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T/n's pov

Un pianoforte...

E da quando ho 3 anni che suono il pianoforte, ricordo ancora le mie prime esibizioni, in cui l'unica cosa che facevo era schiacciare qualche tasto una volta ogni tanto, ottenendo molta attenzione dalla maggior parte del pubblico, perché ero un 'piccolo prodigio'. Mia madre ci teneva molto al fatto che io imparassi a suonare il pianoforte, perché anche lei lo suonava, e così anche mia nonna, e la mia bisnonna. Mi madre mi ha raccontato che tutte le donne nel suo albero genealogico sanno suonare il pianoforte, ciò significava che io avrei dovuto iniziare a suonare il piano.

All'età di 6 anni la maggior parte della gente che mi ascoltava suonare il piano, rimaneva esterrefatta, ed io ero sempre legata al pianoforte come strumento. Quando mia madre morì, io avevo 7 anni, e quella notte suonai tutta la notte lo stesso pezzo di musica, il secondo tempo della sonata D 960 di Shubert. Piansi tanto mentre suonavo, perché ho sempre avuto l'impressione che l'unica persona che mi volesse bene fosse mia madre, e che mio padre e mio fratello mi odiassero.

Non smisi di suonare per neanche un istante, continuavo leggermente a schiacciare i tasti del pianoforte, mentre tutti i ricordi con mia madre riaffioravano nella mia testa, ed a peggiorare la situazione furono le immagini con mia madre sopra al pianoforte.

Tutto sembrava andare al rallentatore, e la rosa rossa che si trovava sul piano, sembrava iniziare ad appassire.

Tutto sembrava così silenzioso, e quelle note echeggiavano nella mia testa. L'unica cosa che sentivo era un vuoto tremendo.

Mi sentivo come una caverna in cui la stessa melodia veniva messa in repeat ogni volta che finiva.

Ecco perché sono così legata a questo strumento, è come se fosse parte della mia famiglia. Le sue note mi hanno consolato.

Eren:"WOW UN PIANOFORTE A CODAAA!!!!"esclamò eccitato il moro.

T/n:"Non urlare Eren, sveglierai i ragazzi e le ragazze..." sussurrai al ragazzo, mentre misi la mia mano sulla sua bocca, in modo di non farlo parlare.

Lui in risposta annuì semplicemente.

Lentamente tolsi la mia mano dalla sua bocca, e a passo veloce mi avvicinai al pianoforte... iniziai col toccare i tasti neri, ovvero i diesis e i bemolle, suonai un re bemolle, e lentamente mi sedetti sulla sedile. Lo alzai un pochino, essendo stato troppo basso per me, data la mia statura, e lentamente misi la mia mano sinistra sulla tastiera, mentre posai delicatamente la mia mano destra sul do. Dopo aver controllato che fosse accordato, mi girai un attimo a destra, dove visi Eren osservare il 'paesaggio artificiale'. La stanza aveva una struttura simile alla mia, con l'unica differenza che fosse un po' più grande e che al posto delle mura aveva una porta finestra scorrevole, che portava su un giardino pensile.

Il panorama è semplicemente fantastico.

Non posso far altro che osservare il cielo, che a causa dell'inquinamento ha questa sfumatura di rosa.

Senza neanche accorgermene, con la mia mano destra inizio a suonare una melodia.

'Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose I'm winning
'Cause I give you all of me
And you give me all of you, oh oh

All of me, era una canzone che studiai due anni fa, il testo ha un significato profondo, ecco perché di solito quando non so cosa suonare, ed ho una vena artistica molto romantica, decido di suonarla.

Passion | Levi × rederDove le storie prendono vita. Scoprilo ora