EPILOGO_2

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Erano già passati venti, lunghissimi, minuti, e Draco non aveva ancora notizie di sua moglie.

Teneva in braccio sua figlia, che grazie a Merlino era più calma di lui.
Di tanto in tanto, le annusava i capelli, così, giusto per calmarsi un po'.

'Cosa diavolo è successo?' pensò Draco, continuando a guardare la porta dietro cui sua moglie era sparita da più di venti minuti.

Il parto di Rachel era stato relativamente rapido, e semplice.
Perché ora stava accadendo questo?

<<Dov'è la mamma?>> chiese Rachel strofinandosi gli occhi e sbadigliando.

Draco ebbe la forza per un sorriso. Davvero quella creatura meravigliosa era sua?

<<Non lo so bambina.. Davvero non lo so..>> le rispose.

Rachel si appoggiò di nuovo al suo petto e un attimo dopo si addormentò.

Draco sentì dei passi veloci avvicinarsi a lui.

Si voltò e vide Potter e sua moglie.

<<Cos'è successo? Dov'è Hermione?>> gli disse, mettendogli una mano sulla spalla e dando un lieve bacio sul capo a Rachel.

Draco si stupì di tanta familiarità, e un po' si commosse. Doveva ammetterlo.

A parte Hermione e sua figlia, lui non aveva nessuno, solo quello strambo gruppo di amici di lei, che per tanto tempo si era ostinato ad odiare, e che adesso era la sua famiglia.

Ma questo, naturalmente, non lo disse.

<<Siamo arrivati qui mezz'ora fa. Aveva contrazioni fortissime e frequenti. Ora è lì dentro, da trenta fottutissimi minuti, e se non fosse per mia figlia, sarei già andato a spaccare qualche mandibola.>> disse, tutto d'un fiato.

Ginny gli prese Rachel dalle braccia.

<<Stai calmo Malfoy, vedrai che a momenti ti faranno avere qualche notizia.>>

Il biondo la squadrò dalla testa ai piedi. Nessuno gli aveva mai detto di stare calmo.

Prese un gran respiro, passandosi entrambe le mani sulla faccia dalla frustrazione.

Poi si voltò verso di loro.

<<Dove avete lasciato la vostra prole?>> disse, tormentandosi la fede nuziale.

<<Alla Tana con Ron.. Anche se uno è con me..>> disse Ginny con un gran sorriso.

Draco si guardò intorno, ma non c'era nessuna chioma bruna e ribelle lì attorno.

Tornò a guardare Ginny, e all'improvviso capì.

<<Dio, Potter! Ti stai davvero dando da fare!>> gli disse ridendo.
<<Fanculo, idiota.>>
E tutti e tre si misero a ridere.

<< Signor Malfoy?>>
Un'infermiera fece capolino dalla sala parto.
<<Si?>>
<<Può entrare.>>

Draco si voltò verso i Potter, che annuirono.

E corse verso sua figlia, dandogli un bacio sul capo.

<<Torneremo presto.>> le sussurrò.
<<Vai tranquillo.>> gli disse Ginny.

<<Grazie.>> disse Draco, prima di correre via.
Forse per la prima volta in vita sua.

*

Hermione stringeva la mano di Draco, trattenendo le urla di dolore.

Draco cercava di calmarla, sussurrandogli di Rachel, dicendogli che Potter era lì, che la stavano aspettando, e che lui era lì con lei, e che non l'avrebbe mai lasciata.

Se dieci anni prima gli avessero chiesto di entrare in una sala parto, probabilmente sarebbe morto dalle risate.

<<Andrà tutto bene..>> le sussurrò.

<<Ci siamo quasi signora.. Molto bene.. Un'ultima spinta.. Coraggio!>> disse la ginecologa.

Hermione era stremata, non ne poteva più.

Ma poi guardò Draco.
Era lì, accanto a lei, in una sala parto, con un camice, una cuffietta e una mascherina. Molto ridicolo, e comunque molto bello.

Ed era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Raccolse le ultime energie, e spinse un'ultima volta.

La svegliò il pianto di suo figlio.

Draco lo teneva in braccio.
Ed erano la cosa più bella che lei avesse mai visto, dopo Rachel.

Allungò le braccia e Draco vi sistemò una piccola creatura coi capelli biondissimi, e gli occhi aperti. Grandi, indefiniti, e bellissimi.

Quanto era bello!

<<Matthew Malfoy..>> sussurrò, alzando lo sguardo verso Draco.

E lui annuì.

Lo avevano scelto insieme qualche settimana fa.

Non voleva chiamare suo figlio come suo padre, non voleva macchiarlo di un passato crudele, oscuro e ormai lontano.
Sorrise.
Era felice, lo era davvero.

*

Ci volle un po', prima che il nuovo arrivato si addormentasse.

Hermione mise il walkie talkie magico nella stanza dei bambini, e poi chiuse la porta, piano piano.

Erano già passati quasi due mesi dalla nascita di Matthew.

Mentre scendeva le scale, Hermione pensava agli ultimi otto anni della sua vita.

E inevitabilmente a Draco Malfoy.

Si fermò su uno scalino, stringendo un walkie talkie simile a quello dei bambini in mano.

Lo aveva odiato. Eccome se lo aveva odiato.
Ma si erano trovati, in un legame che sfidava il tempo, il sangue, la logica. Un legame che forse era destinato ad essere, da sempre.
E poi, gli aveva fatto i due regali più belli che avesse mai potuto desiderare.

Lo trovò in cucina, mentre cercava di farsi un toast e allo stesso tempo di non dare fuoco all'intera campagna circostante, Diagon Halley compresa.
Si girò, e la guardò come se fosse la cosa piu bella dell'universo.
Le andò incontro.

<<Ci rinuncio Granger!>>

<<Uomini..>>

<<Ah si..??>> disse, strattotandola verso di se e baciandole il collo.

<<Ti voglio..>>le sussurrò, accarezzandole la vita.

Ed Hermione non sapeva resistere.

<<Anch'io>> disse con voce roca.

Senza avvisarla, se la caricò in spalla come un sacco di patate, e salì le scale, entrando nella loro camera.

Chiuse la porta, sistemando il walkie talkie sul comò.

Si voltò a guardarla con un ghignò .

<<Sei un idiota.>>

<<Ma mi ami.>>

<<Si..>>

Sorrise, Draco, ed Hermione vacillò.

<<Ed hai una voglia matta i fare sesso con me.>> le disse, avvicinandosi piano.

<<Si..>> Hermione si morse il labbro.

<<Bene.. Perché anch'io non vedo l'ora di averti tutta.>>
E la baciò.

Felici, lo erano davvero.









FINE

Fango e NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora