JooHeon - Monsta X

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-Chiara smettila di seguirmi!- disse JooHoen scocciato.

-Ma la promessa...- provò a dire Chiara.

-Smettila! Le persone morte devi lasciarle al loro posto. Devi sempre nominare quella persona e la vostra promessa. Vattene, sei sempre stata una palla al piede!- le urlò contro.

-Va bene me ne vado, ma questa volta è per sempre. Non mi venire più a cercare, anche se non credo di dovertelo dire- si girò e si diresse verso casa trattenendo le lacrime.

-Ciao papà, vado in camera mia- disse Chiara con voce strozzata, ma tanto alla sua famiglia non sarebbe importato. Non si erano mai interessati a come si sentisse o cosa potesse fare. Era come se non esistesse per loro, non avevano mai preso parte a tutti gli eventi della sua vita e se non fosse stato per la famiglia di JooHeon lei avrebbe fatto una brutta fine.

I loro genitori si erano conosciuti ad una riunione di quartiere e si erano odiati sin dall'inizio. Per i suoi genitori i Lee erano la tipica famiglia per bene che mira solo a farsi vedere e per i Lee i suoi genitori non erano all'altezza per avere una figlia. Ovviamente Chiara non era mai stata d'accordo con i suoi genitori, quella famiglia ai suoi occhi così perfetta era tutto quello che aveva sempre sognato. Anche lei voleva una madre che la abbracciasse e che le desse un po' di affetto. Per questo si era avvicinata loro e aveva fatto amicizia con JooHeon. I signori Lee l'avevano subito presa in simpatia e aveva iniziato a passare più tempo da loro che a casa sua.

Da allora la sua vita era migliorata fino a quella domenica di settembre in cui la signora Lee era morta. Quel pomeriggio erano all'ospedale per tenerle compagnia e ad un certo punto aveva chiesto di lasciarla sola con Chiara e le aveva chiesto di prendersi cura di suo figlio e impedire che potesse fare qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire. Chiara aveva provato a mantenere la promessa anche se la situazione era degenerata da quando il suo amico frequentava una pessima compagnia diventando un cattivo ragazzo. Oggi però sentiva di aver toccato il fondo: le sue parole l'avevano ferita e non voleva perdere tempo con una persona che la considerava un peso.

Il telefono squillò e la distolse dai suoi pensieri, era il signor Lee che nonostante tutto continuava a chiamarla e ad interessarsi a come stesse.

-Ciao Chiara come stai?- le domandò appena Chiara rispose al telefono.

-Signor Lee, mi dispiace non sono riuscita a mantenere la promessa che ho fatto- disse scoppiando finalmente in lacrime sentendo di potersi sfogare con l'unica persona che le era rimasta.

-Finalmente ti sei liberato di quella rompiscatole. Ti girava sempre intorno e non si poteva fare niente- disse il capo del gruppetto di ragazzi che da qualche anno si trovavano per fuggire dalla loro infelicità.

-Almeno ti posso passare anche la roba più pesante senza sentire la sua voce isterica che ci sgrida- disse il ragazzo seduto alla sua sinistra.

-Però uno botta gliela darei- disse un altro ragazzo ridendo già sotto gli effetti della sua dose.

-Fatela finita!- JooHeon si alzò indignato gettando via la siringa che gli avevano posto tra le mani -Era insopportabile lo ammetto, ma non vi permetto di parlarne così!-.

-Ragazzino guarda che questa roba costa parecchio, non la puoi sprecare così- il capo della banda corse a recuperare la siringa disperato.

-Certo che sono proprio un cretino... ho passato troppo tempo con delle persone che mettono prima della stupida eroina piuttosto che le persone che si preoccupano per loro. Guardatevi in faccia, questa non è vita- JooHeon se ne andò ringraziando i sensi di colpa nei confronti di Chiara che gli avevano impedito di farsi del male. Qualcosa lo fermò dal procedere e lo voltò di forza. Fece in tempo a vedere la faccia del tipo che fino a qualche secondo prima gli sedeva affianco e la sua mano che si muoveva che sentì un forte dolore all'occhio destro.

Kpop one shot ~ Se solo fosse veroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora