7°Capitolo

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Dopo tanto lavoro sono riuscita -almeno superficialmente- a coprire i tagli e  lividi di ieri sera.
Quando sono rientrata a casa, ieri, mi sono subito fiondata in camera per sistemare i lividi ed i tagli più visibili, ho avvertito zia che non sarei scesa per cena inventando di non sentirmi bene, alla fine sono riuscita a convincerla che non fosse nulla di grave ma solo un malore allo stomaco.

Stamattina invece sono uscita presto di casa in modo da arrivare prima a scuola ed avere tempo di lasciare la mia roba all'armadietto.
Ci misi poco ad arrivare a scuola, l'entrata era già aperta, ma nessuno vi era dentro.

Entrai e posai quello che non mi sarebbe servito nelle prime ore all'interno dell'armadio.

Estrassi dalla borsa uno specchietto e controllai che non si vedesse il livido presente sul viso.
Evidentemente la sera precendente cadendo ho urtato una pietra e stamani avevo un dolore atroce, tanto da non riuscire ad aprire completamente la bocca.

Visto il mio anticipo rispetto alla campanella, andai in bagno per darmi una sistemata.

La porta d'entrata era di un bianco oramai spazzato via da cui si poteva intravedere il color marrone originale della porta.

La poca luce che filtrava dalle finestre in alto non bastava ad illuminare tutta la stanza, così accesi le luci artificiali, il risultato non cambiò molto.

Nessuno doveva aver pulito questi bagni da una vita, c'è una puzza insopportabile ed è tutto scritto con frasi non connesse tra loro.

Persino li specchi erano stati vittima di persone ignare dell'esistenza dei fogli.
Mi posizionai di fronte a uno di essi è guardai attentamente il mio riflesso. Il fondotinta non è bastato a coprire la macchia giallastro verde, provavo un odio indescrivibile per Matt, come può scaraventare una persona a terra senza neanche curarsi di ciò che potrebbe avele causato.

Sentii dei rumori provenienti da fuori la porta.

"C'è qualcuno?" Chiesi.
Andai verso la porta, i rumori si fecero sempre più vicini.

Uscii.

Sentii un rumore in fondo al corridoio e mi voltai di scatto.
Una mano mi bloccò la bocca e una mi fermò le braccia alla vita.
Ma che sta succedendo?

"Lasciami! Ho detto lasciami!" Urlaii, ma la sua mano attutì la mia voce.

Mi trascinò nuovamente dentro il bagno e chiuse la porta a chiave.

"Che vuoi da me!?" Sbottai.
Appena si voltò il cuore mi rimase in gola, cosa voleva ancora da me.

La rabbia prese il mio possesso, ma poi si attutì lasciando il posto alla paura. Indietreggiai instintivamente.

"Stammi lontano" non mi diede ascolto e continuò ad avvicinarsi. Andai addosso al muro.
Mi raggiunse e mi bloccò tra il suo corpo è il muro. Avevo paura, anche se non volevo averne, ero certa che quello di ieri non era il vero Matt, quello che ieri mi ha aggredito non era lui, c'è qualcosa in Matt che mi infonde sicurezza ma allo stesso tempo mi spaventa.
Il cuore batteva all'impazzata.

"Che cosa hai sul viso?" Sussurrò, portando la mano sulla guancia con il livido e accarezzandola dolcemente con il pollice.

"Niente" portai instintivamente la mano sulla sua per rimuoverla dalla mia guancia, una scarica di brividi mi percosse tutta la schiena.

"Bugiarda" tolsi la mia mano da sopra la sua, ma lui la bloccò nuovamente e la mise sotto la propria mano " sono stato io vero?" Sussurrò.

Rimasi in silenzio, non sapevo che dire.

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