Quando si era reso conto di non contare nulla, era già troppo tardi.
Flug non era mai stata la tipica personalità ricca di autostima, intrepida, con imperfezioni che potevano essere mascherate facilmente, attraverso la pratica o la buona volontà. No, Flug rappresentava l'opposto rispetto ai canoni che in società caratterizzavano una persona realizzata, di successo, generalmente ben voluta da almeno una discreta cerchia di persone. Flug era insicuro, si inceppava a volte penosamente nelle sue stesse parole, la sicurezza di sé a volte non sapeva nemmeno dove stava di casa. Ed aveva difetti ed imperfezioni che non era in grado di mascherare efficacemente.
La sua invidiabile intelligenza era ciò che lo rendeva in qualche modo diverso dalla gente comune, dalla massa di volti anonimi in cui usava mescolarsi quando viveva in città, quando quel sacchetto perennemente sulla sua testa non era ancora divenuto per lui una seconda pelle. Ma ben sapeva Flug che, all'infuori del suo genio, c'era ben poco di lui che lo contraddistingueva da una persona comune.
Nonostante questo autodegradarsi e questa profonda mancanza di autostima, Flug era comunque stato in grado di ritagliarsi un presente nell'Organizzazione Black Hat, la più efficiente organizzazione criminale al mondo. Ed era lì che, fino ad ora, aveva potuto mettere in pratica le sue conoscenze facendo esattamente ciò che aveva sempre sognato di fare: creare, per servire uno scopo, per sentirsi importante.
Ed era così che aveva fatto la conoscenza del leader di quella prestigiosa organizzazione: Black Hat, una creatura demoniaca, un Eldritch per la precisione, la cui potenza e malvagità era eguagliata solo dal suo essere terribilmente lunatico ed incline a perdere la sua già incredibilmente ridotta pazienza.
Flug era convinto di essersi ormai abituato al carattere alcune volte intrattabile del suo principale, soprattutto dopo anni di lavoro sotto la sua leadership. Credeva bene, infatti, di aver imparato a svolgere il suo lavoro con diligenza e adeguarsi a ricevere apprezzamenti fin troppo rari per dare una gradevole spinta al suo ego, ma che aveva reputato sufficienti per un lungo periodo di tempo. Non era stato così, purtroppo.
Dalla parte di Black Hat aveva notato arrivare uno scomodo silenzio da qualche tempo in caso di invenzioni funzionanti e le solite sfuriate in caso di fallimento. Si suol dire che chi tace acconsente e che, dunque, il silenzio è un sinonimo di approvazione... ma vale in qualunque circostanza, in qualunque caso? Flug sarebbe stato più che pronto a mettere in dubbio quella credenza, a dimostrare quanto fosse infondata utilizzando come campione in esame il suo inconsapevole superiore. Tuttavia, aveva spinto da parte quel pensiero, di cui non aveva comunque ignorare la crescente molestia che gli causava. Ma aveva invenzioni e progetti da mandare avanti; perdersi in quei pensieri non gli avrebbe garantito alcun genere di progresso a lungo termine.
Poteva accadere che qualche eroe altamente sconsiderato, credendo di poter conquistare fama facile tra i suoi colleghi, provasse ad irrompere nella magione per sfidare, assicurare alla giustizia, o volentieri uccidere l'essere che aveva soggiogato il mondo più di una volta. Con i miglioramenti che Flug cercava di apportare regolarmente al sistema di sicurezza, quelle visite indesiderate erano divenute sempre meno frequenti, ma gli eroi cambiano continuamente ( pur restando in qualche modo tutti uguali ) e non è semplice come sembra restare al passo coi tempi.
Gli era parso una nuova leva questo tipo tutto sgargiante nella sua tuta in spandex, il cui pessimo gusto in fatto di costumi era disgraziatamente ben compensatodalla sua forza sovraumana. E Flug, grande nel cervello ma non nel corpo, aveva potuto contare solo sulle sue invenzioni nel momento in cui era avvenuta quell'irruzione e Black Hat non era stato presente in casa.
Demencia aveva affrontato la sconfitta solo dopo un'estenuante battaglia, al termine della quale era rimasto solo lui, Dottor Flug Slys, a rappresentare l'ultima linea di difesa del covo.
« E cosa vorresti fare con quella, Dottor Smilzo? Riempirmi di vernice? » Lo aveva beffeggiato l'eroe, riferendosi ovviamente alla pistola che lo scienziato stava impugnando contro di lui. « O è una pistola ad acqua? »
« Vedremo che fine farà la tua spavalderia fra poco... » Aveva mormorato sotto il proprio respiro Flug, il sacchetto sulla tua testa che aveva attutito largamente il suono della sua voce, rendendola quasi inudibile dal suo avversario, in piedi dall'altro lato del salone d'ingresso.
