Bad boy a Miami

Capitolo 2

Il suono orribile della mia sveglia mi riporta nella realtà, riportandomi anche dal paradiso all'inferno. Di malavoglia mi alzo, prendo il mio zaino e la valigia e mi dirigo all'uscita dell'aeroporto cercando un taxi.

È da 10 minuti che aspetto una maledetta auto che mi porti nella nuova casa, ma niente, finché una non si ferma davanti a me e abbassa il finestrino "Entri forza, c'è molto traffico oggi". Entro e mi accomodo nei sedili posteriori del veicolo "Allora, dove ti porto bellezza?" Chiede l'uomo con un sorriso sul volto.
Sbuffo per il nomignolo datomi e gli porgo il foglietto con l'indirizzo, quando legge le scritta subito toglie il sorriso e mi guarda come per esaminarmi.
"Mi dispiace ma devo chiederle di uscire, non vado in quel genere di posti" dice lui serio facendomi rimanere a bocca aperta
Coosa? Ma è matto questo?
"Cosa intende per questo genere di posti?" chiedo stranita.
"Ha una vaga idea di cosa succede in quella via?" chiede ancora serio "per la maggior parte è abitato da criminali " continua poi.
"Allora mi può portare in una stradina lì vicino perché lì ci abitano i miei zii" dico cercando di fargli cambiare idea. Insomma non è che non abbia paura dei criminali, certo, se ti puntano una pistola adosso ovvio che te la fai sotto, ma è proprio per questo che mi hanno mandato via da Phoenix, perché facevo parte di un gruppo di spacciatori, alcolizzati e fumatori, una vera e propria gang, che io però consideravo come una famiglia. Pensandoci bene devo ancora andarmi a comprare le sigarette, le ho finite tutte ieri sera, e mi ci vuole proprio una cicca di prima mattina.
L'autista sembra pensarci un po', ma alla fine acconsente, così gli chiedo anche di fermarsi in una tabaccheria li vicino.

Dopo 15 minuti ci fermiamo e io dopo aver pagato l'autista scendo trasportando le valigie e mi dirigo nella tabaccheria, entrata trovo un vecchio alla cassa e gli chiedo un pacchetto di Chesterfield blu porgendogli poi i soldi.

Poi mi dirigo al 46 Street Roof, cammino lentamente stando attenta a non trovare idioti per strada, ma sembra tutto tranquillo, quindi mi rilasso e raggiungo in poco tempo la casa. Trovata l'abitazione prendo le chiavi sotto il tappetino ed entro.

È totalmente diversa da come me la immaginavo, è grandissima, pulita, moderna e molto ordinata.
Vado al piano di sopra e nel bagno ci sono sia l'idromassaggio che la doccia, con dentro, fissati alla parete, tutti i tasti per regolare la temperatura, ascoltare un po di musica, parlare con qualcuno e altre opzioni. Ci sono altre camere al piano di sopra, e suppongo siamo quelle per gli ospiti, poi in fondo al corridoio trovo una porta con il mio nome sopra. Entro e rimango a bocca aperta, è gigantesca ed è quasi tutta di un colore nero e altre sfumature. Dio se la adoro! Sti qua devono essere ricchi per permettersi una casa così grande e ben rifornita! Comincio poi a sistemare i miei vestiti nell'armadio e fare un po' d'ordine.
Avevo pensato di fare un giro per la città se avessi avanzato tempo, ma per mettere tutte le cose al loro posto, vedere un po la casa e tutto il resto si sono già fatte le 8, non è affatto tardi, ma siccome gli zii arriveranno a breve decido di aspettarli.

Proprio allora sento la porta aprirsi e mi dirigo all'entrata, neanche il tempo di arrivare che subito sento qualcuno abbracciarmi forte, lo stesso fa lo zio e ci dirigiamo in cucina per parlare un po' e mi dicono anche di chiamarli per nome, Jack e Natalie. Vado poi a dormire in attesa di un nuovo giorno e un nuovo inizio.

Qui Jessy comincia ad apprezzare il fatto di essere arrivata a Miami, per ora però... domani infatti comincerà la scuola e dovrà finire l'ultimo anno. Anche questo è corto, ma il capitolo dopo sarà più lungo, perché diciamo che è appena l'inizio ed è sempre un po noioso, ma tra poco conoscerà Andy😁😘💗