Per questo importante banchetto indossai un abito di seta con delle caratteristiche venature color oro,sandali e l'immancabile borsetta con dentro la magica shisha e il tanto denaro. Il vestito me lo procurò il generale per confondermi con i nobili del luogo.
Scesi le scale velocemente pagai il dovuto al locandiere e mi diressi verso il luogo dove era prevista la festa.
Attraversai un quartiere malfamato della città prima di giungere al palazzo delle Bracherne.
Fra quelle strade si poteva notare la netta distinzione delle classi sociali, erano molte le persone che come tetto avevano il cielo e come amici avevano birra e topi,la strada emanava un odore nauseante, i miei occhi osservavano il terreno per evitare spazzature e feci animali e umane.
Nella mia mente intanto pensavo a come l'uccisione del politico abbia distrutto l'ultima speranza per risanare questa città e mi giustificavo con me stesso dicendo che era tutto dovuto, bisognava dare il massimo subito per rilassarsi per tutta la vita.
Qualcuno da dietro mi mollò un pugno nella schiena interrompendo i miei viaggi mentali, caddi a terra dal dolore, loro sfoderarono dei coltelli e tentarono di colpirmi ma io rotolai lungo la strada riacquistando una posizione eretta,sicuramente senza l'armatura ero molto più veloce.
I due uomini tentennavano, dovevano conoscermi mi temevano.
Schivai un affondo spostandomi su un lato, afferrai il braccio dell'uomo e lo spinsi a terra sfilandogli il coltello.
Lanciai il coltello contro il suo amico uccidendolo all'istante e finii l'altro fra calci e pugni.
Pochi secondi dopo aver ripreso fiato ispezionai i loro corpi. Capii subito chi era il mittente.
Sul polso avevano il marchio dello stemma di Baldovino e uno di loro aveva una lettera, siglata di nuovo con lo stemma del bastardo.Non ricordo bene cosa ci fosse scritto, mhh..
comunque parlava di uccidere Alessio Strategopulo...:<Ora ho capito perché ti temevano ti credevano Alessio...> e facevano bene a temerlo, la sua fama superava ogni confine del mondo conosciuto.Era noto come il Salvatore di Costantinopoli,aveva il titolo di Cesare, ed era il miglior generale che l'impero possedesse < Possiamo dire che potrebbe essere un degno erede di Cesare>.
Dovevo avvertire il più presto possibile Alessio ma mi chiedevo come, ero caduto a terra e il mio vestito aveva cambiato le venature d'oro con delle venature color ehm.. "marrone", dovetti scegliere fra il mio abito e quello dei miei assalitori che era macchiato di sangue.
Feci la scelta più puzzolente ma meno pericolosa.
Sa padre ogni volta che uccidevo qualcuno sentivo dentro di me un qualcosa mutare non era senso di colpa tutte le morti erano "giustificate", in guerra per gli ordini e nella vita per legittima difesa.
Notai che più uccidevo più diventavo insensibile, insensibile all'odore acre del sangue, alla faccia morente di un altro uomo....
:<E sei cambiato in questi anni ?>Certamente padre... in peggio però<Non hai mai pensato di farti una famiglia e abbandonare tutto?> Rimango muto senza rispondere,lui mi capisce e rispetta il mio silenzio.
Possiamo cambiare argomento padre?
Attraversai il quartiere velocemente diramandomi fra vicoli ed evitando spazi aperti e vie principali,sicuramente Baldovino aveva un uomo in ogni quartiere e il mio vestito mi faceva passare per un generale di alto rango.
Giunsi finalmente al palazzo,salii brevemente le gradinate e tentai di accedere alla sala principale dove era in corso la festa,due guardie purtroppo mi sbarrarono l'ingresso incrociando le loro lance fino a formare una X davanti a la porta.