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«È solo nervosa e spaventata, le passerà»queste furono le prime parole che Matthew sentì dire appena varcarono la soglia di Atlantide. Era come l'aveva sognato. Allora quella era la maestosa Atlantide.
Voltò il viso pallido verso quello di colore della ragazza accanto a lui. I suoi grandi occhi marroni contornati da degli occhiali rettangolari blu elettrici, i ricci vaporosi che le circondavano il viso dall'espressione dolce ed erudita.
Il ragazzo le sorrise. Almeno lei gli mostrava un po' di simpatia.
«Dici che le passerà? Comunque piacere, Matthew»
«Jennifer!»rispose lei mostrandogli un sorriso a trentadue denti, la dentatura candida e perfetta, il sorriso radioso e dolce.
«Anche io ho perso il mio compagno scendendo qua sotto... ma non era colpa sua, ho lasciato io la sua mano, ma il perché non lo so» continuò lei facendo spallucce.
«Per fortuna ho trovato Sara... sei stato fortunato a conoscerla é una ragazza fantastica»proseguì la ragazza riccioluta.
Il ragazzo mise su un espressione di falso disgusto. Non gli stava antipatica, ma lei aveva osato rimbeccarlo, e mai rimbeccare e fare la predica a Matthew.
«Se lo dici tu»sputò lui con disprezzo.
La ragazza si accigliò, poi con aria da saputella domandò:«Perché parli così di lei? Mi spiace dirtelo, ma tu sei nel torto... di certo non sarò io a giudicarti, non amo giudicare la gente, perciò non ti giudicherò, ma ti posso dare un consiglio:quando si è nel torto bisogna accettare e riconoscere i propri errori, prima che questi errori ti ricadono addosso e  diventino ancora più grandi»
E detto questo la ragazza se ne andò sorridendo.

Nel contempo una ragazza dagli occhi colore terra di Siena bruciata, rimase abbagliata dalla vista che si protraeva sotto i suoi grandi occhioni curiosi.
Palazzi in stile greco antico si ergevano di fronte a lei, numerosi gruppi di ragazzi la separavano da un grande palazzo di un bianco candido.
Una lunga e larga scalinata congiungeva la strada dai pavimenti in marmo ad un palazzo con 10 colonne, divise da un grande portone in legno massiccio intagliato con figure marine, dalle più brutte ed antiche alla figura di un uomo dalla folta barba scura,  uno sguardo fermo, ma al contempo simpatico, la bocca che formava un piccolo, quasi impercettibile ghigno, qualche ruga attorno ai suoi occhi, le spalle larghe, il corpo coperto da una toga bianca che reggeva col braccio sinistro e la mano possente e grande che tratteneva un tridente. La figura intagliata di Poseidone si ergeva impotente su quella folla di quindicenni.
Lo sguardo attento ed adorante della ragazza si posò sopra ad una folta chioma di ricci nerissimi che si avvicinava saltellante verso la sua figura.
Gli occhi scuri incorniciati da dei piccoli occhiali rettangolari blu elettrici fissavano quelli di Sara, il sorriso di entrambe sulle loro labbra.

«Jennifer, non ti trovato più dove accidenti ti eri cacciata?»chiese la ragazza dai capelli lisci alla sua nuova amica.
«Stavo parlando con Matthew»rispose innocentemente l'altra.
A quel nome l'espressione prima allegra di Sara si spense, dando spazio ad una tetra e schiva.
«Ah»rispose lei schietta.
«Non lo sopporti proprio?»domandò Jennifer.
«Non è che non lo sopporto è solo che non mi ha chiesto scusa. E troppo orgoglioso»commentò la ragazza, il tono di voce leggermente innervosito.
«Anche tu non scherzi in fatto di orgoglio però eh!»ribatté la ragazza dai capelli ricci.
Sara fece spallucce, poi una grande voce zittì tutti i presenti.
«Ragazzi e ragazze benvenuti ad Atlantide!»
Un grosso boato ed urla esultanti risuonò per le strade marmoree della città affollata.
L'uomo fece segno di stare zitti e tutti divennero improvvisamente muti.
Sara saltava fra le teste dei tanti ragazzi e ragazze per cercare di vedere l'uomo, ma ne intravedeva soltanto i capelli corvini e la corona d'oro. Era il re di Atlantide.
«Siamo lieti di darvi il benvenuto nella nostra città»continuò, la voce possente e ferma:«Ed ora verrete divisi in diversi ordini, ognuno in base alla vostra attitudine; gli ordini sono: Ordine di Poseidone, Ordine del cacciatore, Ordine del Cercatore, Ordine del Guardiano e Ordine del Ricercatore . Vi troverete al cospetto di Sir Adzovan, il capo dell'Ordine del Cercatore, colui che guarda nell'anima delle genti. Ed ora vi chiameremo per nome»
Al termine del discorso i ragazzi continuarono a parlare fin quando il primo nome venne pronunciato.
«Álvarez Lucia»
Una ragazza dai capelli lunghi biondi si avvicinò ad un uomo dalla barba scura e dagli occhi vitrei. Dopo qualche minuti strillò:«Ordine del Cercatore»
Poi il re continuò a leggere i nomi:«Anand Devilal»
Un ragazzo indiano si apprestò all'uomo.
Lui finì nell'Ordine del Guardiano.
«Andand Jasmine»
Ordine di Poseidone.
«Barkas Nikandros»
Un bel ragazzo dai capelli neri sicurissimi, gli occhi blu e qualche spruzzata di lentiggini sul viso candido si avvicinò all'uomo.
Álvarez Lucia lo scrutava con interesse e sembrava quasi stesse pregando che finisse come lei nell'ordine del Cercatore, ma l'uomo lo divise in quello di Poseidone.
Sperarono anche Sara e Jennifer di finire nel suo stesso ordine.

