Non iniziarono a parlare da subito ma rimasero a guardarmi per un attimo, anche io rimasi immobile, ero abbastanza sicura che quello che stessi provando in quel momento mi avrebbe fatto saltare dalla poltrona e correre verso una delle vetrate per sparire da quegli sguardi.
Ma qualcosa mi teneva ancora inchiodato a quella sedia di stoffa ad osservare le figure intorno a me, come se fossimo statue da esposizione.
Il ragazzo dai capelli rossi parlò per primo.
-E importate che tu ci ascolti bene, noi tutti abbiamo dei poteri che caratterizzano il nostro noi, non ci sono persone che trasmettano il nostro stesso potere come lo facciamo noi e lo stesso vale per te.
Le varie differenze ti verrano insegnata a suo tempo.
In questa casa non siamo in molti ma ognuno di noi e importante.-
La sua voce era decisa e fluida, in alcuni momenti anche pungente, e non riusciva a non emanare un aria calda e rassicurante dietro il suo discorso serio.
La parola passò a Nives, come una danza a discorsi che solo loro conoscevano.
-Noi cerchiamo di unire tutti i ragazzi che scoprono la loro parte astratta per la prima volta, scusaci se non usiamo il termine mutanti ma noi preferiamo essere definiti diversi come la mutazione di un semplice fiore comune hai suoi simili, noi abbiamo una parte astratta dentro ognuno di noi, distratta anche dal nostro più vicino.
Sarà importante che tu impari a conoscerti mai come hai fatto prima come abbiamo fatto noi. E dopo dovrai diventare un difensore, per poter aiutare non solo quelli come noi ma anche i nostri ex compagni-
La testa iniziò a girarmi, dovevo diventare un difensore o un supereroe? Io, che scappavo di casa, io che cercavo di essere come gli altri anche essendo diversa. Io che rubavo i biscotti appena sfornati bruciandomi la lingua, dovevo diventare un supereroe.
Ora ero pronta a scappare più di prima e non voltarmi indietro, loro avevano già deciso di cambiare il mio futuro lasciando a me solo qualche straccio del mio passato e quel poco di presente che mi rimaneva.
-All'inizio sarai confusa è normale, ma questa è l'unica strada per aiutarci e combattere chi vuole fermare il nostro futuro-
Sapevo che la mia testa non avrebbe assimilato altro, avrei dovuto combattere senza sapendo usare un'arma, senza dire una parola, non avendo mai avuto il cuore abbastanza duro per uccidere un insetto fastidioso e urlare dietro a qualcuno.
-Noi crediamo in te- Hanna mi sussurrò all'orecchio quelle poche parole e mi fecce l'occhiolino, probabilmente notando il mio strano comportamento a quelle frasi. Oppure sotto c'era qualcosa che ancora non comprendevo.
Lucas per tutto quel tempo rimase fermo e immobile e quando Hanna tornò al suo posto e io smisi di sentire le sue parole all'orecchio, fu il suo turno di dire la sua parte di spettacolo.
- Domani le vacanze finiranno e dovremo iniziare gli allenamenti, dobbiamo ancora scoprire la tua parte astratta- qualcosa bloccò il ragazzo che con lo sguardo fecce il giro della stanza in modo veloce e poi ritornò a me -Dovrai essere molto attenta all'inizio, gli uomini che volevano prenderti quando siamo venuti noi sono ovunque, è sempre pronti a prenderci-
Questa volta ero sicura che il ragazzo avesse finito il suo atto, poi la palla passo a Ruhi, che nonostante gli occhi d'oro solido poteva vedere dentro di te.
-non ti spaventare ora, non è il momento, ora ciò che conosci può essere confuso ma più andiamo avanti più conoscerai nuovi dettagli del nostro futuro burrascoso.
Mi sa che sarà meglio finire qui la nostra discussione-
La ragazza si alzò con eleganza seguita dai restanti tre ragazzi ancora a terra. -Per ora Hanna sarà la tua guida, ti fa vedere gli alloggi e domani vi aspettiamo agli allenamenti-
Con un gesto del capo la ragazza si liquido.
Appena le due ragazze furono lasciate sole si guardarono.
Lasciai un sospiro che neanche mi ero accorta di aver trattenuto.
-Vedrai che andrà tutto bene, ma ora non c'è tempo da perdere andiamo a vedere la tua camera-
La ragazza si alzò tanto svelta che sembrava che qualcuno l'avesse punta con uno spillo, sorridendole iniziò ad incamminarsi verso il corridoio da dove eravamo venute prima ed io la seguì, qualcosa mi diceva che potevo fidarmi di lei, che la ragazza con i capelli bianchi capisse perché io cambiassi colore e perché mi sentissi tanto sola.-Come ti avevano detto noi tutti abbiamo un potere diverso, ma per facilitarci le cose dividiamo i poteri in categorie. Qui ci sono quelli che controllano gli elementi, solo uno a testa-
La ragazza indico un portone di legno che si contorceva con il muro di marmo.
-Li ci sono quelli che hanno a che fare con la mente, la mia stanza è quella accanto visto che c'è spazio solo per quattro persone per camera.
La i fluidi, hai presente la fatina delle Winx? Ecco c'è una con i poteri simili.-
La ragazza continuò a camminare mentre io li stavo accanto, meravigliata continuava ad indicare porte diverse come se dentro si celasse un nuovo mondo.
-Ecco la tua camera, qui ci sono coloro che sanno cos'è il bene e il male-
La porta era una lastra di specchio possente davanti a me
-Io dovrei sapere cos'è il bene e il male ?-
Chiesi osservando la porta che sembrava abbastanza resistente.
-l'ho saprai, dentro c'è già qualcuno che ti aspetta-
La ragazza aprì delicatamente la porta che non provocò il minimo rumore, prima che qualcuno vedesse me io notai la figura di un giovane che iniziava a mettere qualcosa nei cassetti, quando Hanna spalancò la porta la figura mi vide per la prima volta. Era alta ed elegante, i suoi occhi azzurri mi guardarono per una frazione di secondo scrutandomi dall'alto al basso, sorrise leggermente oppure era solo la mia immaginazione, ed io rimasi immobile davanti alla porta.
-Albert lei è Lucy, dovrete dividere la stanza-
Non chiese se a lui stesse bene o male se lei stesse li e questo mi fecce sentire una piccola scarica lungo la schiena che poi si pianto ai piedi.
-Ecco di chi era quella borsa.
Con un cenno del capo il ragazzo indico il letto dall'altro lato della stanza. Sopra si trovava il mio zaino un po' mal ridotto.
-Spero ci sia abbastanza roba-
Mi disse Hanna all'orecchio.
Questo mi fecce pensare che potessero esserci ancore delle mie cose a casa mia, senza pensarci sfiorai la collanina che aveva trovato per caso e sentì un tuffo al cuore.
Dov'erano i miei parenti?
Cosa le era successo?
E dove ero io?Nello sguardo di Hanna vedevo pietà e lo stesso vedevo riflesso nello sguardo di Albert, sembrava avesse dei pensieri più freddi con i suoi occhi azzurri. Stentai un sorriso.
-Mi sta venendo una gran fame, quando si cena?.
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Non volevo essere un supereroe
FantasyLucy ha solo 17 anni quando si trova nel luogo che avrebbe segnato il deragliamento della sua vita. Crede che continuerà a vivere una vita normale e felice. Eppure non sa che qualcosa di oscuro si trova dentro di lei, poteri che non credeva reali...