Capitolo 11

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Mi sveglio in una stanza con le pareti bianche, mi guardo un po' intorno e capisco che si tratta di una camera maschile, cerco di alzarmi ma qualcosa mi impedisce di farlo, è il braccio di qualcuno.
Giro la testa verso la presunta persona e vedo che è Andy. Sta ancora dormendo è stra dolce,  penso mentre cerco di togliermi il suo braccio di dosso senza svegliarlo.
"Buongiorno" lo sento mormorare con gli occhi ancora chiusi.
Sussulto per lo spavento e in risposta ricevo una risata da parte sua. Mi giro verso di lui stesa sul fianco destro, in quel momento lui apre gli occhi e rimango incantata dalla sua bellezza. Ha i cappelli scompigliati e gli occhi visibilmente stanchi, ma anche in quelle condizioni è sexy!
Ma poi ritorno alla realtà e comincio a tempestarlo di domande sul perché mi trovo in quella stanza.
"Dove sono? E che ci faccio a letto con te?Non dirmi che...?" dico sperando di non aver fatto niente con lui ieri sera.
"Calma, calma, una domanda alla volta!" esclama facendo una risata.
"Non ci trovo niente da ridere" dico seria.

"Non ti rendi conto di quello che è successo!?" gli urlo contro tirandogli un pugno forte sul petto.
Ma lui continua a ridere, allora mi innervosisco ancor di più e comincio a tirargli pugni e schiaffi sul petto. Sto per tirargli una sberla dritto in faccia, ma lui anticipando la mia mossa mi prende per il polso.
"Lasciami stronzo" gli urlo contro.
"Calmati" mi dice seriamente.
"Calmarmi? E questo quello che hai da dirmi?" dico e questa volta gli tiro una sberla con la mano libera.
Sembra sorpreso ma poi mi fulmina con lo sguardo e io velocemente mi alzo dal letto, pentendomi di avergli dato la sberla, ma non lo dò a vedere.
Si alza anche lui è mi spinge al muro prendermi per i polsi e mettendosi tra lei mie gambe in modo che non possa muovermi.
"Ascoltami bene! Ieri sera avevi bevuto troppo e non riuscivi più a controllarti, così ti ho portato a casa mia, ma in macchina ti sei addormentata. Quindi ti ho messa a dormire in camera." dice alzando la voce ma tenendo un tono abbastanza calmo.
"E no, non abbiamo fatto sesso" aggiunge poi.

Dopo un po' capendo di aver sbagliato lo guardo negli occhi e mi scuso.
"Scusa... non ti ho lasciato parlare e ti sono saltata subito adosso senza sapere come stavano in realtà le cose..." dico con rammarico guardando il pavimento.
Mi prende il viso tra le mani e me lo solleva guardandomi negli occhi. In quel momento riesco a vedere solo i suoi occhi, mi sembra di poter capire le sue emozioni attraverso uno sguardo, di poter essere felice solo per un suo sorriso, mi sembra di essere in paradiso.
"Non ti preoccupare" dice avvicinandosi a me e spostando poi le sue mani dal mio viso ai miei fianchi. Mi avvicina a sé e istintivamente lo abbraccio e lui appoggia la testa nell'incavolo del mio collo. Sento il cuore che batte veloce. È incredibile quanto un gesto da parte di una determinata persona possa farti sentire meglio.

Stiamo così per ancora un po' e poi ci dirigiamo al piano di sotto dove facciamo colazione.
"Allora... vivi qui da solo?" chiedo essendo abbastanza curiosa.
"Sì, qui ci vivevano anche i miei genitori, ma mio papà è andato via circa 3 anni fa, mentre mia mamma è all'ospedale" dice dopo un lungo sospiro.
"All'ospedale?" chiedo prima ancora di riuscire a tener a freno la mia lingua.
"Sì, sai mio papà aveva un'azienda, ma è fallita e lui ha cominciato a tornare a casa ogni sera ubriaco, tradiva mi mamma e la picchiava quasi ogni sera. Picchiava anche me, finché non so stato abbastanza grande da cacciarlo, ma lei è in una situazione molto critica infatti è finita all'ospedale perché è diventata pazza." dice con voce seria ma c'è una nota di tristezza impercettibile.
"Mi dispiace molto... scusami" dico pentendomi di avere una lingua così lunga.
"Tranquilla. Ma ora parlami di te" dice appoggiando i gomiti sul tavolo appena finito di mangiare.
"Beh, 4 anni fa i miei genitori sono morti, da allora ho vissuto dai miei nonni, fino ad adesso. Si sono stancati di me e mi hanno spedito qui dagli zii." dico semplicemente non mostrando nessuna emozione.
Andy continua a scruttarmi e quando alzo lo sguardo mi fissa così a fondo che sembra quasi voglio scovare le emozioni che tendo sempre a nascondere.