Nel frattempo un ragazzo dai capelli quasi castani chiari e gli occhi di ghiaccio fissava con gelosia il ragazzo appena chiamato. Tutte le ragazze lo guardavano adoranti, ma ciò che lo infastidiva di più era che anche Sara e Jennifer seguivano con lo sguardo ogni suo movimento. Non era gelosia, o almeno così pensava lui, era solo che pensava che quel ragazzo moro nascondesse qualcosa e voleva proteggere le uniche due persone che conosceva. O almeno così pensava lui.
L'uomo chiamò poi De Sá Jennifer. La ragazza dai capelli ricci si avvicinò all'uomo con un sorriso raggiante in volto.
Matthew seguiva i movimenti di quella ragazza con attenzione.
Venne messa nell'Ordine del Ricercatore.
Poi fu il turno di altre persone. Poi il fatidico momento arrivò anche per Matthew.
«Jones Matthew»il ragazzo si mosse lentamente fra la folla, lo sguardo schivo che squadrava ogni persona che gli capitava a tiro, ma in realtà cercava solo di incrociare un paio di grandi occhi marroni, color Terra di Siena bruciata. Avrebbe voluto tanto chiederle scusa, ma l'orgoglio di entrambi sovrastava ogni minima cosa.
Prima di salire quelle scale che lo avrebbero portato dal misterioso uomo, volse lo sguardo, un'ultima occhiata a quella ragazza tutt'orgoglio che ancora attendeva per essere divisa.
L'uomo di fronte a lui lo scrutò con i suoi occhi vitrei, probabilmente era cieco, i suoi capelli lunghi e corvini gli ricadevano sulle sue esili spalle, il corpo magro e il viso incavato contribuivano a farlo sembrare ancora più misterioso.
L'uomo posò le sue dita affusolate sulla testa del ragazzo, lo sguardo perso forse nell'animo contorto di Matthew.
Poi prese un profondo respiro ed urlò:«Ordine del Cercatore»

Matthew andò a prendere posto fra i suoi nuovi compagni.
Lucia Álvarez fu la prima a presentarsi.
I suoi morbidi capelli biondi contornavano un viso chiaro e degli occhi ambrati. L'aria altezzosa che aveva le dava dell'antipatica.
Mentre quest'ultima continuava a parlargli, il ragazzo non l'ascoltava, perché i suoi occhi e le sue orecchie erano in quel momento solo per una ragazza castana e dalla voce sottile.
Sara venne chiamata in quel momento.

La ragazza si mosse timidamente fra la folla, lo sguardo un po' spaventato e l'aria nervosa.
Salì con risultanza in gradini che la portavano a Sir Adzovan.
L'uomo contemplava il vuoto di fronte a sé, e quando percepì l'arrivo della ragazza, la sua espressione divenne preoccupata.
Sulle prime Sara non ci fece caso, forse era solo stanco, poi quando notò che ad ogni passo che faceva il suo viso diventava sempre più scuro e tetro.
Appena la ragazza gli fu di fronte, l'uomo le sussurrò all'orecchio:«In te percepisco un potere che solo millenni fa riuscivo a percepire. Forse mi sbaglio, sono molto vecchio, ahimè, ma sono quasi certo che tu hai qualcosa che altri non hanno»
La ragazza ingogliò un po' di saliva, lo sguardo preoccupato, poi le mani tremanti dell'anziano si posarono sulla sua testa.
«Ordine di Poseidone»ruggì lui spedendola fra i suoi nuovi compagni.
Lanciò uno sguardo rattristato alla sua amica, avrebbe tanto voluto stare con lei, poi mentre si girava verso i suoi compagni incrociò gli occhi grigi di Matthew. La ragazza vi lesse delusione, amarezza, ma forse si sbagliava
In pochi secondi fu circondata dalle braccia di 5 altre persone, i suoi nuovi compagni e finalmente poté conoscere almeno in parte il suo futuro.

Matthew nel contempo osservava la ragazza ridere e scherzare vicino al moretto. Una morsa gli strinse lo stomaco nel vederli allegri insieme​. Stranamente avrebbe voluto essere lui la causa di quel sorriso sulle labbra rosee di Sara, ma forse si sentiva ancora solo in colpa per l'episodio che li aveva fatti litigare precedentemente.

Sara ne era ignara, ma per una volta aveva letto correttamente le emozioni negli occhi di qualcuno, Matthew era deluso, sì, e anche tanto.

Le cronache dell'ordine di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora