Capitolo 7

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Le parti in corsivo sono riflessioni della protagonista
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"Charlotte!" una voce in lontananza urla il mio nome.
Di nuovo, ancora e ancora.
Mi alzo dal terreno, ripulisco i miei pantaloncini dall'erba e corro verso Liam. I suo tratti da bambino mi sciolgono il cuore, mi guarda e mi incita ad aiutarlo. Gli porgo la mano e cerco di tenerlo forte a me, Kriss è in una piccola fossa e non si muove. In quel momento mi sentii impotente ma rilassata, sapevo che tutto sarebbe andato bene, infondo con me c'era Liam...
Liam fece un salto e cadde sbucciandosi il ginocchio.
"Charlotte, non respira!" urla.
"Liam non scherzare, era sotto la mia custodia." dico non pensando allo stato di mio fratello.
"Lottie sai troppo bene che non scherzo su queste cose!" esclama Liam tenendo la testa sanguinante di Kriss.

La piccola fossa è della forma perfetta per il suo corpicino, un corpo delicato di un piccolo bambino di tre anni. I suoi riccioli biondi si coprono di sangue e la sua mano cade morbida dal suo corpo, scattò qualcosa in me...è morto.
Prendo la mano a Liam e lui risale, lo guardiamo ed io subito raccolgo delle margherite. Le lancio sul suo corpo e, unendo le nostre mani, facciamo una preghiera in sua memoria. Ci procuriamo della terra, raccolta dal campo circostante, e ci fermiamo a guardarlo. Una lacrima mi riga la guancia e si rincorrono tra loro tanti ricordi e decido di andarlo ad abbracciare. Il suo corpo freddo e bagnato mi fa congelare il sangue nelle vene e la mia maglia si riempie di sangue, il suo visino angelico si sporca di terra quando le mie mani lo toccano e un urlo disperato abbandona il mo corpo. Un urlo d'aiuto, un urlo disperato e un urlo pieno di speranze...
Liam mi aiuta a risalire e lentamente lo ricopriamo con della terra mentre, dal cielo, tante piccole goccioline scendono a bagnarci i vestiti.

"I miei non dovranno sapere niente." dico piangendo a Liam.
"Va bene." dice abbracciandomi, siamo sotto la nostra quercia.
"I vestiti sporchi di sangue?" chiede indicando le nostre maglie.
Prendo l'indumento rosa e lo strappo, tanti piccoli brandelli cadono sul terreno e della maglia resta ben poco sul mio corpo. Liam fa lo stesso.
"Mi sbarazzo io di questi pezzi." dice prendendo i pezzetti di maglia.
Ci mettiamo d'accordo su cosa dire e iniziamo a correre verso casa.
"Mamma!" urla Liam con il fiatone.
"Liam, tesoro." si avvicina la signora Smith, Olivia.
"Mamma aiutaci! Kriss...Kriss è stato rapito da due uomini." dice Liam fingendo abbastanza bene.
"Venite, andiamo da Ariet." dice prendendoci per mano.
Quando mia madre apprende la notizia dello smarrimento di Kriss subito inizia a piangere, cade con le ginocchia sul pavimento e mi abbraccia.
"Almeno tu sei salva, senza di te non so come avrei fatto!" esclama disperata.
"Ariet..." dice mio padre e subito Olivia gli racconta tutto.
Lui ci raggiunge e ci abbraccia.

"Charlotte! Oh...ti prego figlia mia!" esclama una voce rauca.
Sento bisbigliare e subito dopo qualcuno mi stringe la mano, una mano fredda e piccolissima mi accarezza il braccio.
"Kriss! Kriss! È colpa mia!" dico aprendo gli occhi.
"Calmati, cara calmati." dice Jonathan guardandomi.
Mi alzo a sedere e Jonathan mi stringe a sé, non saprei definire come mi sento ma una sensazione di vuoto mi attanaglia il cuore e lo stomaco mi si contorce.
"Jonathan accompagnami in bagno, velocemente." dico appoggiandomi a lui per alzarmi.
Apre la porta e subito mi catapulto vicino il wc, butto fuori il mondo e il so schifo. Ora anche la mia pancia è vuota.
"Jonathan è colpa mia." dico sedendomi vicino al muro e pulendo la mia bocca con il palmo della mano.
"Possiamo riparlarne domani? Charlotte sei stata due settimane in coma, forsa ora dovresti farti visitare e riposare un pò." dice aiutandomi.
Mi guardo intorno e capisco di non essere a casa ma in ospedale, il mio camice e la puzza di medicina mi aiutano a capirci di più.