Sto aiutando Andy in cucina, è mezzogiorno. Scrivo un messaggio a mia zia dicendole che avevo dormito da Grace.
"Cosa facciamo?" chiede sedendosi sul divano.
Sto in piedi davanti a lui non capendo.
"E dai, non vorrai di già tornare a casa, restiamo a guardare un film?" chiede leggendomi nel pensiero.
"E va bene" sospiro sedendomi accanto a lui, però mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue ginocchia. Afferra il telecomando e comincia a cercare un film.
"Allora che genere preferisci?" chiede guardandomi attentamente.
"A me va bene tutto" dico indifferente, anche se vorrei assolutamente guardare il film horror uscito da poco: The ring.
"Anche a me basta che non sia il solito polpettone" esclama facendo una faccia disgustata facendomi scoppiare a ridere.
"Anche io lo odio" dico ridendo.
"Horror?" propone lui.
"The ring!" esclamo a quel punto alzandomi. Subito dopo mi rendo conto della figura di merda che ho fatto e mi rimetto a sedere sul divano con lo sguardo rivolto verso il basso. Poi lui scoppia a ridere.
"Va bene" dice ridendo ancora.
Si avvicina a me e dopo aver impostato il film mi mette un braccio attorno alla spalla.
"Dicono che sia terribile" dice con una nota di eccitazione nella voce.
"Preparati allora" dico sfidandolo con un sorrisetto beffardo.
"Io sono nato pronto. Piuttosto tu vedi di non fartela sotto" dice ridendo.
"Ma come osi!?" dico dandogli una gomitata che probabilmente non gli ha fatto neanche il solletico.
"Zitta tu" dice appoggiando il mento sulla mia testa.
Cominciamo a guardare il film, è spaventoso sopratutto per quella musichetta di sottofondo, ma non mi ha affatto impressionata, anche se alcune volto quando compariva qualcosa all'improvviso sussultavo, ma speriamo che Andy non se ne sia accorto.
Volto lo sguardo verso di lui, è vedo che è concentrato a guardare la TV, è fighissimo! È perfetto! È sexy😏.
Penso e mi sfuggisce una leggera risata per aggettivo. Si volta verso di me e mi guarda, subito mi giro verso il televisore arrossendo leggermente, ma vedo di sbiego che mi sta fissando. Tiene lo sguardo fisso su di me finché anche io non mi volto guardandolo dritto negli occhi. Stupendi, l'unico aggettivo che mi viene in mente! Poi quel contrasto tra le varie tonalità del verde li rende ancora più perfetti!
Si avvicina a me, mi mette una mano sulla guancia, automaticamente allungo il collo verso di lui.
Oddio che faccio adesso? Perché mi sono avvicinata anche io?
Devo fare quello che quello che voglio. Voglio dimostrare a tutti che non sono una preda facile.
Ci avviciniamo ancor di più e le mie mani finiscono intorno al suo collo, avvicinandosi ancora un po' per togliere la distanza che ci separa.
Un secondo dopo le sue labbra sono sulle mie, è un bacio delicato, ma allo stesso tempo intenso.
Dopo un po' ci stacchiamo per riprendere fiato.
Ci guardiamo negli occhi e lui sorride sinceramente.

Senza lasciarmi tempo di riflettere mi dà un'altro bacio che io subito ricambio. Andiamo così per un po' finché non finisce il film, e a quel punto lui si alza dal divano.
"Voglio farti vedere una cosa" dice sorridendo e prendendomi per mano per farmi alzare.
Ho ancora i vestiti di ieri sera quindi Andy mi presta dei pantaloni sportivi e una felpa di una taglia superiore alla mia.
"Dove andiamo?" chiedo curiosa mentre lui chiude la porta a chiave. Prendiamo la moto, mi porta all'inizio di boschetto.  Non mi ha ancora risposto. Decido di non insistere anche se la curiosità mi sta mangiando viva!
Cominciamo a percorrere una stradina inoltrandoci ancor di più nel bosco. Guardo l'ora e sono già le 4 di pomeriggio, dopo una quindicina di minuti di salita arriviamo in cima alla collinetta che ho intravisto all'inizio del bosco. C'è un'enorme distesa di erba rivestita di fuori con i loro colori vivaci che vanno dal rosso, al bianco, al giallo, al rosa, e molti altri, sono bellissimi.
Improvvisamente sento cingermi il fianco, e spinta per terra con delicatezza; il suolo sotto al mio corpo è soffice. Mi alzo velocemente e spingo a mia volta il moro per terra facendo un ghigno compiaciuto e guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.
Subito dopo mi butto adosso a lui sentendo un lamento da parte sua.
Ci alziamo e lui mi prende per mano inoltandosi nel bosco ma dalla parte opposta rispetto a dove siamo venuti.
"Dove andiamo? " chiedo curiosa cercando di capire le sue intenzioni.
Non risponde...

Lo so che è un po' brutto lasciare il capitolo così a metà ma dopo viene molto lungo rispetto agli altri. Comunque siccome è cominciata la scuola avrò molto meno tempo a disposizione per scrivere, ma quando avrò del tempo libero cercherò sempre di andare avanti. Lasciate una stellina e un commento se vi è piaciuto.
Comunque d'ora in poi mi firmerò come TVDWORLD😉😁💗😘

Bad boy a MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora