Capitolo 12

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"Non possiamo proseguire" dico ovvia quando raggiungiamo un dirupo in fondo alla valle.
Il ragazzo si gira verso di me indietreggiando finché non si trova sul bordo del dirupo.
"Attento!" urlo, ma è tardi, Andy ha fatto un'altro passo indietro ed è caduto giù.
"Andy!!" grido spaventata avvicinandomi velocemente verso il bordo e guardando in basso. Di lui nessuna traccia, ma dove è sparito? Devo chiamare qualcuno? Grace? Jorge? La polizia? Che devo fare? Questi pensieri mi attraversano la mente quando sento un ticchettio arrivare da sotto. Mi sporgo leggermente cercando di capire cosa è stato, e scorgo Andy tenersi su una scala fatta con una corda, appoggiato alla parete sinistra di quella rientranza. Tiro subito un sospiro di sollievo.
"Vieni" dice invitandomi a raggiungerlo.
"Ma sei pazzo? Neanche per sogno" dico facendo una smorfia e incrociando le braccia al petto.
Agilmente risale la scala e mi raggiunge, istintivamente indietreggio, ma me lo trovo di fronte.
"Ti aiuto io" dice prendendomi per mano e avviandosi verso la scala, ma mi blocco.
"Ho detto di no!" dico seria. So bene di non poterlo fare, perché in fondo alla scala devo fare un salto per entrare nella rientranza e sotto di me ci sono quasi 10 metri, abbastanza da spaccarmi una  gamba.
"Fidati. Andrò prima di te così potrò aiutarti." dice con occhi da cucciolo. Dopo svariati tentativi di convincermi mi rassegno. Preparati al peggio penso pregando dio di rimanere intera.
Il ragazzo in pochi secondi si trova nella rientranza. Ma come fa?
Io decido di scendere lentamente per non rischiare. Appena mi trovo in fondo alla scala Andy mi porge la sua mano e afferrandola mi scaravento adosso a lui facendoci cadere uno sopra l'altro. Finiamo per ridere come matti, poi alzandomi gli porgo una mano per aiutarlo. La afferra e alzandosi mi tira verso di lui.
Mi sta scruttando con i suoi occhi verdi pieni di mistero; mi stringe il fianco facendomi sussultare leggermente, subito gli scappa un sorrisetto malizioso. Stronzo. Ma questa volta non otterrà quello che vuole. Mi avvicino e con le labbra gli sfioro la guancia, il collo e poi l'orecchio, infine gli sussurro una frase sorridendo compiaciuta,
"Continua pure a provarci, forse hai qualche chance" poi mi stacco dalla sua presa e mi guardo intorno cercando di esaminare la grotta.

"Cos'è questo posto?" chiedo stranita.
"Sai... vengo qui quando voglio stare in pace, quando sento il mondo crollarmi adosso insomma, quando devo sfogarmi" ammette guardando per terra.
"Anche gli altri sanno di questo posto?" chiedo affascinata dalle mura della grotta.
"No. L'ho scoperto io anni fa, da allora vengo sempre qui." dice posando la mano sulla parete della grotta. Si comporta come se fossero connessi, come se gli trasmettesse energia.
Rimango stupita della sua risposta. "Come no? E perché hai portato me qui?" chiedo curiosa, ma confusa allo stesso tempo.
"Perché sento che posso fidarmi di te. Sembri diversa dalle altre ragazze" dice alzando lo sguardo e mostrando gli occhi verdi che gli brillano, che celano un'emozione indecifrabile.

Si siede per terra e guarda il panorama dall'entrata della grotta.
Lo imito e solo ora mi rendo conto della bellezza indescrivibile di quel posto. Mi trasmette un sacco di sentimenti che non riesco neanche a comprendere da sola. Mi giro verso il ragazzo intento ad ammirare il panorama, gli occhi gli brillano come dei smeraldi, e ovviamente non gli manca il sorriso sulle labbra, ma non è il solito sorriso malizioso e seducente, è un sorriso sincero e pieno di emozioni.
Volta lo sguardo verso di me mantenendo lo stesso sorriso di prima.

