei ragazzi spariti: erano Mutaforma dal primo all'ultimo. Gli altri scolari Normali non erano stati toccati ed erano stati salvati in mezzo al bosco vicino al mio quartiere.
Si suppose fosse opera dei Carcerieri.
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Changeling
FantasiaCi sono leggende che risalgono all'antichità più nascosta e profonda. Alcune sono state reputate solo falsi miti, altre si sono rivelate realtà. A volte, però, è meglio lasciare il passato nel passato, perché non sai mai cosa ci potrai trovare. ~~~~...