-Sorellina cara.
Il ragazzo difronte a me non era cambiato di una virgola, alto e magro, che nel mio paese prese il nome di stecchino, i capelli rossi scuro ricadevano sparsi mentre un tempo erano ordinati e ben curati, ma tranne quel piccolo segno sembrava che il tempo non fosse mai passato su di lui.
-Viani da me. ORA!
Il ragazzo, che un tempo era tanto dolce e amichevole, aveva urlato l'ultimo ordine mostrando una smorfia contorta in volto.
-Tu non sei Leo.
Era già la seconda volta che sancivo queste parole, eppure per la seconda volta sentivo che stavo dicendo una bugia.
L'odore acre della menzogna si era insinuato dentro di me, una menzogna che serviva ad ingannare più me che gli altri.
-Io sono tuo fratello e ora ti ordino...
La frase non fu mai fermata perché un gemito dietro di me attirò la mia attenzione.
Andrea teneva lo sguardo fisso dietro di lui e in quel momento compresi. Dietro di Leo si era creata una piccola folla e tra gli uomini combattivi notavo la sagoma scura di Iris.
-Non può essere lei.
Sentì mormorare dalle labbra tremanti di Andrea, dietro qualcuno provò a consolarla ma ciò non mi distrasse da mio fratello.
-Ti ordino di venire al mio fianco e aiutarmi a distruggere i parassiti che hai al tuo di fianco.
L'ordine mi fecce rabbrividire le ossa, lui ci credeva tutti parassiti, mostri e schifose creature.
Chissà se ci credeva ancora umani.
-Non verrò mai al tuo fianco, loro sono i miei amici.
-E io sono tuo fratello.
L'urlo finale di lui fecce accendere la folla intorno a sé.
Vidi luci, fiamme, saette, oggetti volanti e fumo scuro.
E un quel momento capisco che l'unica cosa che mio fratello voleva era la guerra.
In quel momento le parole di Emy mi balenarono in testa.
La guerra avrà atto dove fuoco e acqua si scontrano.
Dove fratelli e amanti si battono.
Ora tutto aveva preso nuovo senso.
La risposta era li, sotto i nostri naso e in tutto questo tempo eravamo accecati dai nostri cuori sofferenti.
Io avrei dovuto battermi contro mio fratello, i miei amici contro altri, e cuori si sarebbero feriti a vicenda volenti o meno.
Quando mi ridestai dai miei pensieri notai che anche noi avevamo tirato fuori le armi.
Vidi la terra muoversi, sagome nere liberarsi dalle ombre e un brivido di freddo mi fecce intendere che qualcuno aveva abbassato la temperatura.
-Guidaci.
Non compresi da dove venissero quelle parole ma quando incrociato lo sguardo di Hanna il mondo intorno a me si schiarì.
-Per la casa.
Non compresi da dove venisse quel mio grido disperato, quella attaccazione ad un luogo che conoscevo da poco di due settimane.
Eppure qualcosa mi diceva che quella era più casa di qualsiasi altro posto dove io abbia mai vissuto.L'urlo provocò altre grida, grida di battaglia disperati e furiosi.
E così risposero anche i nemici.
Non sentii il loro grido, la loro premessa, sentivo solo una strana fiamma ribolire dentro di me.
E in quel istante compresi che il mio potere stava prendendo possesso di me. Velocemente riprovai a riprendere il controllo e mi feci trascinare dalla sua corrente.
Sentivo la paura e il terrore nell'aria.
L'ira e la collera davano calore all'atmosfera.
I poteri si mischiarono, prima del caos vidi figure indistinte sorreggersi e scontrarsi.
Saette e pezzi di terra mi sfiorarono mentre cercavo di creare qualcosa dalle ombre scure che aveva portato la notte.
Sentii un formicolio nelle dita, una sensazione nuova, e per la prima volta compresi a pieno i miei poteri.
Un flesch mi colpì la mentre e vidi ricordi di in passato che non era il mio.
Un'altra guerra, un'altra battaglia, altro sangue.
Un'altro dominatore delle tenebre.