Prevedibilmente, l'eroe si era lasciato prendere in pieno dal colpo laser che gli aveva diretto contro, ricevendo la sorpresa di una cocente ustione che aveva bruciato spandex e pelle, ma non abbastanza in profondità da metterlo fuorigioco. Quel tipo era più resistente di quanto Flug avesse potuto dapprima anticipare.
Da lì in poi, aveva cercato di fronteggiarlo come meglio poteva, non armato sfortunatamente dell'arma più potente del suo arsenale nel laboratorio ( troppo lontano da raggiungere anche tentando una corsa disperata ).
Non era riuscito a neutralizzarlo, ma lo aveva tenuto impegnato per il tempo necessario a Black Hat per fare ritorno alla magione.
Il suo capo era stato livido in volto non appena aveva messo piede nell'atrio e aveva trovato un campo di battaglia assolutamente devastato, la sua assassina inerme e priva di coscienza in un cratere creatosi nel pavimento, la sua cavia da laboratorio pateticamente rannicchiata dietro un vaso troppo piccolo per nascondere un orso della sua stazza, e il suo scienziato che, ormai disarmato, stava per ricevere il colpo decisivo da parte dell'intruso in colori sgargianti e capelli ingellati.
I suoi tentacoli avevano raggiunto l'eroe ad una velocità non percepibile da qualunque occhio umano, si erano stretti attorno al corpo muscoloso dell'intruso e avevano cominciato a strappare molto, molto lentamente. Black Hat se l'era presa comoda quella volta, lasciando a terra un cadavere irriconoscibile una volta che aveva fatto ritirare i tentacoli e riacquistato un atteggiamento quanto più vicino al suo normale e sofisticato sé stesso.
Flug si era alzato faticosamente da terra a quel punto, troppo distratto fino ad allora dall'inumanità che il suo superiore non mancava mai di dimostrare nei confronti di un avversario, soprattutto se non lo riteneva degno del suo tempo.
« S-signore... grazie per e-essere intervenuto... mi avete- »
Un'occhiata di duro snervo da parte di Black Hat aveva fatto arrestare il suo esitante avvicinarsi.
« Ti dispiacerebbe spiegarmi come un simile insulto all'esistenza sia stato capace di superare il sistema di sicurezza da te messo a punto, Flug? »
Flug aveva deglutito silenziosamente, cercando di non rifuggire lo sguardo inflessibile del suo capo, che pretendeva ora delle risposte da chi era di sua competenza fornirle – ovvero, lui.
« Una f-falla, signore... » Aveva mormorato, con voce più flebile di quanto avesse voluto.
« Una falla nel tuo sistema di sicurezza? » Aveva indagato Black Hat, le sopracciglia che stavano disegnando due rigidi archi sopra le fessure che erano i suoi occhi.
« S-sì... » Aveva mormorato lo scienziato. Non aveva seriamente avuto una risposta migliore da fornire al suo superiore e aveva temuto, quindi, che Black Hat si sarebbe infuriato quel tanto che bastava per farlo assomigliare ad una mostruosa pentola a pressione.
L'Eldritch lo aveva studiato dall'alto della sua rispettabile altezza per parecchi secondi di fila e Flug aveva sentito il suo già debole e consumato coraggio spezzettarsi sotto quello sguardo impenetrabile.
« Va a darti una ripulita e torna immediatamente qui a sistemare questo macello, Flug. » Gli era stato comandato al termine di quello scrutare così oppressivo. Flug aveva a malapena assentito con la testa a quell'ordine.
Non aveva indugiato un secondo di più nell'atrio, dimentico in quel momento del povero 5.0.5 e della malamente ferita Demencia.
Aveva voluto dire solo una cosa al suo capo prima di essere interrotto:
Mi avete salvato la vita.
Grazie, Jefecito.
Ma non aveva potuto pronunciare nessuna di quelle parole di riconoscenza, nemmeno durante i giorni seguenti.
Angolo autore: prima storia che pubblico su Wattpad come avrete notato, spero di aver organizzato tutto correttamente ( non sono abituata ad utilizzare questo sito, eh ).
Spero che la storia sia per ora di vostro gradimento!
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Misconception
FanfictionQuando Flug era stato assunto come scienziato personale di Black Hat, certo non si aspettava di poter cadere vittima di un grosso malinteso, uno che nel mondo dei cattivi non è semplice sbrogliare, non quando credi ci sia la tua stessa vita in ballo...