Chapter 8 - La serenità che trovi in famiglia

38 1 0
                                    

"Hey, Marie. Ben tornata" dice Riker passando dal salone alla cucina. In mutante, ovviamente.

Durante il tragitto fermata autobus-casa mi sono ripromessa che non avrei detto niente alla mia famiglia e avrei fatto finta di essere la solita Marie. Felice di fare nuove amicizie.

"Rik mettiti qualcosa addosso però" mi lamento posando lo zaino.

"Buona sera famiglia" dico entrando in cucina e vedendo mamma e Rydel finire di preparare la cena. E ovviamente Riker che si trova qui per fare l'assaggiatore.
"Ciao, tesoro" dice mia madre.
"Hey Marie" mi sorride Rydel.
"Come è andata?" Mi chiede Riker con l'impasto a cioccolato in bocca.

Mi scappa una risata per il suo modo buffo e mi avvicino a lui posandogli un bacio sulla guancia.
"Tutto bene. Vedo che sta sera hai vinto tu"
"Eh già" dice fiero sorridendo senza far vedere i senti.
È un gioco che facciamo noi fratelli. Ogni volta che mamma prepara un dolce facciamo una specie di sfida. Chi vince potrà fare l'assaggiatore. Che tradotto è anche come "mangiare il doppio dei dolci che mangerai poi a tavola"

Saluto anche mamma e Rydel con un bacio sulla guancia prima di sentire urlare.
"Ragazzi! A tavola! E Riker mettiti qualcosa addosso prima di mangiare"
Riker di mala voglia sale a cambiarsi e io e Rydel aiutiamo mamma a portare il cibo in tavola.

Vedo Ryland e Rocky scendere discutendo animatamente di qualcosa e mi ritrovo seduta in mezzo a loro due, che mi salutando con un bacio sulla guancia.

Poi scende papà che mi accarezza la guancia e finalmente iniziamo a mangiare.
Sento parlare da tutte le parti. Chi parla di Hockey, chi parla di cinema, chi parla di una serie TV.

Io non parlo ma mi godo questo momento.
Non ci sono urla, nessuno è arrabbiato, non c'è neanche un silenzio assordante che ti incute terrore.

Sono qui, con la mia famiglia e con loro non potrei mai avere paura.

*****
Finita la cena i miei fratelli più grandi (Riker e Rydel) avevano un compleanno e se non mi sbaglio dovevano andare in discoteca. Il che vale a dire che ho la stanza libera.

Mi chiudo in essa e mi accascio alla porta. E inizio a liberarmi. Inizio a piangere, questa volta con più intensità Perchè so che nessuno mi sta guardando.

Metto le mani in testa provando a tacere i miei pensieri. Ma l'unica cosa che sento sono le sue urla.
Le sue grandi urla che rimbombano nella mia piccola mente.

*****
Ross

Perchè? Che mi sta succedendo?

Perchè mi sento dannatamente in il colpa?
Di solito questo atteggiamento che ho avuto con lei lo considero normale.
So che avrei potuto fare molto peggio di quello ma nonostante ciò, mi sento comunque il colpa.

È successo qualcosa in me quando ho visto scendere dai suoi splendidi occhi quelle lacrime salate. È stato un attimo, ma sono sicuro di aver sentito la mia mente dire "Non essere un mostro"

Non so di preciso da quando tempo sono così...
Cattivo
Orribile
Un vero e proprio mostro.
Ma so da quando la situazione è peggiorata.

Ero giovane. Non sapevo cos'era giusto o sbagliato. Con il passare del tempo e delle circostanze mi sono auto convinto che la cosa giusta per me fosse essere così.
Ognuno ha il suo compito nella società.
Se non ci fossero i ladri i poliziotti non dovrebbero esistere.
Se non esistessero gli inganni gli avvocati perderebbero il loro valoro.
E se non ci fossero le tragedie nel mondo i telegiornali non servirebbero a niente.

È questo che intendo. Tutti hanno un ruolo e gli altri hanno deciso che io debba fare parte del lato negativo. Quella parte che serve per far eccellere i buoni.
Me lo ripetevano così spesso, che hanno convinco anche me di essere così.
Di essere cattivo.

Però adesso è successo qualcosa che mi ha scombussolato tutti i pensieri.
Per la prima volta ho provato compassione, per la prima volta dopo tanto tempo ho pensato che essere così come sono forse non è così tanto bello.

Il fatto è che anche se volessi cambiare questi miei pensieri non ci riuscirei. C'è qualcosa oltre la mia mente che mi obbliga a comportarmi diversamente con lei. Senza la mia volontà.

Non so bene cosa mi stia accadendo, ma ammetto di avere paura di scoprirlo.

*****
Entro a scuola con il mio solito sguardo basso. Oggi invece della mia solita giacca di pelle nera ho messo una felpa nera.
Per cambiare, no?

Continuo a camminare col pensiero di voler trovare Marie Rose.
Per la prima volta da quando sono entrato in questo luogo alzo la testa e inizio a guardare le persone che mi circondano.

Alcuni intenti a ripetere.
Altri a parlare con gli amici.
Altri ancora a litigare.
E, in fine, alcuni che si scambiano baci.

Sembrano tutti diversi ma in realtà hanno una cosa in comune. Sono tutti umani.
Essere umani per me significa provare dell'emozioni verso qualcuno. Proteggere. Capire per almeno una volta nella sua vita cos'è la felicità.

Improvvisamente i miei occhi incontrano la figura di Marie Rose e mi precipito da lei con scatto fulmineo.

"Marie Rose" dico subito.
Lei si gira, era da sola, appena incontra il mio sguardo sbarra gli occhi e inizia a camminare velocemente per allontanarsi.
La raggiungo con facilità e tocco un braccio per farla fermare. Azione che la fa gridare:

"Non mi toccare"
"Marie Rose, ascoltami per favore" quasi quasi mi metto a ridere di me stesso. Non sono mai stato così patetico. Ma lei si stacca nuovamente da me e scappa ancora. Si, Perchè sta scappando da me. Come tutti.

"Scusami Marie Rose!" urlo di rimando alla sua azione per farmi sentire. Dato che è abbastanza distante da me.
Appena la mia voce arriva alle sue orecchie si blocca. Un lieve sorriso si dipinge sul mio viso.
"Credo che tu abbia capito che non sono un ragazzo che chiede scusa molto facilmente. Per questo mi sto scusando con tutto mi stesso" continuo ad urlare.

Inizia a tornare verso di me, sembri che corre. Poi arriva a debita di stanza mi punta un dito sul petto e con sguardo quasi dittatoriale mi dice:
"Non urlare. Ci stanno guardando tutti"
Annuisco ma continuo il mio discorso, non posso sprecare tempo ora che è qui vicino a me.

"Non lo so cosa mi sia preso ieri sera." invece si "non era mia intenzione spaventarti. Sono stato un decerebrato." lo sei sempre " Voglio scusarmi. Dico sul serio. Non voglio che anche tu pensi male di me. Tu che sei l'unica a sapere la verità"

Continua a guardami senza proferire parola.
Non volevo arrivare a questo.
"Per favore. Capiscimi. Non è un periodo semplice per me. E mi sono scusato urlando davanti a tutta la scuola"
Continuo a chiedermi perché. Perchè sembro così disperato. La mia vita non dipende da lei. Non è mai dipesa da nessuno.

Marie Rose alza lo sguardo, che precedentemente era abbassato e in un sussurro dice:
"Ok, possiamo dire che ti perdono. Ma promettimi che non lo farai più"
Non possono promettere. Sono sicuro che non sarà così.
"Te lo prometto" rispondo. Ovviamente.
"Non ti immaginare che ora venga a braccia aperte da te. Comunque è successo quello che è successo"
Annuisco.

Poi senza parlare se ne va. Si allontana da me ma almeno so che si non è allontanata del tutto dalla mia persona.

Sono arrivato a una conclusione.
Il Perchè non me lo chiedete. Ma penso di voler Marie Rose nella mia vita.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

The Secret Of Your Eyes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora