« Allora, Hat... ho qui un paio di personaggi che potrebbero fare al caso tuo per, sai, quella... quella roba dell'organizzazione malvagia eccetera eccetera... »
« Black Hat Organization, se non ti dispiace. »
« Sì, beh, dell'originalità del nome discuteremo in diversa sede. »
Black Hat levò gli occhi al cielo con un grugnito mentre attendeva che quella piaga irrispettosa di Tacle tornasse a dargli l'attenzione che meritava gli fosse dedicata, visto che aveva benevolmente deciso di utilizzare qualche minuto del suo tempo per qualunque messinscena l'altra Eldritch stesse mettendo in atto... ma erano già ben dieci secondi che dallo schermo con cui stavano comunicando proveniva solo rumore di carta che veniva spostata, rispostata e anche accartocciata, in aggiunta al lieve borbottare di Tacle di cui non riusciva a carpire neanche mezza parola.
« Se il tuo obiettivo era sprecare il mio tempo e guastarmi l'umore, ci stai riuscendo, donna. » Ringhiò leggermente il demone, battendo gli artigli contro il bracciolo della sua lussuosa poltrona, il suo occhio visibile si stava contraendo nell'osservare sempre lo stesso disordine in cui versava lo studio alias laboratorio aliasdiscarica ambulante di Tacle - e poi quella si stupiva anche di non riuscire mai a trovare niente all'occorrenza.
La testa dell'interessata entrò nel campo visivo dello schermo, alcuni tentacoli che solitamente le ricadevano dietro la schiena le stavano adesso penzolando scompostamente davanti agli occhi.
« Non era mia intenzione, Hat. » Negò lei con sguardo torvo, prima di tornare alla sua precedente mansione - qualunque essa fosse. « Tra l'altro, mi sorprende che tu sia riuscito a far partire la comunicazione stavolta, vista la tua destrezza pari a quella di un nonno quando si tratta di queste cose. »
Il ringhio che Black Hat rilasciò fu decisamente più udibile ed innervosito rispetto al suo predecessore.
« Ti avverto, sto per chiudere la comunicazione- »
« Ho finito, sono pronta! » Annunciò la donna, appostandosi nuovamente sulla sua sedia girevole con un bel pacco di fogli sottobraccio. Una sistematina ai suoi occhiali a mezzaluna e tolti i tentacoli dal viso, Tacle si schiarì la voce sollevando il primo della pila. « Allora, questo tizio tutto corna è uno Zabrak specializzato in nanotecnologia e non si fa problemi ad eliminare un intruso o due se ti servisse una guardia del corpo aggiuntiva. Quest'altro è un Muun, biotecnologie e finanza, potrebbe fare un po' del tuo lavoro d'ufficio ogni tanto... »
E Tacle continuò a mostrargli uno per uno i volti di tutti quei figuri, riassumendo in poche parole le loro specializzazioni e abilità, mentre il demone stava abilmente fingendo di ascoltare tutto ciò che lei aveva da dire.
« Oppure, sai che c'è? Potresti assumere me direttamente, visto che tanto sono tutti loro messi assieme. » Concluse la Eldritch dopo il ventesimo foglio, i restanti finirono da parte sulla scrivania in mezzo ad altre probabili scartoffie. « Quindi, che ne pensi? »
Un ghigno a zanne scoperte si allungò sul volto oh così compiaciuto di Black Hat.
« Penso che hai svolto queste ricerche per nulla, Tacle, visto che nessuno di questi 'stimati' signori è di mio interesse - e te non fai certo eccezione, non voglio qualcuno che si crede mio pari a lavorare sotto di me. » Dichiarò, godendosi l'espressione indispettita che fece capolino sul viso della donna. « E, comunque, anche io ho già qualcuno che si sa destreggiare in ciascuno di questi campi. »
« Sei proprio un ingrato. Ho sgobbato molto per trovare dei sostituti per il tuo terrestre. È così che mi ripaghi? » Sbuffò la sua interlocutrice e Black Hat non pensò nemmeno per un istante di trattenere il suo sghignazzare.