"In verità questo posto non l'ho trovato io, ma mio padre. Un giorno stavamo facendo una passeggiata qui e ha visto questa grotta e ha voluto entrare, poi ha anche costruito una scaletta per me, così ogni volta che eravamo di pessimo umore venivamo qui. Mi ricorda molto mio padre, per questo ci tengo molto" non credo alle mie orecchie. Non pensavo provasse tutte quelle emozioni quando viene qui, in confronto a lui io sono molto più debole; non mi sono mai ripresa dalla perdita dei miei genitori e ogni volta che ci penso sento un vuoto indescrivibile nel cuore, lo sento spezzarsi e nessuno è mai riuscito a mettere insieme tutti pezzi.
"È per questo che ci tieni così tanto?" chiedo malinconica.
"Sì" risponde spegnendo il suo sorriso, continuando a guardarmi. Istintivamente lo abbraccio. Mi è venuto naturale farlo e so che ne ha bisogno, e così anche io, ma non mi aspetto che ricambi.
Colto alla sprovvista però con mio grande stupore ricambia e questo mi rincuora molto.

Dopo un po' guardo l'ora sul cellulare e decidiamo di tornare a casa. Lui mi dà un passaggio e quando arriviamo davanti a casa mia si ferma e si toglie il casco.
"Oggi mi sono trovata bene con te, sei una persona fantastica" gli dico avvicinandomi.
Mi fissa senza battere ciglio e dopo un po' si decide a rispondere con un semplice "Sì" impassibile.
Ma quanto è bipolare?

"Ehm.. ci vediamo domani" rispondo girandomi e avviandosi verso la porta. Lo sento mormorare qualcosa ma non ci dò troppo peso. Appena oltrepasso la porta d'ingresso un calore mi invade il corpo provocandomi forti brividi. Mi tolgo la felpa senza accorgermi di qualcuno che mi sta fissando di fianco all'attaccappani.
"Dove sei stata ieri sera?" chiede la zia con tono serio e arrabbiato. Cerco di sembrare calma e rilassata e facendomi coraggio rispondo.
"A dormire da Grace"
"Ah si? E che avete fatto?" chiede curiosa con le braccia al petto.
"Niente di che siamo uscite un po' e dopo siamo rimaste a casa sua a dormire. Perché?" chiedo sperando non mi abbia scoperto.
"Perché è passata Grace e mi ha chiesto dove fossi e che non le rispondevi al cellulare da ieri sera" Cazzo avevo la batteria del telefono scarica e mi sono dimenticata di ricaricarlo.
"Mi puoi dire dove sei stata davvero?" chiede con tono calmo, ma severo.
"Ieri sera Grace era un po' brilla e se lo sarà dimenticata, comunque ero in giro con alcuni amici oggi" mento spudoratamente.
"Vuoi dire tipi pieni di erba e con le moto?" prosegue senza scomporsi minimamente davanti alle mie bugie.
"Che vuol dire questo?" chiedo picchiettando le unghie contro la ringhiera delle scale.
"Che devi darti una regolata qua a Miami" dice con un cipiglio sul volto.
"Non a caso i tuoi nonni ti hanno mandata via, e non mi farebbe affatto piacere fare lo stesso".

"Vorresti mandarmi via?" dico alzando la voce.
"Non..." inizia la zia, ma la interrompo bruscamente.
"No guarda non dire niente, è meglio" esclamo e senza ascoltare i suoi rimproveri salgo su in camera. Devo cercare di calmarmi penso battendo la mano contro la porta.
"Cazzo" esclamo piena di rabbia. Ma perché cel'hanno tutti con me? Josh mi ha dato qualcosa da usare in questi momenti.
Dovrei averla nella tasca della giacca, penso frugando nella tasca finché non ne estraggo un piccolo sacchetto di plastica.

Bingo! È proprio quello di cui ho bisogno. Cerco dei filtri e un po' di tabacco, aggiungo quel poco che ho di erba e mettendomi la felpa prendo l'accendino.
Spalanco la finestra e sededomi sul bordo mi appoggio alla parete ai lati. Una corrente di aria fresca mi invade il viso procurandomi dei brividi.
Chiudo gli occhi respirando l'aria fresca e pulita che mi invade le narici. Porto la sigaretta davanti agli occhi come se fosse un diamante, me la metto in bocca e l'accendo, prendendo un tiro che subito mi invade i polmoni facendomi rilassare.
Butto fuori una nuvola di fumo e prendo un'altro tiro.
Spero che le cose con la zia si risolvano al più presto, non voglio allontanare anche loro....

Ciao a tutti, mi scuso moltissimo se in questo periodo non ho affatto aggiornato i capitoli, ma con l'inizio della scuola ho dovuto concentrarmi sullo studio e poi ho visto un piccolo calo di letture e per un po' ho perso la voglia di aggiornare...
Ma adesso sono iniziate le vacanze e prometto di essere più attiva. Se vi è piaciuto il capitolo mettete una stellina e commentate per esprimere la vostra opinione. Baciiiiii

~TVDWORLD 😉😘❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 25, 2017 ⏰

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