10/12/2017 Day Ten: 1288
Tornò all'Istituto in tarda mattinata evitando per un soffio la madre e dirigendosi a passo spedito verso la camera di Jace.
Bussò e nemmeno attese una risposta dal fratello, facendo capolino con la testa nella stanza e rimanendo fermo sulla soglia.
Jace sussultò leggermente e finì di mettersi la maglietta prima di alzare gli occhi al cielo vedendo Alec. "Oh, hai finalmente deciso di graziarci della tua presenza?"
"Vieni ad allenarti in giardino?" gli chiese facendo finta di non aver sentito il suo commento.
"Sissignore," non potè trattenere il sorriso che però increspò le sue labbra, amava allenarsi con Alec soprattutto quando si stancavano di trattenersi e ci andavano giù pesante, dovendo poi ricorrere all'iratze per curarsi le ferite e le eventuali ossa rotte.
Alec lo condusse fino al giardino, togliendosi la felpa e prendendo due spade che si attivarono al suo tocco. Ne passò una a Jace e fece saltare l'altra da una mano all'altra, preferiva di gran lunga arco e frecce ma era stato addestrato anche ad usare le spade e di certo non si tirava indietro davanti ad un po' di sano corpo a corpo.
Jace caricò contro di lui senza nemmeno dargli il tempo di mettersi in posizione ma Alec scattò veloce all'indietro evitando il colpo. Riuscì a parare ogni colpo che Jace cercava di mandare a segno ma non riuscì a contrattaccare nemmeno una volta, il fratello era certamente più fresco e sveglio risultando quindi più veloce e accurato di Alec.
Perse l'equilibrio e venne quasi colpito dalla lama perchè un flash degli occhi senza glamour di Magnus gli passò in mente. Ormai il Nascosto lasciava cadere il glamour ogni volta che era solo con Alec, nel loft o nella camera del ragazzo all'istituto, senza nemmeno pensarci due volte o accorgersene. Alec non potè impedirsi di sorridere pensando che Magnus si fidasse di lui completamente per non preoccuparsi di nascondere i suoi veri occhi.
Amava gli occhi di Magnus, sarebbe rimasto a guardarli per ore senza stancarsi e trovando sempre nuove sfumature di colore. Erano lo specchio della sua anima, tutto ciò che provava era facilmente leggibile nei suoi occhi, a volte ad Alec sembrava quasi di riuscire a leggere i pensieri dell'altro al loro interno.
Solo con quelli, Magnus era capace di dire mille cose, far capire mille emozioni, senza dover aprire la bocca e usare le parole per spiegare.
"Ci sei?" gli chiese Jace che si era fermato vedendolo così distratto e non volendogli fare male sul serio, non ancora almeno.
"Mh?" chiese il fratello confuso e poi scosse la testa. "Sì sì, andiamo," lo esortò poi facendo roteare la lama nella mano destra. Jace ghignò e si lanciò di nuovo all'attacco.
Alec si abbassò all'ultimo e fece quasi perdere l'equilibrio all'altro che dovette arretrare per stabilizzarsi. Il maggiore approfittò del momento di vantaggio e si lanciò sul compagno, avversario in questo caso.
In un attimo gli aveva imprigionato le braccia dietro la schiena e gli fece cadere la presa sulla spada che cadde per terra con un suono metallico. Lo spinse per terra e Jace finì con il cozzare per terra con un fianco, Alec su di lui a tenerlo fermo e la spada a premere sulla sua gola ma senza spingere troppo da ferirlo seriamente.
Quell'azione, il fatto di aver imprigionato l'altro sotto il suo stesso corpo, gli portò alla mente la mattina di qualche giorno prima quando Magnus lo aveva svegliato premendogli un dito contro la guancia e ridendo.
Lui aveva grugnito e aveva cercato di scacciarlo per tornare a dormire ma l'altro sembrava intenzionato a dargli fastidio e continuare nella sua piccola tortura, aggiungendo dei versi fastidiosi ogni volta che il suo dito toccava la guancia di Alec.
Alec aveva aperto un occhio e aveva sbuffato piano. "Smettila e lasciami dormire," lo aveva guardato male e aveva sbuffato più forte quando Magnus sembrava non aver intenzione di smetterla.
