9°Capitolo

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Ho una sensazione strana, sapevo che oggi sarebbe stata una giornata terribile, già dalle prime ore del mattino.
Oggi, come spesso mi capitava a Los Angeles, mi sono svegliata da un incubo tutta sudata e infreddolita, mi succedeva spesso da piccola e mia madre veniva da me mi raccontava una favola aspettando che mi addormentassi, poi crescendo, dopo essermi svegliata di soprassalto nella notte, scendevo in cucina a farmi una camomilla, quasi sempre si svegliava anche mia mamma e si sedeva di fronte a me, allora ci mettevamo a parlare come due sorelle. Nonostante riuscissi quasi sempre a riaddormentarmi, sapevo che se la giornata iniziava in malo modo, sarebbe finita ugualmente, oggi non avrebbe fatto eccezione.

È gia passata una settimana da quando io e Matt siamo rimasti chiusi dentro al bagno delle ragazze, una settimana da quando la nostra amicizia si è fortificata ancor di più, e ne sono immensamente felice.
Ogni giorno viene a sedersi a tavolo con me e Carly, anche lei ha legato in fretta con lui, ridiamo e scherziamo, andare a scuola non è mai stato più piacevole.
Stefano dopo lo scontro agli armadietti non mi ha più infastidito, mi lancia di rado qualche occhiata, ma poi si riprende e torna dalla sua fidanzatina, che al contrario non fa che guardarmi male e cercare di infastidirmi.
Con Tom e i suoi amici mi trovo abbastanza bene, l'altro giorno siamo andati a fare un giro, ma non mi sono divertita poi tanto, mi sento un intrusa, quasi fossero obbligati ad avermi in torno.
Mentre con Michelle Josh e Ben va tutto benissimo, ci sentiamo ogni sera per videochiamata, visto che si sta avvicinando il mio compleanno, stanno organizzando di venire da me a Miami una settimana, per visitare la città e ovviamente perché li manco.

' sono uscita presto stamani, vado a scuola a piedi, ci vediamo oggi! Baci -Carol'

Lasciai scritto il messaggio su un foglietto e lo misi sul tavolo in cucina in modo che potesse essere ben visibile. Mi preparai e uscii di casa con le cuffie inserite.

Vidi molto più gente di quanta me ne sarei mai aspettata.

Il vento mi scompiglia leggermente i capelli e da vita alle magnifiche onde azzurre che vanno a infrangersi sugli scogli.

Mi sistemo meglio lo zaino sulla spalla ed entrai dentro ad un bar per fare colazione.

Il rumore dei ciocchi che tintennavano tra loro saltò subito al mio udito. C'erano poche persone nel bar, ma del resto chi è che alle 6:30 del mattino va a fare colazione? penso solo poche persone con problemi di insonnia.

"Salve, dimmi pure" mi salutò un cameriere.

" Ah ciao.. Matthias .. giusto?"

"Esatto" sorrise.

"Lavori qui prima di andare a scuola?"

"A volte, questo locale  è della mia famiglia e ogni tanto faccio qualche turno" spiegò.

"Ah okay, comunque un caffè macchiato e un croissant, grazie"

"Arriva subito" mi fece l'occhiolino e sparì dietro al bancone.

                                  *  *  *

"Buon giorno ragazzi" entrò in classe un signore sulla trentina, con una valigetta in mano. Mi avevano raccontato che la professoressa di filosofia era andata in maternità e che oggi sarebbe arrivato il supplente, giravano voci su di lui, molti lo descrivevano come un professore di grande intelletto e capacità a fare appassionare gli studenti alla propria materia "Sono il professor Levi,sarò il vostro nuovo insegnante di filosofia. Non passerò l'intera ora a chiedervi i vostri nomi, li imparerò in futuro. Partirò subito con farvi una domanda  data per scontata, ma che ognuno descrive a proprio modo: cos'è la filosofia? la filosofia non è solo una descrizione copiata e incollata da Wikipedia  su una pagina on-line, poi stampata e consegnata al professore, non è solo imparare a memoria delle frasi scritte da persone come Aristotele che non avevano niente di meglio da fare a giornate, okay? 'cos'è la filosofia?' chi è che mi sa rispondere?"

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