Prologo

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Tutti hanno una storia.
Una storia, una strada, un destino, che li porta ad essere ciò che sono.
Nessuno è perfetto.
Nessuno sa cos'è la vera felicità.
Nessuno sa cos'è la cosa giusta da fare.
A volte la vita ti mette di fronte delle strade:
C'è la strada semplice, ma sbagliata.
C'è quella lunga, ma giusta.
C'è quella che inganna, e ti porta sulla via errata.
C'è quella facile, e giusta.
Ma la verità è che niente è giusto o sbagliato, deve solo portarti alla felicità, sennò semplicemente, è stata la strada sbagliata.
Tutti preferirebbero avere la vita facile e poter dire "Io sono il migliore", nessuno è migliore, tutti hanno la propria storia, bella, brutta, triste, dolorosa, piena di terrore, noiosa che sia.
L'unica cosa che bisogna saper fare è affrontare tutto a testa alta, e poter dire: "Sono felice delle mie scelte, buone o cattive che siano state, mi hanno portato ad essere la persona che sono ora. Felice"
Bisogna sempre ricordare che per avere l'arcobaleno, bisogna sopportare prima la pioggia, e che tutti prima o poi, avranno il loro finale da favola.

..E se ti dicessi che tutto ciò è falso? che semplicemente il finale da favola non esiste per tutti? Che non è vero che a tutti vengono proposte strade giuste? che il destino non esiste ? che tutto è basato sulle scelte che una persona prende e che l'universo non perdona tutti?

Non ho mai creduto nelle favole che da piccola mi raccontavano, semplicemente perché ne avevo le prove concrete davanti agli occhi.

Per i miei genitori non c'è mai stato un finale da favola, quando sono nata io, già avevano capito che i loro destini non sono e sarebbero mai stai intrecciati insieme, c'è stato un loro, ma ora non esisteva più.
Viviamo tutti e tre sotto lo stesso tetto, entrambi mi donano lo stesso amore che qualsiasi altra diciassettenne avrebbe dovuto ricevere, semplicemente non se lo donavano a vicenda.
Non litigavano, non si mettevano le mani addosso, non si gridavano contro, semplicemente non si amavano, e quando erano in casa nello stesso momento -cosa
rara se non la mattina presto o la sera tardi- si salutavano, o parlavano il minimo indispensabile, come delle persone civili.

Da piccola mi ripetevano di continuo, che l'amore esiste, basta solo crederci e che loro erano solo un esempio di esperimento di amore che ha fallito, ma bastava non arrendersi e continuare sempre a sorridere.

Sono sempre stata scettica su queste cose, ho sempre tenuto gli occhi aperti, a scuola venivo considerata 'la bipolare' o 'la asociale' semplicemente perché mi capitava di essere triste alcuni giorni, per il semplice fatto che tra i miei genitori non c'era sempre questo comportarsi da persone civili, così si mettevano a litigare, e io mi intrometto per dividerli, finiva sempre con me che andavo a scuola a piedi, e loro che non si parlavano - meno di quello che già facevano- per qualche giorno, oppure perché non stavo con gli altri ragazzi, non mi fido molto facilmente delle persone, sono molto riservata, ma basta qualcosa che mi faccia star male che non c'è ne per nessuno.

Tutto ciò succedeva fino a qualche giorno fa, quando i miei genitori non mi diedero una notizia, che mi avrebbe letteralmente sconvolto la vita.

Spazio autrice:
Ehy! So che è molto corto rispetto a quello che saranno i prossimi capitoli, ma questo è solo un introduzione a quella che sarà la vera storia!
Spero che questo prologo vi abbia intrigato e che leggerete anche i capitoli che postero in futuro!!

Se vi va lasciate una stellina🌟 e anche un commento!💬

Al prossimo capitolo!

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