Capitolo 22

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Martina

Sbraito furente: "Smettetela di preoccuparvi."

Credo più per la delusione che per il dolore.

"Fatti medicare almeno" insiste Asia sedendosi al mio fianco.

"Non ce n'è bisogno", mi alzo di scatto dal divano facendola cadere con una spinta, "non sarà questo taglietto a fermarmi, non sono una ragazza normale."

Erik si muove velocemente per raggiungerla e aiutarla ad alzarsi.

Strano! Penso d'istinto, accorgendomi subito dopo di non essermi neanche preoccupata di averla fatta cadere.

"Non dovevi portarmi via" torno a urlare contro Stefan con rabbia.

Sento un potente odio lambirmi la carne fino a farla bruciare.

"Non potevi batterlo", obietta calmo, "non sei ancora pronta."

"E tu che ne sai?" ribatto come una furia, "Ti è bastato vedere due goccioline di sangue per darmi sconfitta."

"Ti senti davvero pronta?" domanda Erik guardandomi in tralice, è la prima volta che mi offre uno sguardo così tagliente.

"Non potete tenermi lontano dal mio Signore" sputo fuori con odio.

Cosa ho detto? Mi chiedo confusa indietreggiando di un passo. Sento il respiro sfuggirmi dai polmoni per colpa di questa insana ansia. Ma non posso fermarmi.

"Che cosa hai detto?" inquisisce, infatti, Erik afferrandomi per le braccia.

"Lasciami" grido tentando di liberarmi.

Un potente rovescio di Erik mi scaraventa al suolo.

"Non potete tenermi contro la mia volontà" urlo tra le lacrime.

Perché non riesco a controllarmi? domando alla parte furiosa di me che ha preso il sopravvento.

Percepisco dentro di me una lotta di emozioni che mi attanaglia la mente, e che vibra sulla lingua con imprecazioni e maldicenze.

Senza motivo inizio a colpire Erik, o almeno ci provo, dimenandomi con una furia per me incontrollabile. Con la coda dell'occhio vedo Stefan avvicinarsi, ma sono più forte. Con un calcio laterale colpisco Stefan all'addome facendolo cadere al suolo. Non si aspettava certo di essere attaccato da me. Approfittando del caos provocato dal mio attacco corro alla porta, ma due braccia forti mi bloccano facendomi male.

"Sporco Maledetto!" lo insulto come se non lo conoscessi e, la parte più intima di me, rabbrividisce a queste parole.

"Non costringermi a farti male" supplica Erik, con la voce carica di tensione.

"Non puoi, sono invulnerabile e immortale" lo schernisco con una risata gutturale e demoniaca.

"Ma posso farti tanto male" ribatte afferrandomi per la gola e, sollevandomi da terra di mezzo metro aggiunge "non mettermi alla prova."

"Ok" lo derido senza motivo e gli assesto una ginocchiata nel petto.

Molla la presa per una frazione di secondo e ne approfitto per scappare, ma lui è più veloce di me e mi blocca con un pugno in pieno viso.

Sento il sangue colare dalle narici doloranti.

"Non colpirla mai più" s'intromette Stefan, ma la sua premura m'irrita.

Nonostante sia consapevole di averlo amato, adesso, nella mia mente c'è solo una gran confusione e l'unica cosa certa è che desidero andare dal mio Signore.

Approfittando del loro inevitabile alterco, corro velocemente alla porta.

Nessuno può fermarmi ora! Penso galvanizzata, lanciandogli un'occhiata soddisfatta.

"Tu non vai da nessuna parte!"

L'ordine questa volta è stato pronunciato dalla dolce Asia.

"E a fermarmi saresti tu?" ribatto con un sorriso di scherno, nel quale racchiudo tutta la mia superiorità.

"E chi altro, ragazzina" dice avanzando con una certa sicurezza nello sguardo.

"Forse non lo hai notato, ma neanche loro possono fermarmi" le ricordo indicando i due uomini che ci fissano stupiti.

"Solo perché Stefan si è messo di mezzo, altrimenti Erik ti avrebbe già tolto il sorriso."

"E da quando Erik è diventato il tuo eroe?" domando con ironia.

"Da un po'!" risponde con un sorriso tranquillo.

Le sue labbra iniziano a muoversi ipnotiche, non comprendo le parole che pronuncia, ma so che è un incantesimo. Tento di aprire la porta e sfuggire alla sua magia, ma sono intrappolata nelle sue parole.

Una luce violacea s'irradia dal suo esile corpo, che appare tanto indifeso e invece non lo è. Solo adesso che ho a che fare con i suoi poteri, posso capirlo.

La sua magia m'inchioda al suolo e, tutto a un tratto, intorno a me cala il silenzio. Vorrei gridare, ma anche la bocca segue il suo volere. Debole e stremata mi accascio al suolo, sento il pavimento freddo sfiorare la mia guancia accaldata per pochi istanti prima che cali il buio.

*Mio spazietto*
Un aggiornamentino in attesa del prossimo succulentissimo aggiornamento 😊
A presto!

Curse's Blood - Vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora