-Papà!- esclama Madison con le lacrime al viso
-Come è possibile?-
-Oh figlia mia, non è possibile. Io non sono realmente qua, ma sono frutto del tuo subconscio, che mi ha creato per darti supporto-
La ragazza inizia a camminare sul cornicione e meditare
-Non voglio avere nulla a che fare con le immagini del mio subconscio. Soppratutto se si tratta di mio padre-
-Il tuo corpo sta litigando su cosa farne della tua vita. Piccola mia non permettere ai sentimenti di dominare-
-In questo momento non sono i sentimenti a dominare, vedi papà da quando sei morto la mia bipolarità é arrivata a livelli imprevedivili-
Si ferma e guarda verso il vuoto
-Spesso mi ritrovo sporca di sangue, senza sapere da dove provenga. Capisci papa? Potrei aver ucciso delle persone e non essere in grado di ricordarmene--Non hai mai ucciso nessuno te lo assicuro-
-come fai a dirlo?-
-Provengo dal tuo subconscio. Ed una cosa che so per certo e che tu non hai ucciso nessuno-
Un altra lacrima scende dal viso della ragazza
-Tu hai visto sempre solo il buono che c'è in me, ma sia io che te sappiamo che anche il male fa parte di me, e talvolta domina sul resto--Potra anche esserci del male dentro di te, ma chi non ne ha un po? Tu hai sempre cercato di controllarlo. Non lasciare che un ricordo perduto ti faccia perdere la vita-
-I ricordi perduti sono più di uno. Come quando tu sei morto. Quante volte ho tentato di ricordare, senza ottenere risultati-
Ebbene si, quando suo padre è morto, Medison era presente.
Sono però sfocati e poco chiari nella sua mente, i ricordi legati a quel fatidico giorno.
Era un grigio pomeriggio di Gennaio.
La neve ricopriva ogni tetto di Gotham City, e talvolta un fiocco di neve si posava sul giacchino rosso di Madison.
La bambina bionda e suo padre stavano passeggiando mano nella mano per la strada, erano appena usciti dalla scuola, e la bambina era felicissima che il suo papà fosse venuto a prenderla.
-Mi compri le caramelle?-domandò la bambina al padre, passando davanti alla vetrina di un alimentare
-Okay Madison, ti compro le caramelle, ma non qua. Poco più avanti c'è un negozio con una vasta scelta di dolciumi-La piccola Madison sorrise al padre e lo strattonò -Forza muoviti, voglio le caramelle!- esclamava saltellando verso il negozio indicatogli dal padre.
Stacco la sua piccola manina da quella del padre ed incominciò a correre veloce.
Aveva quasi raggiunto la sua meta quando andò a sbattere contro a qualcuno.
-Scusi signore non volevo- si scuso cordialmente Madison
-Non ho tempo bambina, spostati-
La spinse l' uomo.Non era un uomo di grossa statura, ma alla bambina doveva parere un gigante.
Aveva un giaccone nero, una cuffia in testa ed una sciarpa che gli copriva la maggior parte del viso.
La bambina, non fece caso al modo scortese con cui quell' individuo si era rivolto a lei, e prosegui l'ultimo tratto di strada per arrivare al negozio di dolciumi.
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His Psychopath Smile ~ Jerome Valeska
Fiksi PenggemarMadison Gordon ha appena fatto ritorno nella sua città natale, Gotham city. La città è cambiata completamente ai suoi occhi,ora che frequenta uno stage presso la GCPD, il dipartimento di polizia di Gotham. Un clima di corruzione e ricatti domina la...