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Odiava il buio .
Odiava tutta quella oscurità che era diventato la sua quotidianità .
Odiava sentite tutto quel male.
Odiava più di tanto quelle voci che ripetevano come un disco rotto quella parola che la descriveva .
Mostro.
Quella era la parola, come dar torto a quelle voci , aveva fatto del male un sacco di persone il quale la metà non ricordava nemmeno il loro volto .
Lei era un mostro, un demone mandato da Lucifero in persona per far del male alle persone innocenti , forse era un bene che la famiglia che l'aveva addotta era venuta a prenderla , avrebbe evitato che qualcuno provasse quel dolore , avrebbe evitato che qualcun'altro morisse per mano sua .
Avrebbe evitato di far del male a loro e a lui.

Avrebbe evitato che quel suo viso diventasse tutt'altro che sereno .
"Perché in questo momento penso a lui ?"
Per un breve momento l'immagine di lui che la guardava con una grande terrore, le metteva paura .
L'immagine di lui e la sua famiglia che la guardano con disprezzo le faceva male , più del male fisico .
Voleva sparire e raggiungere le stelle luccicanti, raggiungere la sua mamma, ma per qualche motivo sentiva di volere più di ogni altra cosa vedere il suo sorriso che gli rivolgeva sempre , desiderava le sue braccia che le circondavano la vita prima, desiderava sentire il calore del suo corpo all'interno di un suo abbraccio , lo voleva.
Lo amava.
A quel pensiero sorrise dolcemente , una volta il pensiero dell'amore lo detestava e invece ora ne provava quella piacevole sensazione , tanto piacevole che si accorse appena dei due scienziati che si erano avvicinati a lei con una siringa che si stava avvicinando al suo occhio rosso , appena si riprese iniziò a dimenarsi invano urlando di non toccarla , cercava di impedire qualsiasi contatto tra la siringa e il suo occhio .
"Aiuto "
Quello più robusto gli tenne ferma la testa con le sue grosse mani mentre l'altro avvicinò sempre più la punta , la ragazza chiuse gli occhi e l'immagine di lui gli apparve nuovamente davanti .

"Aiuto "Quello più robusto gli tenne ferma la testa con le sue grosse mani mentre l'altro avvicinò sempre più la punta   , la ragazza chiuse gli occhi e l'immagine di lui gli apparve nuovamente davanti

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-Uno !?!!?- si lasciò sfuggire dalla sua bocca piangendo .