Torniamo in camera e il dottore di turno mi visita, mi informa che i parametri sono tutti nella norma e che se andrà tutto bene entro qualche giorno posso lasciare questo posto.
"Papà!" dico abbracciandolo.
"Figlia mia" dice lasciandomi un caldo bacio tra i capelli.
La famiglia Parker verso le venti va via e restiamo solo noi tre.
"Io devo parlarvi. Ascoltatemi attentamente, probabilmente quando uscirò di qui andrò in carcere." dico sedendomi e intimando i miei genitori a fare lo stesso.
Mio padre mi guarda scandalizzato ma ascolta attentamente tutta la storia di Kriss, io ometto alcuni dettagli come la presenza di Liam...nessuno oltre me deve essere colpevole.
"Lottie non hai fatto una bella cosa. Non è per niente giusto, noi abbiamo perso un figlio." dice quasi urlando mia madre.
"Tesoro, ti prego." dice mio padre cercando di calmare mia madre.
"Charlotte, io non voglio perdere anche te. Questo segreto deve restare tra noi, chiaro? Nessuno dovrà sapere niente, nessuno." dice scandendo bene l'ultima parola.
"Ma..." inizia mia madre.
"Cara non possiamo perdere anche lei. Le darebbero tre anni, diminuirebbero per buona condotta e una volta fuori il nostro nome sarebbe infangato." dice mio padre abbracciando mia madre.
"Charlotte a questo punto però devi andare via di casa e sposarti con Jonathan." dice mio padre sorridendo.
I miei vanno via e io resto a fissare il vuoto, non può finire così...
Mi stanno praticamente costringendo a sposare una persona che non amo e a non dire niente della morte di Kriss. Mi allungo e guardo il soffitto bianco, il rumore della pioggia mi fa compagnia e le lacrime scendono sul mio viso.

Le mattine successive sono più tragiche del previsto, tra accertamenti e preparativi de matrimonio il tempo vola e manca meno di un giorno al fatidico giorno.
"Tesoro stai benissimo!" esclama Maria sorridendo.
Maria, la nostra cameriera, mi ha accompagnato alle prove dell'abito perché mia madre si rifiuta di vedermi.
Il mio vestito da sposa è bianco, con un bustino bianco a cuore, decorato da fiori che formano anche le spalline scese dell'abito. La gonna scende morbida e cade sul pavimento formando, al vestito, dei balzi elegantissimi, abbino delle scarpe bianche marcate Jimmy Choo e una coroncina di margherite bianche. Coordinato ad essa c'è il bouquet e tutte le decorazioni della sala e della chiesa.
"Signorina l'acconciatura sarà particolare o semplice come i vestito?" chiede Maria prendendo il mio vestito dalla macchina e portandolo in casa.
"Saranno raccolti in un chignon molto disordinato e decorati dalla coroncina, non voglio cose pacchiani e complesse. Voglio anche un trucco molto leggero, domani per me non sarà un giorno importante...solo l'inizio di un lungo inferno." dico salendo in camera.
Mi sdraio sul letto e mi asciugo le lacrime, non posso non piangere ,il peso della morte di Kriss è tre volte peggio ora. Mia madre non mi parla, mio padre mi evita e mi obbliga a fare cose che io non voglio...sarebbe stato meglio scontare gli anni in carcere che sposarmi. Non puoi stare con una persona se il tuo cuore pensa ad un altro.

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Vestito da sposa di Charlotte :

Vestito da sposa di Charlotte :

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 14, 2018 ⏰

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