Cercando in tutti i modi di nascondere lo sbuffo di risata che minacciava uscire da un momento all'altro, Alec imprigionò entrambe le mani di Magnus e con un movimento fulmineo degno del miglior shadowhunter, lo aveva schiacciato con il peso del suo corpo e lo aveva tenuto fermo così, tenendogli le mani strette in pugni in modo che non potesse usare la magia.
Come vendetta, aveva cominciato a fare il solletico all'altro facendolo ridere e contorcersi sotto di lui cercando di liberarsi dalla stretta ferrea e dalla dolce tortura.
Amava la risata di Magnus, gli bastava quel suono così cristallino per sentire le fatiche del giorno andare via, come se il suo corpo si rilassasse automaticamente a quel suono. Faceva sempre di tutto per farlo ridere e non sapeva che non si sarebbe stancato mai.
Amava passare quei momenti con Magnus, momenti in cui sembravano entrambi dimenticarsi dei loro ruoli, di loro impegni, dei problemi e del resto del mondo. Momenti in cui esistevano solo loro due, nessun altro.
Aprì gli occhi - nemmeno si si era reso conto del momento in cui li aveva chiusi - e si trovò a fissare il pavimento del giardino, a qualche centimetro dalla sua faccia. Il suo respiro fece alzare la polvere che si era accumulata.
Jace era seduto sulla sua schiena e gli teneva un braccio incastrato tra le sue, applicando una leggera pressione che mandava scariche elettriche di dolore a tutti i muscoli.
Lo sentiva ridere e cercò di rigirarsi ma la forza dell'altro era troppa e non ci riuscì. Strinse i denti quando Jace tirò il braccio ancora di più e sentì i muscoli tenedersi troppo. Battè con la mano libera per terra e Jace lo lasciò andare, continaundo a ridere.
"Che ti prende? Sei distratto," gli fece notare il biondo sedendosi per terra accanto a lui. "A che stai pensando?" gli chiese poi aggrottando le sopracciglia, forse un po' preoccupato - ma non lo avrebbe mai ammesso.
Alec ripensò a ciò che lo aveva reso così distratto e la ragione per cui era andato diretto da Jace per allenarsi appena era arriva all'istituto. La confusione che aveva sentito per tutta la settimana, in particolare quel giorno, e gli aveva annebbiato il cervello sembrò come chiarirsi quando finalmente realizzò.
Amava Magnus. Sgranò gli occhi e vide Jace fare lo stesso, preoccupato. Scosse la testa, si ricordava ancora benissimo come, pochi mesi prima, quando il padre gli chiese se fosse innamorato, aveva quasi riso, l'idea troppo assurda anche solo per essere presa in considerazione.
E in quel momento si ritrovava a ricordare tutti i momenti incredibili passati con Magnus, la leggerezza con cui passavano il tempo insieme e la sensazione di vuoto che provava ogni volta che si dovevano separare o non si potevano vedere per giorni a causa degli impegni.
Si alzò di scatto e Jace lo imitò. "Cominci a spaventarmi," gli disse assottigliando lo sguardo per studiarlo meglio.
"Ho appena realizzato," cominciò Alec spostando lo sguardo da un punto all'altro senza nemmeno avere il tempo di mettere a fuoco. "Amo Magnus," disse poi e sentì come un peso lasciare il suo petto.
Jace rimase impassibile prima di annuire e ridacchiare, gli poggiò una mano sulla spalla e strinse leggermente. "Te ne sei accorto finalmente," rise.
Alec alzò gli occhi al cielo e gli tirò un pugno sul braccio, Jace non fece nemmeno in tempo a scansarsi per evitarlo.
"Bèh?" gli chiese poi aprendo le braccia, Alec non potè che guardarlo confuso. "Che fai ancora qui? Vai a dirglielo, no?"
Alec gli sorrise. "È la prima cosa intelligente che ti sento dire," gli disse prima di scappare, letteralmente, via per evitare di finire nuovamente al tappeto.
Non si cambiò nemmeno e salutò semplicemente la sorella con un cenno mentre si dirigeva fuori dall'istituto e verso il loft di Magnus.
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Odds & Evens | 25 Days of Christmas | Sterek ~ Malec |
Fanfiction▪ Sterek | Malec 01/12 Cinnamon rolls ~ Sterek 02/12 Presidente Meow ~ Malec 03/12 Seriously? You really have to pet her now? ~ Sterek 04/12 Fair ~ Malec 05/12 Biker ~ Sterek 06/12 Cooking Skills ~ Malec 07/12 First Snow Ever ~ Sterek 08/12 Wake Up...