Le parti scritte in corsivo, sono riflessioni della protagonista.
_______________Questa bambina è bellissima, mi sorride con i suoi occhioni da cerbiatta.
"Anne sta per piovere, rientriamo." Dico prendendo la sua manina fredda. La lascio cadere istintivamente e la guardo, ha un piccolo taglio sul braccio e le ginocchia sanguinanti. La guardo meglio, non ha niente e la sua manina è stretta alla mia mano. Stupida immaginazione...Rientriamo e Jonathan ci segue dietro, chiude la porta e mi prende per il polso.
"Anne vai da mamma e papà, io devo parlare con Charlotte" dice Jonathan sorridendo.
"Si, però tornate subito." dice la piccola allontanandosi.
"Dimmi." dico tirando il polso, lo guardo e non riesco a capire i suoi sentimenti.
"La nostra conversazione deve restare tra noi. Chiaro?" Dice stringendo i denti e i pugni.
"Sicuramente tu non mi comandi, però vai tranquillo che non vado fiera di questa nostra relazione. Sempre se così si può chiamare." Dico per poi andare in cucina da Maria.
Entro in cucina e un odore di cibo esce dal forno, mi avvicino e il pollo è quasi pronto. Prendo dell'acqua dal frigo e ne verso un po' nel mio bicchiere.
"Maria, oltre al pollo, cosa pranziamo?" Dico andando vicino a lei.
"Signorina preparo l'insalata e alcuni contorni. Il dolce è stato preparato da vostra madre, ha fatto i muffin e la torta di mele." dice lei non rivelando niente sui suoi manicaretti.Una volta a tavola la signora Parker si complimenta per l'ottimo pranzo. Io aiuto Anne a tagliare la carne e da fuori possiamo sembrare davvero una bellissima famiglia.
"Allora Charlotte, tuo padre ci ha detto che andrai a lavorare da Amanda Lee. Sei stata fortunata. Lei sa molto di moda e magari accetterà anche di fare un contratto con la nostra fabbrica." Dice sorridendo la signora Parker.
"Veramente non avevo pensato di proporgli un contratto signo..." vengo interrotta dalla signora Parker che prontamente mi corregge ricordandomi che devo chiamarla Alina.
"Cara perché non vuoi farci avere un bel contratto con Amanda?" Dice Yann, il signor Parker.
"Signor Parker" inizio il mio discorso ma lui alza in dito in segno di diniego. "Yann io credo di non dover convincere nessuno, la nostra fabbrica può aiutare molte persone nel campo tessile però se lei non vuole farsi aiutare noi non possiamo costringerla. Certamente le parlerò bene della nostra fabbrica però non vi aspettate niente da me, io lì vado per lavorare e per costruirmi un futuro. Non voglio crescere sulle spalle dei miei genitori, voglio essere indipendente e fare le mie scelte. "Dopo questa conversazione non si parla più del mio lavoro, né tantomeno di me, però dopo un po' si apre il discorso matrimonio.
"Allora quando si faranno queste nozze?" dice mio padre sorridendo. Neanche con loro ho mai parlato dei miei problemi con Jonathan, sono cose mie e loro non hanno bisogno di scandali in famiglia.
Sono stati proprio loro a convincerci che sarebbe stata la cosa migliore per la nostra famiglia, noi ovviamente non eravamo d'accordo ma ci siamo fatti andare bene questa cosa. Viviamo ognuno a casa sua, lui si fa la sua vita ed io la mia, e soprattutto abbiamo due vite molto diverse. Lui frequenta locali che non fanno per me, frequenta persone che non fanno per me. A me non sta bene, perché comunque lo voglio bene grazie al fatto che siamo cresciuti insieme, però questo è stato il nostro patto ed io lo rispetto."Charlotte, Alina sta parlando con te." Dice mia madre sottovoce avvicinandosi.
"Oh, mi scusi signora Parker. No, Alina...lei insomma." Farfuglio confusa dai miei pensieri.
"Tesoro stavo dicendo ai miei genitori che anche noi prima abbiamo parlato proprio di questo." Dice Jonathan prendendo la mia mano.
Io sorrido ma di scatto tiro la mano avendo di nuovo la stessa sensazione di freddezza.
"Si, anche noi abbiamo parlato di questo." Confermo, riprendendomi dal mio stato di trance.
"Mamma, papà io vorrei sposare Charlotte." Dice lui riprendendo la mia mano.
"Cosa?" Chiediamo in coro tutti. Tranne Anne, Anne continua a mangiare il suo muffin indisturbata.
"Cioè volevo dire...perché hai detto così la bella notizia che volevamo dare ai nostri genitori?" Dico scioccata stringendo la sua mano.
"Tesoro non dobbiamo più aspettare." Dice lui sorridendo beffardo.Questo è il pranzo più brutto dalla mia vita. Jonathan non poteva farmi "regalo" più bello per questa giornata. "Scusate ma devo andare in cucina...mi è caduta la forchetta" dico facendo scivolare la forchetta a terra.
Ho usato una scusa patetica e soprattutto sciocca, ma l'aria iniziava a farsi pesante ed io avevo bisogno d'ossigeno. Stavo morendo con gli sguardi di tutti addosso, quei sorrisi compiaciuti.
"Hai bisogno d'acqua cara?" Dice Jonathan entrando in cucina.
"Forse più di vino" dico prendendo due bicchieri di cristallo e del vino.
"Brindiamo?" Dice lui sorridendo.
"Si, al signor Jonathan Parker che presto sarà vedovo." Dico brindando con lui.
"Beh...speriamo il prima possibile." Dice lui ridendo.È ormai pomeriggio, quasi sera, e sia io che Jonathan abbiamo bevuto due bottiglie ciascuno di alcool. Siamo nella casetta dedicata agli attrezzi nel giardino, con la scusa che dovevamo prendere aria nessuno si è accorto della nostra assenza.
Lui è seduto sulla sedia a dondolo, qui mio padre vede le partite in solitudine, mentre io sono sul tavolo a fumare una sigaretta con un bicchiere di vino vicino. Potrebbe sembrare una scena patetica e sicuramente le pettegole di questa città avrebbero tanto da parlare su di noi, ma fa niente. A noi piace e va bene così.
"Non ti facevo una tipa da alcool e neanche da sigarette ." dice lui guardandomi.
"Non mi conosci per niente tu." Dico ridendo. L'alcool mi ha sempre fatto ridere.
"Lo so, ti ho sempre sottovalutato." Dice avvicinandosi.
Mi scioglie il codino ed io istintivamente scuoto la testa per far muovere i capelli fermi sulla mia schiena. Lui mi sorride ed io lo sfido con lo sguardo e mi mordo il labbro inferiore, Jonathan fisicamente mi ha sempre attratto.______________
Ecco il nuovo capito, vi piace? Qualche consiglio? La trama della storia? Il cast? Vi lascio con tutte queste domande. Al prossimo aggiornamento 😘
STAI LEGGENDO
La ragazza di campagna
ChickLitIl suo profumo era inciso in quel vecchio foglio. Le impronte delle sue grandi dita avevano sporcato quella carta, ormai gialla, con l'inchiostro della penna. Nell'angolo in fondo alla lettera c'era una piccola macchia di tè al limone; infatti si er...