Fango e Neve

17.

<<Promettimi che starai bene... Promettimi che non sarà mai più infelice...>>

Harry la strinse in un abbraccio.
Poi si staccò e la guardò negli occhi.

<<Sarai la madrina di mio figlio.>>

Hermione rimase senza parole.
Poi anche Ginny l'abbracciò.

<<Non esisterebbe una persona migliore di te per questo.>>
<<Sarà un onore per me.>>

Draco tossicchiò, attirando l'attenzione.

<<Scusate se interrompo il quadretto. Granger, è tardi, dobbiamo andare..>>

Si presero per mano.
<<Ti tengo d'occhio Malfoy!>> disse Harry, mettendo un braccio attorno alle spalle di sua moglie.

Draco rispose col suo solito ghigno, poi prese per mano Hermione.

Sparirono in un secondo.

<<Harry... Hermione non è stupida, lo sai meglio di me... Senza di lei, tu e Ron sareste morti a undici anni sbranati da un cane a tre teste.>>

Harry sbuffò. Ginny aveva ragione, come sempre.

<<Dai entriamo, non voglio che vi ammaliate. >> disse mettendole una mano sulla pancia.
Ginny sorrise.
<<Ti amo.>>
<<Anche io!>> le disse Harry.
E si chiusero la porta alle spalle.

*

Non c'è nulla di più attraente del caos.

Passiamo la nostra esistenza a cercare di far combaciare i pezzi, trovare l'armonia fra le parti, fino a che arriviamo a un punto in cui, guardandoci indietro, non vogliamo fare altro che abbandonarci al caos.

E quando trovi il tuo caos dentro agli occhi di chi ti sta di fronte, dentro di te lo sai, anche se ci metterai tanto ad ammetterlo, che sei al punto di non ritorno.

Le settimane ad Hogwarts passavano, la vita continuava come sempre.

Lezioni quotidiane, compiti da svolgere, i pasti in Sala Grande, il Quidditch...

Tutto procedeva allo stesso modo, anche nelle aule di Pozioni, e Trasfigurazione, dove insegnavano due giovani ragazzi, senza alcun apparente legame.

Hermione Granger e Draco Malfoy, però, slegati non lo erano affatto.

Continuavano a vedersi, anche tra le mura del castello, talvolta nei sotterranei, talvolta al sesto piano.

La prima volta che fecero l'amore, Hermione e Draco, mica lo sapevano che avevano trovato il proprio caos personale.

Ogni volta che si amavano, però, scoprivano che lasciarsi e tornare in mezzo agli altri, era difficile.

Sapevano di amarsi.
Solo che non se lo dicevano.

Però parlavano molto.
Restavano svegli per ore a parlare di notte, dopo essersi amati.

Draco non aveva mai parlato cosi tanto di sé stesso in vita sua.
Ed Hermione non era mai stata così tanto tempo senza proferir parola, ma ad ascoltare semplicemente.

Quella notte erano al sesto piano.
Erano distesi nudi sul letto di lei.
Niente lenzuola a dividerli.

Pelle contro pelle.
Cuore contro cuore.

Draco le carezzava la schiena nuda, inspirando silenziosamente il profumo di quella donna che lo teneva stretto.

Hermione, anche lei, poggiata sul suo petto, inspirava il suo profumo, chiedendosi se ne esistesse uno più buono, più familiare.

Intrecciò la sua mano sinistra con quella destra di lui, che portò quell'intreccio alle sue labbra.

Hermione si alzò sui gomiti, e depositò un bacio sulle sue labbra, un bacio lungo, e intenso.

<<Dici che stiamo diventando troppo melensi?>> gli chiese.

Draco la guardò.
Con quei suoi capelli perennemente disordinati, gli occhi grandi, e le lentiggini sul volto... Era nuda e bellissima, lì sopra di lui.

Le mise una mano dietro la nuca avvicinandola al suo viso...
<<Non lo so Granger.. So solo che sei bellissima, che vorrei saltarti di nuovo addosso, e che con te, di tutto il resto, non capisco più niente...>> disse, alzandosi, e mettendosela a cavalcioni.

<<E come intendi agire in merito?>> disse Hermione mettendogli le braccia al collo e strusciandosi piano su di lui.

Lui le teneva la schiena, e le baciava i seni, il collo..

<<Fammici pensare...>> disse tra un bacio e l'altro.
Poi con delicatezza entrò in lei, soffocando i gemiti nella sua bocca, con un bacio.

E si amarono così,
Bocca contro bocca
finché non caddero, esausti di piacere, abbracciati sulle lenzuola.

Mentre i loro respiri si facevano più calmi, un sussurro squarciò il silenzio.

<<Ti amo, Granger.>>