« Nessuno te lo aveva chiesto, Tacle. » Replicò e, questa volta, fu in grado di innervosirla abbastanza da farle mostrare per un breve secondo i canini in un muto ringhio. « Ora, se vuoi scusarmi, ho un appuntamento a cui non posso mancare. »
Gli occhi serpentini di Tacle si assottigliarono in risposta alla sua dichiarazione.
« Beh, se sei contento tu delle prestazioni inferiori del tuo umano, suppongo siamo contenti tutti. » Disse, in tono di vaga minaccia. « E la comunicazione te la chiudo in faccia io, Hat. »
« Non OSARE-! » La avvertì il demone, troppo tardi purtroppo per impedire alla Eldritch di fare esattamente ciò che aveva preannunciato. Maledizione a lui e alla sua incapacità di far funzionare decentemente almeno uno di questi aggeggi tecnologici.
Poteva solo sperare che quel suo appuntamento gli avrebbe fatto passare l'irritazione lasciategli addosso da quella conversazione - gliela avrebbe fatta vedere la prossima volta che si sarebbero contattati, oh se gliela avrebbe fatta vedere a quella donna-polipo. Ora, se solo Flug si fosse degnato di presentarsi in orario davanti al suo ufficio, sarebbe stato certamente un buon inizio.
Per fortuna, le cose erano tornate normali nella magione dopo quello sgradito incidente... tuttavia, soltanto per un limitato periodo di tempo - un periodo che, secondo la modestissima opinione del più potente essere che avesse mai messo piede sulla Terra, era stato relativamente... breve. Una parte di lui si chiedeva cosa fosse cambiato esattamente nella relazione che intratteneva con il suo scienziato, cosa dentro o al di fuori di lui avesse portato a quel mutamento nel loro modo di rapportarsi l'uno con l'altro. Nulla, sostanzialmente - e avrebbe risposto in questo modo, se solo non ci fosse stata quella voce di dissenso ad elevarsi timidamente dal suo animo, a contraddirlo su quella che avrebbe dovuto essere una risposta secca e priva di esitazioni.
Non gli era stato semplice accettare la presenza di quella vocina insolente, di ancora più tempo aveva necessitato per ammettere che avesse effettivamente ragione - ma non del tutto, eh, non del tutto, lui era ancora Black Hat, il villain definitivo, una perfetta macchina da guerra che sentiva lo stomaco formicolare ogni volta che contava i pochi minuti che lo separavano dall'arrivo dello scienziato nel suo ufficio... oh, dannazione. Questa sensazione corporale, questa impazienza, tutto questo era ridicolo... e, allo stesso tempo, non lo era. Non riusciva a forzare più indignazione di così in quel pensiero e, tantomeno, riusciva a dannarsi ancora di più di fronte a quella sua incapacità, non quando Flug era in ritardo di ben due minuti, che cosa diavolo stava combinando per farlo attendere in questo mod-
Black Hat imprecò a bassa voce sotto il proprio respiro, massaggiandosi le meningi. Pensieri sotto controllo, pensieri sotto controllo, non dovevano vagare indisturbati in una maniera tanto indecente! Se Flug era in ritardo, era perché stava lavorando per lui, ed era giusto che lavorasse per lui, ma quei minuti che adesso erano diventati tre erano... erano pur sempre minuti che l'Eldritch apprezzava trascorrere con quell'umano impacciato, ma interessante come pochi.
Tre colpi precisamente scanditi alla porta del suo ufficio gli annunciarono l'arrivo tanto atteso dell'oggetto dei suoi attuali pensieri.
Il demone si schiarì brevemente la gola, sistemandosi il colletto del soprabito. La sua non tanto estesa pazienza era stata finalmente premiata.
Nota d'autore: piccola apparizione della misteriosa persona con cui Black Hat stava parlando qualche capitolo fa. Come avevo già anticipato, è una mia OC. ;)
Scusate per la brevità di questo aggiornamento, il prossimo sarà molto, molto più lungo.
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Misconception
FanfictionQuando Flug era stato assunto come scienziato personale di Black Hat, certo non si aspettava di poter cadere vittima di un grosso malinteso, uno che nel mondo dei cattivi non è semplice sbrogliare, non quando credi ci sia la tua stessa vita in ballo...