Way to go, Stilinski | Sterek

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11/12/2017 Day Eleven: 841

"Derek, lasciami," gli intimò Stiles quando questo lo sollevò di peso per poi lanciarlo poco delicatamente sul letto. Un gridolino lasciò le sue labbra quando sentì il pavimento sparire da sotto i suoi piedi e vide la stanza capovolgersi. 

Scoppiò a ridere quando tocco con la schiena il materasso e si trovò Derek a pesargli sopra, schiacciandolo con il suo peso. 

"Arriveremo in ritardo a scuola," si lamentò il più piccolo, passando comunque le dita in mezzo ai capelli neri di Derek e tirandoli leggermente mentre questo era impegnato a lasciargli una scia di baci lungo la mascella e il collo. 

"Scuola? Quale scuola?" gli chiese Derek fingendo di non capire di cosa stesse parlando l'altro. 

"Non vengo più a dormire a casa tua durante la settimana," minacciò ma sapevano benissimo entrambi che non era vero e che coglieva al volo ogni occasione che gli si presentava di andare a dormire al casa del suo ragazzo. 

Derek rise scuotendo la testa contro il suo collo. "Come no," lo prese in giro. 

"Ho matematica alla prima ora e lo sai quanto la prof già mi odi, non posso arrivare tardi," cercò di fargli capire Stiles mentre l'altro ancora scuoteva la testa. 

"Cinque minuti," gli disse facendolo ridere quando passò le mani leggere sui suoi fianchi. 

"Solo cinque minuti," gli concesse Stiles. "Poi però mi fai preparare e andiamo a scuola," si fece promettere cercando di arrivare ad un compromesso. 
 

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Stiles alla fine entrò nell'aula di matematica con due minuti di ritardo, quasi riusciva ancora a sentire la risata di Derek che rieccheggiava nel corridoio ormai vuoto nel vederlo correre per raggiungere la classe nel minor tempo possibile. 

Scott, che lo aspettava già seduto nel posto accanto a quello che ormai era diventato il suo, scosse la testa divertito. "Vi farete sospendere voi due," fece schioccare la lingua contro il palato. 

La professoressa si limitò a sgridarlo e per fortuna lasciò correre, tornando a spiegare la lezione che Stiles nemmeno seguì. 

Al suono della campanella Scott scattò in piedi felice perchè avrebbero avuto gli allenamenti di lacrosse e non vedeva l'ora, Stiles scosse la testa e lo seguì fuori mentre questo mancava poco si mettesse a saltellare per i corridoi. 

Sembrò calmarsi solo una volta dentro gli spogliatoi, Stiles lasciò cadere con poca grazia lo zaino sulla panchina e andò a tirare fuori la sua uniforme, cambiandosi velocemente. 

"Bel colpo, Stilinski," si sentì dire alle spalle e, voltandosi, si trovò davanti uno dei suoi compagni di squadra intendo a ridacchiare con il suo vicino. 

"Grazie?" rispose confuso e si scambiò uno sguardo con Scott che sembrava altrettanto confuso. 

"Io ve lo aveva detto," sentì dire a Danny. "Mi dovete dieci dollari," allungò una mano verso i due ragazzi poco distanti da lui e questi, sbuffando, misero mano al portafogli in sincrono e lasciarono le banconote sul palmo della mano del portiere che li ringraziò. 

"Ottimo lavoro nel tenere la vostra relazione segreta," lo prese in giro Isaac che si andò a sedere sulla panchina, tra lui e Scott, già cambiato e pronto per l'allenamento. 

D'istinto Stiles si portò una mano a coprire il collo, convinto ci fosse un succhiotto o un segno che avesse suscitato nei compagni la curiosità. 

Il tenere la relazione con Derek un segreto più che una scelta era stata una casualità. Lo avevano detto agli amici più stretti ma non andavano in giro per i corridoi tenendosi per mano o altro, quindi era difficile che qualcuno al di fuori del loro gruppo sapesse che avevano una relazione ormai da mesi. 

Isaac si portò una mano alla fronte e scosse la testa notando la faccia confusa di Scott. "Girati," istruì poi a Stiles, facendo un cenno con la mano libera e facendo girare Stiles in modo da dargli le spalle. 

Scott scoppiò a ridere e Stiles si voltò di scatto. "Cosa?" 

"Davvero non te ne sei accorto?" chiese Isaac ridacchiando insieme a Scott mentre Stiles scuoteva la testa a destra e a sinistra. 

"Hai la maglia di Derek," gli disse Scott non appena si fu calmato quel tanto che bastava per riuscire a parlare. 

Stiles sgranò gli occhi e si tolse la maglietta dell'uniforme di lacrosse per rigirarsela tra le mani e leggere il cognome scritto dietro. A caratteri cubitali campeggiava la scrittaHale con il numero 00 sotto, Stiles aprì l'armadietto alla ricerca di un'altra maglietta con il suo nome scritto dietro ma lo trovò vuoto. Ovviamente. 

"E adesso?" chiese ai due continuando a guardare la maglietta. 

"Niente," fece Isaac alzando le spalle. "La tieni e speri che il coach non si aspetti miracoli da te," lo prese in giro poi alzandosi per scendere in campo. 

"Grazie eh," gli urlò dietro offeso della sua offesa velata. "Me la paga," disse tra sè poi riferito a Derek e di come, quella mattina, lo aveva trattenuto e quindi Stiles si era ritrovato a dover fare lo zaino in fretta e furia perchè in ritardo. Doveva aver preso per sbaglio l'uniforme di Derek e aver lasciato la sua a casa dell'altro. 
 

Quasi in ritardo di nuovo, ma perdonatemi ♡ 

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