Capitolo 9

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Martina

Al colmo dell'eccitazione dico "Vado io!"

"E chi te lo vuole togliere il primato" replica Erik, ma la sua voce mi giunge lontana perché sono già davanti alla porta pronta ad aprire.

"Finalmente, pensavo che mi dessi buca anche oggi" la informo con allegria.

"Forse avrei dovuto", replica sorridendomi, "posso entrare?" chiede indicandomi l'appartamento.

"Scusami, certo, entra."

"Grazie!"

"Sono in sala" la informo sollecita.

"Tutti e due?" chiede con voce scocciata.

"Già, ci sono problemi?" domando affiancandola.

So che litigano spesso lei ed Erik, ma non pensavo che non lo sopportasse fino a questo punto.

"Nessun problema" risponde guardandomi negli occhi "assolutamente nessuno."

"Ciao, Asia" Stefan si alza e viene a salutarla "è stato un peccato non vederti ieri."

"Ne sono sicura", replica lei con ironia, "immagino quanto vi sia mancata."

"Infatti" conferma lui e con malizia aggiunge "ma visto le occhiaie che hai, credo che sia stata tu a non sentire la nostra!"

"Se devo essere sincera, ieri non vi ho pensato affatto" gli da corda divertendosi nel farlo, è da tanto tempo che non ride così.

"Forza, raccontami tutto" la supplico trascinandola sul divano.

"Io esco" dice Erik alzandosi dal divano "i suoi dettagli a me non interessano" brontola con tono acido.

"Peccato" replica lei guardandolo in tralice "magari sentendoli ti tornerebbe la voglia di vivere!"

"Dimentichi che io sono morto" la rimbecca fermandosi ad un passo da noi.

Guardandolo da questa prospettiva devo ammettere che incute un certo timore.

"Hai ragione" concorda lei con tono tagliente "a volte dimentico che l'unica cosa che ti contraddistingue dai morti è la parola, purtroppo tu puoi parlare."

"Può anche bere il sangue" aggiunge Stefan con uno strano sorriso sul volto.

"Sono tante le cose che posso fare, io" precisa guardandola come se stesse sfidando il Barone.

"Lo so, non vorrai mica farmi un elenco" ribatte sospirando "ma non te ne dovevi andare?"

"No. Ho cambiato idea. Ho deciso di mettermi comodamente seduto a sentire i particolari" risponde con un sorriso sornione stampato sul viso.

I miei occhi corrono da uno all'altra senza realmente capire.

E adesso che faccio? Mi chiedo disperata.

Lancio uno sguardo supplichevole a Stefan che gentilmente viene in mio aiuto.

"Erik, perché non le lasciamo un po' sole" propone con un tono che per gli umani non ammetteva repliche.

"Preferisco restare ad ascoltare" ripete divertito.

"Forza" lo rimbecca tirandolo su per un braccio "non è il momento di fare il ragazzino."

"Non faccio il ragazzino", obietta deciso, "è lei che mi provoca, usa tutti i modi che conosce per irritarmi."

"Tu fai lo stesso" dichiara Asia sporgendosi per guardarlo meglio.

Con uno scatto fulmineo si libera dalla presa di Stefan e, con foga, si getta su di lei inchiodandola per i polsi alla seduta del divano. I loro volti e i loro corpi sono a pochi centimetri di distanza, vorrei intervenire, ma Stefan mi trattiene per un polso e mi invita con lo sguardo a tacere.

"Stai giocando con il fuoco, Asia" l'avverte e la voce è carica di minaccia "non ho vissuto tutti i miei anni per essere trattato così da te!"

"Non faccio altro che restituirti il trattamento che mi offri", ribatte senza timore, "e ti avverto, anche tu stai giocando con il fuoco, quindi, non costringermi ad accendermi" lo avverte senza spostare di un centimetro lo sguardo.

Non riesco a credere che sia capace di tenergli testa in questo modo, tra di loro c'è qualcosa che non sono capace di spiegare...

"Sei la persona più insopportabile che abbia mai conosciuto" dichiara mollando la presa e raddrizzandosi.

Asia sorride e massaggiando i polsi torna a sedere in modo normale "Almeno non la più crudele, è già qualcosa!"

Stizzito, Erik si allontana, seguito a ruota dal mio amore che, lanciandomi un bacio, svanisce oltre la porta.

"Dovete per forza litigare così?" chiedo non riuscendo a capire.

"Ci sono persone che si amano a pelle e altre che si odiano, va tutto a fortuna" risponde con un sorriso.

"È un vero peccato" ammetto con tristezza "tu sei la persona più importante della mia vita!"

"Forse lo ero" mi interrompe senza rimprovero.

"Lo sei comunque" confermo "amo Stefan e morirei per lui, ma tu sei la mia sorellona, nessuno potrà mai prendere il tuo posto."

"Sei davvero tenera" dice accarezzandomi la guancia.

"Allora, raccontami com'è andata?" domando con l'intenzione di voler cambiare discorso.

"Bene" risponde, ma nei suoi occhi non leggo l'entusiasmo.

"Solo bene?" inquisisco perplessa e spiego "mi aspettavo una favola!"

"Una favola" sorride con ironia "è un'esclamazione da favola."

"Non da favola" puntualizzo piccata "per me lo è, ogni attimo che trascorro con lui è magico."

"Sei una sognatrice" spiega con dolcezza "per i comuni mortali non è come per te."

Resta in silenzio per alcuni istanti mentre si alza e va alla finestra "Molte persone non trovano l'amore in tutta una vita" sorride voltandosi a guardarmi "guarda Erik, ad esempio, non gli è bastata un'eternità per trovare un po' di felicità."

"Lui è un caso a parte", replico sicura, "non è facile stargli vicino, ma tu invece" sorrido benevola "sei dolce, gentile e intelligente, hai tutte le carte in regola per trovare la persona giusta."

"Non parliamo di questo, piuttosto, come vanno gli allenamenti?" chiede decisa a non volermi raccontare la serata.

"Bene, diciamo che per ora faccio solo sollevamento pesi, devo irrobustire le braccia per poter usare la spada" rispondo, racchiudendo in una sola frase tutto quello che è successo.

"Presta ascolto a tutti gli insegnamenti e mi raccomando stai attenta", supplica, "non hai ancora molto tempo."

"Cosa vuoi dire?" domando andandole vicino.

"Niente" risponde tornando a guardare dalla finestra.

"Asia, c'è qualcosa che dovrei sapere?" chiedo obbligandola a guardarmi negli occhi.

"No" risponde decisa affondando i suoi occhi nei miei "voglio solo dire che devi impegnarti al massimo, non possiamo sapere quando arriverà."

"Asia, non mi stai mentendo, vero?"

"Tesoro" dice prendendomi il viso tra le mani "è una situazione difficile per me, non chiedermi quello che non posso rivelare, tu pensa solo ad allenarti e promettimi che ti impegnerai al massimo" supplica con occhi lucidi.

"Promesso" rispondo terrorizzata dalla sua paura "ma..."

Mi interrompe posando l'indice sulle labbra "Adesso devo andare" dice e posandomi un bacio sulla fronte esce dall'appartamento senza dare la possibilità a nessuno di parlare.

Curse's Blood - Vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora