3°Capitolo

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"Stai benissimo!" Disse Carly ammirando il mio riflesso allo specchio, avevo indossato il vestito preso in pomeriggio, abbinato con delle converse bianche con alcuni schizzi di tinta azzurri ,alte, i capelli mi ricadevano morbidi sulle spalle con alcune onde naturali.
Di trucco non avevo messo niente, nonostante tutti gli insisti di Carly su mettermi del mascara, non mi sono lasciata convincere.

"Grazie! Ma anche tu non sei niente male!" Le dissi.

Indossava un vestito rosa pastello, con qualche brillante sparso e dei tacchi abbinati, stava davvero bene, ma secondo me il vestito era troppo corto.

Bussarono, e dopo pochi secondi dalla porta si rivelò il viso di Tom, che ci avvisava di scendere che erano già tutti giù.

"Che fai?" Chiesi a Carly. Aveva il cellulare in mano e cercava una bella posizione per farsi una foto allo specchio.

"Una foto, dai mettiti in posa!"

"Dopo me la invii" dissi.

"Okay, scrivi il numero" mi passo il cellulare, inserii il numero e ielo consegnai.

"Fatto!" Disse.

Al piano di sotto erano tutti seduti sul divano, mancava solo Giuly, che ovviamente sarà a casa sua visto che la festa si terrà da lei.

"Alleluia! Non li sopporto più, è un ora che litigano su chi sia più forte a braccio di ferro!" Esclamò Noah indicando Lucas e Matthias.

"Bene possiamo andare?" Chiese Tom.

Annuii.

" Ma cosa avevate in mente quando avevate detto 'ci staremo tutti, tranquilli'!?"chiese lei mentre si muoveva per far sgranchire le gambe.

Avevamo viaggiato in macchina per più di un'ora, il problema era che la macchina era per massimo 5 persone e noi eravamo 6, così Carly si è dovuta sedere su Matthias.
Continuava a lamentarsi del fatto che stesse scomoda o che la testa picchiava contro il soffitto dell'auto.

Avevamo parcheggiato la macchina a qualche metro di distanza dalla villa dove si teneva la festa, ma già da lì si sentiva il suono della musica e la folla di persone già ubriache barcollare per il giardino.

Mi ero fatta strada tra tutta le gente barcollante ed avevo accelerato il passo per raggiungere gli altri che si facevano strada tra la gente sudata come se nulla fosse e lo avessero fatto già tante altre volte.

"Ma bene.. Una nuova, e tu chi saresti?" Stavo per entrare nella villa, e raggiungere gli altri, ma questo tizio mi bloccò con un sorriso sghembo sulle labbra, aveva l'alito che puzzava di alcool e fumo, e gli occhi rossi che stonavano con il colore chiaro delle sue iridi.

"È con noi" ghignò Noah.
"Ohh.. La piccolina ha bisogno della difesa del suo fidanzatino?" Sì finse triste.
"Basta Matthew."scandì le parole Noah.

"Taci. Che c'è piccolina non sai parlare?" Mi domandò a strafottente, aumentò la presa sul mio braccio lasciando le impronte su esso.
"Allora?"insistette.

"Basta per favore mi fai male" dissi con voce flebile.
Non diminuì né lasciò la presa.
"Che c'è? Eh? No sai difenderti senza l'aiuto di Wend?" Chiese, sta volta aumentò la presa.

"Lasciala. " Non lo ascoltò.
"Ho detto lasciala" lo spinse.

Ma perché capitano tutte a me?

Lasciò la presa, sul mio braccio e barcollò un po' prima di ritrovare l'equilibrio.

Prima che me ne resi conto erano uno sopra l'altro, si tiravano pugni su pugni.

"Dio"sussurrai mentre i due si prestavano a sangue.

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