Vidi Hanna che si batteva con tenacia contro un volto sconosciuto prevedendo ogni sua mossa, Emy si era messa all'aiuto dei feriti, altri ragazzi combattevano per la vittoria comune, volevano solo tornare a casa e non morire.Qualcuno mi bussò alla spalla e allora mi voltai restando stupita nel notare Mattia che mi rideva in faccia.
-Contenta di aver rivisto il fratellone?
-Quasi quanto vederti dalla parte dei cattivi.
Il ragazzo mi guardò leggermente stupito dalla mia risposte e fu in quel momento di distrazione che attaccai.
Il formicolio si distese unendosi alla fiamma dentro di me ed allora esplose.
Vidi una lancia di pura oscurati nascere dall'ombra ai miei piedi e l'afferai sentendo una sensazione nuova torcermi le budella.
Mattia mi guardò sbigottito per una frazione di secondo e poi attacco anche lui.
All'inizio ero impreparata sentivo la sua presenza ovunque.
L'attimo prima era davanti di me e appena tentavo un affondo correva al mio lasciando un leggera scia colorata dietro.
-A che gioco stai giocando? Tu eri dalla nostra parte.
Facendo un movimento inaspettato riuscì a ferirlo ad un fianco, lui iniziò a perdere sangue e un gemito di dolore li uscì dalla bocca per poi spostarsi ancora.
-Ne sei tanto sicura nuvola nera?
Mi chiese il ragazzo schernendomi.
- Si. Tu eri nostro amico e ci hai tradito. A te si riferiva la premonizione.
Tentai un'altro affondo ma lo schivò come se fosse fatto di marzapane.
-Non ci arrivi proprio eh?
Il ragazzo era difronte a me, mi sorrideva in un modo inquietante che avevo visto solo adosso ad un'altra persona.
Albert.
Sbadatamente abbassai l'arma e allora Mattia attaccò.
Andò al mio fianco e mi ferì con una lama, non lo vidi neanche che torno dov'era sorridendo, con quel sorriso che non era il suo.
-Non posso ucciderti... Peccato.
Nascosi una smorfia di dolore vedendo il mio sangue cadere a terra con uno sguardo di sfida.
-Non puoi o non vuoi?
-Cambia molto?
-A me si.
Con un colpo inaspettato chiamai a me delle guglie che chiuderò il povero ragazzo in una stretta ferrea.
Un po' della polvere nera finì su i suoi capelli candidi che diedero un'aria tetra al viso distorto del ragazzo.
-Vedo che impari in fretta.
Scherzò il ragazzo.
Come se fosse normale restare intrappolati in una gabbia nera con centinaia di pungiglioni affilati sul collo.
-Non grazie a te.
La mio voce era fredda e sconosciuta alle mie orecchie ma servì solo a peggiorare la risata del ragazzo imprigionato.
La sua risata coprì le grida della battaglia fino a quando non vidi qualcosa nei suoi occhi, mi avvicinai a lui cautamente mentre l'altro mi urlava di stargli lontano.
Non l'ascoltai e quando fui abbastanza vicina compresi perché era tanto famigliare al ragazzo dagli occhi colore ghiaccio.
-Tu sei...
Ma non poteva essere, Albert si trovava da tutt'altra parte a combattere, come poteva controllarlo da così lontano?
Eppure come poteva avere il suo sguardo?
-...Albe...
Poi tutto svanì.
Un masso colpì Mattia facendolo svanire nell'acqua già sporca di sangue.
Sentii il suono delle guglie spezzarsi e un grido disperato mentre lo sguardo di Mattia si insinuava nella mi mente.
-NO.
Qualcosa si era spezzato tutto intorno a me e quando risentì la stessa risata di poco prima mi voltai restando stupita nel vedere Albert ridere alla sua opera mentre accanto a sé il dominatore della terra aveva una faccia terrorizzata e incredula mentre ammirava ciò che aveva appena compiuto.
-Tu! Sei sempre stato tu.
Un urlo disperato fuoriuscì dalla mia bocca e in quel momento intorno a me sentì solo il caus e le tenebre si imppossesarono di me.
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Non volevo essere un supereroe
FantasyLucy ha solo 17 anni quando si trova nel luogo che avrebbe segnato il deragliamento della sua vita. Crede che continuerà a vivere una vita normale e felice. Eppure non sa che qualcosa di oscuro si trova dentro di lei, poteri che non credeva reali...