Rimase ferma aspettando il dolore che non arrivò , le mani che le tenevano ferma la testa non c'erano più ma al suo posto ne senti una calda e delicata , Mary aprì piano gli occhi lucidi incrociando i suoi azzurri come il cielo sereno , Uno gli sorrise dolcemente continuando ad accarezzare la guancia della ragazza che prese a piangere disperatamente , Jyugo la slego così che Uno potesse abbracciarla liberamente mentre lei appoggiò la fronte sulla spalla del baro iniziando a tremare ed a singhiozzare , voleva stringerlo ma le braccia facevano troppo male e a malapena riusciva a muovere le dita - va tutto bene , sono qui - gli sussurrò all'orecchio il baro stringendola a sé cercando di trattenere la gioia di averla davanti a sé , la ragazza gemette di dolore alla schiena visto che la sorellastra non c'era andata leggera quella mattina - oi , ci sono pure io !- esclamò il detenuto dall'altra parte che guardava con un piccolo sorriso la scena - s.si arrivo - disse Jyugo guardando un secondo i suoi compagni di cella per poi avvicinarsi e aiutare l'uomo che dopo un piccolo inchino ringraziando il ragazzo corse subito verso loro mentre quest'ultimo si avvicinò ai detenuti dell'edificio 3 che fissavano in disparte i presenti rimanendo vicino ai due scienziati svenuti.
Per sfortunata Uno dovette staccarsi da lei guardando i suoi occhi stanchi e il suo corpo pieno di ferite e cavi , iniziò piano a togliere le siringhe dal suo braccio destro accarezzando dolcemente esso stando attento a non fargli male - aspetta prima di togliere - disse Kenichi avvicinandosi a loro prendendo la mano della ragazza cosa che a Uno diede fastidio -aspettare ? Ma sei matto ? Non vedi che sta soffrendo molto?- chiese lui arrabbiato guardando la ragazza che ansimava stanca - lo so , l'ho ascoltata e vista da quando è stata rinchiusa qui e non immagini quanto mi ha fatto male . Ma senza esserne sicuri di ciò che gli stai togliendo riusciamo che perda la testa - disse l'uomo guardando il baro che era furioso - ma chi è lei !!- chiese arrabbiato Uno , Kenichi sorrise e avvicinò la mano al baro come forma di saluto - sono il prigioniero n°0537 mi chiamo Kenichi piace di conoscerti - disse lui sorridendo , Uno appena sentì il suo nome iniziò ad arrossire , aveva davanti a sé il padre della persona che amava e sicuramente non aveva fatto una bella figura davanti a lui - facevo il medico prima di venire qui , voglio solo assicurarmi che stia bene tutto qui - disse iniziando a fare dei controlli alla figlia e riuscendo a medicare alcune ferite - riesci a muovere le gambe ?- gli chiede Kenichi , la ragazza mosse appena la testa abbassando la testa - lasciamola qui - ne uscì fuori Honey leggermente irritato - sei impazzito e se quelli tornano e continuassero a farle del male ??- chiese arrabbiato Uno guardando male Mr. Dito facile che sbuffò nervoso guardando altrove .
Dopo alcuni accertamenti riuscirono a uscire dalla cella di vetro con Uno che si coricò in spalla la ragazza dopo averla coperta con la sua felpa azzurra e bianca , camminarono in silenzio dove l'unica cosa che faceva rumore erano i respiri profondi di lei - emh Kenichi, cos'è la sostanza che gli hanno iniettato?- domanda Uno mentre camminava al suo fianco dando una veloce occhiata alla ragazza che portava con sé , Kenichi sospirò toccandosi la nuca guardando il pavimento sottostante - nella famiglia che l'hanno presa in custodia, il dottor Router aveva un antenato che visse nell'epoca della seconda guerra mondiale . Come lui era uno scienziato , durante la guerra venne creò una sostanza che controllava la mente delle persone , almeno inizialmente doveva essere così ma qualcosa andò storto e la sua cavia si trasformò in qualcosa che non dovrebbe esistere. Divenne un ....- - demone ?- chiese Uno notando che l'uomo non trovava la parola adatta per definire quello che era diventato la cavia, Kenichi annuì piano - solo che dopo neanche un giorno la cavia andò a fuoco , il dottor Router decise di riprovare l'esperimento facendo però diventare cavie i feti ,in 20 erano i feti sottoposti all'esperimento all'insaputa di noi genitori, inizialmente non ero sicuro ma mia suocera disse che era il migliore in circolazione e accettammo di avere lui come medico . Ci diede un farmaco che mia moglie doveva prendere ogni giorno ,fino al giorno del parto . Quando nacque aveva già qualcosa di strano , era nata con il corno e l'occhio rosso e la cosa ci preoccupò molto . Quando lo dissi al medico il dottor Router mi sorrise e si congratulo con noi per essere stati quel 1% di successo nell'esperimento.
Da quel giorno scappammo da città a città finché non incontrai il capo mafia cinese che mi promise di tenere me e la mia famiglia al sicuro in cambio avrei lavorato per lui insieme a Qi finché non venne pagato per dirgli dove eravamo , mia moglie morì prima della tragedia mentre io non sono riuscito a proteggere la mia bambina - raccontò Kenichi guardando la ragazza che dormiva con un piccolo sorriso sereno - per anni la maltrattarono e la utilizzarono per uccidere su commissione almeno questo è quello che so - fini tornando a guardare il pavimento , Uno abbassò la testa pensando che ne aveva passate troppe per i suoi gusti .
Poco dopo Trois trovò una stanza segreta dove al suo interno c'erano quei manichini che passavano per i corridoi , Uno sudo freddo chiuse gli occhi per guardare pensando a qualsiasi cosa - U.Uno-kun ?- lo chiamò la sua piccola voce , Uno la posò delicatamente a terra facendola appoggiare la schiena contro il muro la ragazza lo guardò a fatica mentre Uno sorrise dolcemente - ciao , ti senti me....- non finì di parlare che la ragazza gli posò la mano sulla guancia con uno sguardo sorpreso - t.temevo di non vederti più - disse lei arrossendo appena mentre Uno divenne rosso , posò la mano su quella di lei stringendo piano - bè io sono qui , te l'avevo promesso che in tal caso succedesse qualcosa del genere ti avrei rapito - disse lui prendendo il polso della mano che aveva sulla guancia e la portò alla bocca baciandola, la ragazza sorrise dolcemente ma poi prese a tossire toccandosi il petto - piccola che hai ?- chiese preoccupato lui , Kenichi si avvicinò levando la felpa e abbassando un po' il colletto della camicia bianca vedendo che il tatuaggio viola stava diventando più scuro - f.fa male- disse lei mentre tossiva , Kenichi strinse i denti - maledizione non ho nulla da darti .... Ci sono !- esclamò lui tirando fuori la collana della figlia e prendendo la sua , caricò la collana e poi l'aprì dove ne uscì la melodia che sua madre suonava sempre , la ragazza sospirò chiudendo gli occhi - la trasformazione viene provocata , dalla rabbia bisogna calmarla così non si completi - disse lui passando la collana a Uno che guardò notando che c'erano due foto in una lei e le sue amiche e nell'altra loro durante una tipica giornata, sorrise appena guardando la ragazza che aveva chiuso gli occhi e stava riposando , Uno gli strinse la mano vegliando su di lei in attesa di riprendere il cammino.

Ma ad aspettarli c'era qualcuno che non vedeva l'ora di giocare con i topini che si erano appena rifugiati.

~ | Hold me tight |~ (IN REVISIONE  )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora