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CAPITOLO 25

Il sonno mi ha abbandonata illudendomi che non si era trattato di un incubo.

Mi sento così impotente come immobile mentre un muro di mattoni mi sta cadendo addosso.

Apro gli occhi ritrovando due enormi occhi a fissarmi.

Sembra una favola!

Sicuramente nelle favole vere non avviene tutto nel momento e nel posto giusto.

Il principe non arriva necessariamente quando la bella è addormentata.

Ma in questo caso lui è qui, lui è vivo. Una scossa percorre tutto il corpo all'idea che adesso magari se avessi sbagliato mira lui non fosse qui al mio risveglio.

<<Piccola!>> gli occhi bruciano, la sua voce, mi sarebbe mancata? Mi sarebbe mancato lui?

Ho avuto paura di perderlo, ho avuto paura di non essere riuscita a salvare ciò che è riuscito a salvare me.

Mi aggrappo al suo collo.

Delle piccole gocce bagnano il suo collo.

Le asciugo veloci, ritraggo l'abbraccio,..forse ho esagerato.

<<Ehy, va tutto bene, sono qui, con te, ed è solo il tuo il merito.>> si piega sulle ginocchia sistemandosi alla mia altezza.

Che mi sta prendendo? Perché mi sembra di guardarlo con occhi diversi?

Forse perché il modo con cui mi tratta è esattamente il modo in cui vorrei essere trattata, o forse è proprio lui che in qualche modo comincia a piacermi...?

<<Ho avuto paura per te.>> lui paura? Per me? sta parlando sul serio?

<<Perchè?>> che domanda stupida, intanto l'unica che sentivo di proporgli.

<<Credo che mi importi di te.

Mi hai salvato, per quale motivo? >>.

<<Tu lo hai fatto così tante volte con me, che adesso mi chiedo se c'è qualcosa che non va in me, mi caccio sempre nei guai e l'unica persona che riesce a salvarmi sei tu.

Mi sono sentita in debito per questo.>> la sua mano passa sulla mia guancia rosea ormai in fiamme.

<<Cosa è successo ieri di preciso Harry? Che voleva, chi è lei ?>> ritrae la mano alzandosi in piedi.

<<Una sciocchezza, non c'è motivo per cui tu debba saperlo.>> si volta dandomi le spalle.

Non vuole dirmelo, per quale ragione?

<<Ho diritto di sapere, dopo ciò che è successo ieri mi sento in diritto di saperlo.>> passa una mano fra i capelli.

Perché deve infastidirsi...

<<Perché ti infastidisci quando ti faccio una domanda?>> poggio le mani sul letto sostenendo il mio corpo su di esse.

<<Fai sempre domande meno opportune, domande a cui non posso rispondere.

E una di quelle è proprio questa.

Quindi dimenticala, toglila dalla tua mente, perché non otterrà nessuna risposta.>> voltando appena la testa così da guardarmi con la cosa dell'occhio per poi ritornare a fissare il vuoto davanti a se.

Comincia a infastidirmi il suo tono acido e imponente.

Mi alzo, voglio solo allontanarmi da questo posto . Voglio solo scappare da questo incubo.

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